HUBERT SAGNIERES E LEONARDO DEL VECCHIO
Alfonso Neri per l'ANSA
Il duello su EssilorLuxottica l'ha vinto il maggior azionista Leonardo Del Vecchio, con il rivale Hubert Sagnières che rischia di perdere progressivamente gran parte della sua influenza. "Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto", diceva Clint Eastwood diretto da Sergio Leone e la frase potrebbe valere anche per la fine formale del conflitto sulla società.
Perché è vero che entrambi lasciano delle deleghe rispettivamente al braccio destro Francesco Milleri e all'altro manager forte di Essilor Laurent Vacherot, ma Del Vecchio mantiene ovviamente la presa sul gruppo dall'alto del 31% dei diritti di voto, mentre per Sagnières significa nei fatti tornare a essere uno dei tanti dirigenti del gruppo. Certo influente, ma non più l'ostacolo a un'intesa che il mercato chiedeva a gran voce. E che ha reagito in modo chiaro: all'annuncio della pace ufficiale, il titolo in Borsa ha segnato aumenti di oltre il 3% e in chiusura si è mantenuto sopra quota 110, a un prezzo che non vedeva da più di tre mesi.
LEONARDO DEL VECCHIO
Da tempo si lavorava all'accordo, ufficializzato nella prima giornata della settimana e prima dell'assemblea di giovedì dove si potrà suggellare la pace. Tutte le controversie in corso nel gigante delle montature e delle lenti sono revocate, compreso l'arbitrato promosso da Delfin (l'holding di Del vecchio) contro le decisioni di Sagnierès, mentre Valoptec (l'associazione dei dipendenti di Essilor) ritirerà la sua proposta per avere un consigliere di amministrazione in più.
hubert sagnieres
Avrebbe cambiato l'equilibrio perfetto in Cda e aveva scarsissime possibilità di passare in assemblea, ma Valoptec voterà anche contro le simili proposte di parte dei fondi di investimento, che a questo punto restano del tutto scoperti sul fronte 'anti Delfin'. "Il razionale industriale della combinazione è ancora più forte alla luce delle tante opportunità emerse durante le riunioni del Comitato d'integrazione", commenta Del Vecchio dopo l'intesa, mentre Sagