DAGONEWS
SALVINI DI MAIO BY CARLI
Scontro al vertice del governo. Conte convoca un cdm e Salvini lo sfancula e Di Maio boccia il condono (vedi manifestazione di sabato al Circo Massimo... paura di contestazioni) intanto l’Europa ci da’ 3 giorni per cambiare la manovra...
SALVINI, GELO SU M5S: «DL FISCALE RESTA COSÌ, NESSUNA REGIA OCCULTA. MA CONTE: «SABATO NUOVO CDM»
Paolo Decrestina per Corriere.it
Lo scontro sul tema condono ormai è aperto. Si aprono pericolose fratture nella maggioranza giallo-verde. Salvini usa toni decisi e sgombra il campo dallo spettro del complotto. «Il decreto resta così». Nei Cinquestelle, però, il malumore diventa ora dopo ora tensione e c’è chi comincia a parlare di «problema politico». E poi c’è il premier Conte, che conferma una riunione del cdm sabato per rivedere il testo.
SPREAD DI CITTADINANZA
«Non si può costruire di giorno e smontare di notte. Non ci sono regie occulte, invasioni degli alieni oppure scie chimiche». Il vice premier Matteo Salvini taglia corto, non usa troppi giri di parole e si rivolge direttamente ai Cinquestelle. «In quattro mesi abbiamo fatto tanto e ci restano ancora quattro anni. I cittadini ci chiedono di fare ancora di più. È un governo che non ha complotti contro. Basta lavorare», aggiunge Salvini.
E poi le parole a Di Maio: «Cosa fatta capo ha. Io quando prendo impegni con Di Maio e i cittadini li mantengo. Io quello che abbiamo discusso per ore ed ore in consiglio dei ministri l’ho trovato scritto», insiste il vice premier. Per quanto riguarda un possibile vertice Salvini chiarisce: «Domani inizio a Cles la mattina e finisco a Trento a tarda notte. Sabato mattina sono a Cernobbio. Domenica ho il derby, entro in clima derby e non posso occuparmi di altro...».
da sinistra legnini zingaretti bonisoli tria salvini carfagna casellati ravasi mattarella
Giuseppe Conte non la vede però cosi: «Sabato il consiglio dei ministri ci sarà perché sono io che lo convoco. Se ci sarà Salvini non lo so». «Porterò il risultato della rilettura» del decreto e «avremo quindi la possibilità di confermare» il testo o, «nel caso dirimere qualche dubbio politico che è sorto». Ad ogni modo per Conte, una crisi di governo «è una prospettiva futuribile, improbabile» e «se ci fosse una crisi» dal caso del dl fiscale «in questa vicenda non dimostreremmo né passione né responsabilità». Più tardi Salvini risponde ancora: «Io sabato ho l’appuntamento con la Coldiretti e soprattutto con i miei figli. Il Paese è importante ma sono importanti anche i figli. Chiamerò Conte perche’ apprezzo il lavoro che sta facendo».
GIUSEPPE CONTE PAOLO SAVONA
SPREAD
Una posizione, quella del leader della Lega, diametralmente opposta rispetto ai compagni di maggioranza: «Nel testo del decreto fiscale sono state inserite norme non concordate in Consiglio dei Ministri. Se qualche nostalgico del passato pensa di fermare il cambiamento si sbaglia, quelle norme spariranno. Alle Camere invierò solo un testo pulito: con noi niente scudi né condoni», sottolinea il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro. Più “profonda” l’analisi della sottosegretaria all’Economia Laura Castelli, interpellata alla Camera. «Lunedì prima del Consiglio dei ministri c’è stato un tavolo politico in cui l’accordo raggiunto prevedeva nessun condono penale e niente scudo fiscale sui capitali esteri. Adesso Garavaglia e la Lega ci dicono che approvano una norma che introduce condoni penali e scudi fiscali per capitali all’estero? Allora c’è un problema politico», commenta l’esponente Cinquestelle.
CONTE GIORGETTI
E Castelli fa riferimento anche alle parole di Massimo Garavaglia, sottosegretario all'Economia della Lega, che a chi gli chiedeva chi fosse a conoscenza delle norme del decreto fiscale aveva risposto: «Lo sapevano tutti». Lo sapeva anche Di Maio?, incalzano i cronisti. «Non lo so...», taglia corto Garavaglia. E quando gli si domanda se sia la sua la manina che ha cambiato, come sostiene il leader M5s, il testo, risponde accennando un sorriso: «No». Smentito anche il presunto aumento delle assicurazioni Rc auto al Nord. Fonti di governo del Movimento 5 Stelle avevano ipotizzano intanto un «Cdm bis» domani — venerdì 19 ottobre — per esaminare per la seconda volta il testo del decreto, ma come detto Salvini ha smentito qualsiasi tipo di appuntamento a palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte poi ha promesso di controllarlo «articolo per articolo venerdì a Roma».
MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE
EUROPE THE FINAL COUNTDOWN
Ieri il vicepremier e ministro del Lavoro aveva parlato a Porta a Porta di un invio al presidente della Repubblica di una versione diversa da quella varata dal Consiglio dei ministri lunedì sera: «C'è sia uno scudo fiscale per i capitali all'estero sia la non punibilità per chi evade. È un fatto gravissimo, manina politica o no, domattina depositerò subito un esposto alla Procura della Repubblica». Il Colle aveva replicato chiarendo di non aver ricevuto il decreto e la Lega aveva assicurato di aver rispettato i patti.
SALVINI DI MAIO CONTE
A proposito della notizia sui presunti aumenti delle assicurazioni Rc auto al Nord, Garavaglia ha aggiunto: «Una norma mai vista, né condivisa. Quindi, il problema non esiste». Il tema e la misura sull'Rc auto è stata discussa nella riunione sulla manovra la settimana scorsa ed è stata inviata agli alleati della Lega martedì mattina, hanno replicato fonti del Movimento 5 Stelle.
IL PEGGIO STA ARRIVANDO…
di maio conte salvini tria 1 DI MAIO IL COMPLOTTO DELLA MANINA
Mentre il ministro dell'Economia Giovanni Tria a Bruxelles, nella conferenza stampa col commissario ue Moscovici, auspicava "il dialogo con l'Europa, pur partendo da posizioni diverse" dopo la lettera con cui lo stesso Moscovici e Dombrovskis demolivano la manovra di bilancio italiana, a 706 chilometri di distanza (in linea d'aria), il vicepremier Matteo Salvini imbracciava il fucile, preparandosi a una resistenza all'ultimo sangue ai diktat europei: "Ve lo dico, questo governo va avanti per 5 anni e non ci mandano a casa anche se mandano le truppe di occupazione da Bruxelles", è stato il commento del leader leghista alla stessa lettera. Così a Bolzano, dove si trova per la campagna elettorale in Alto Adige. "Io resisto e vado avanti più convinto di prima", ha aggiunto. Parole nettissime contro l'Europa, che parla di una "deviazione senza precedenti" contenuta nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri.
LETTERA DI DOMBROVSKIS E MOSCOVICI SULLA MANOVRA
Poco dopo è arrivata la replica, più diplomatica, anche se al solito populista, dell'altro vicepremier Luigi Di Maio: "A Junker e Moscovici dico: Venite qui tra la gente, non pontificate da Bruxelles con le lettere, venite qui e abbiate il coraggio di dire agli italiani che non hanno i diritti di tutti gli altri popoli europei".
SPREAD A QUOTA 327. PIAZZA AFFARI IN CALO DEL 2%
DI MAIO E LA MANINA
Giornata nera per l'Italia sui mercati, con uno spread che segna nuovi massimi di oltre cinque anni a 327, rendimenti oltre la soglia di guardia e un tonfo in Borsa che porta diverse banche a nuovi minimi storici, sollevando un punto interrogativo sull'efficacia di alcune recenti ricapitalizzazioni.
LA MANINA DI DI MAIO
Lo scontro nella maggioranza sul condono e quello con Bruxelles, che notifica uno sforamento del deficit «senza precedenti nella storia», convincono gli investitori che è meglio stare alla larga dall'Italia, in un contesto globale di crescente avversione rischio. Ma l'innesco lo dà il concambio con cui stamani il Tesoro, come già fatto alcune settimane fa, ha riacquistato 3,8 miliardi di euro di un Btp Italia in scadenza ad aprile 2020, emettendo per un pari ammontare Btp con scadenze lungo, fino a 10 e quasi 30 anni. Nell'ottica della gestione del debito serve ad alleggerire i Btp sulla parte a breve termine. Tuttavia alcuni trader osservano che il segnale per i mercati è stato diverso: c'è di fatto un allungamento di diversi anni di un debito che sarebbe rientrato a breve e che toglie 3,8 miliardi di euro in meno da rifinanziare nel 2020. Un ammontare, peraltro, superiore ai tre miliardi annunciati ieri.
PIERRE MOSCOVICI
Se era un'operazione per restituire fiducia, oggi non era la giornata giusta. I Btp sono stati colpiti da una pioggia di vendite, complice anche la debolezza del mercato per le aste di debito in Spagna e i rinnovati timori per le banche greche. Il 10 anni è arrivato a un rendimento del 3,68%, mai così alto da inizio 2014, lo spread a due anni ha rotto la soglia dei 200 punti base e quello a cinque quota 300, come a maggio scorso. Anche il Btp a 30 anni risente dei timori d'instabilità, sfondando i 300 punti base.
luigi di maio matteo salvini
Inevitabili le ripercussioni sulle banche che (dati di agosto) hanno in pancia oltre 360 miliardi di titoli di Stato italiani e assieme al comparto delle costruzioni fanno di Piazza Affari la più debole in Europa, -1,89%. Bpm e Montepaschi segnano nuovi minimi storici, Intesa Sanpaolo perde il 3,3%, Unicredit il 3,4%. Con gli investitori che s'interrogano - per gli istituti più deboli - se la forte caduta in Borsa (che porta tutte le banche italiane insieme a valere 33 miliardi in meno di Hsbc, la maggior banca europea) non rischi di vanificare i recenti e difficili aumenti di capitale, o salvataggi nel caso di Mps.
LUIGI DI MAIO
Anche l'euro ne risente, scendendo sotto 1,15 dollari, ma l'attenzione è sul debito. Uno studio di Rabobank citato dalla Bloomberg indica nel 2,63% il rendimento medio oltre il quale il debito pubblico può solo salire, rischiando di innescare una spirale al rialzo. La giornata di oggi, secondo Barclays, lo ha fatto schizzare ulteriormente al 3,49%. Ci vuole tempo perché il rialzo si trasformi in un costo di rifinanziamento più alto per il Tesoro, ma i mercati giocano sempre d'anticipo. E guardano con trepidazione al 26 ottobre, data della prossima asta di Btp che sarà seguita dal giudizio sul rating da parte di Standard & Poor's.
STANDARD AND POOR S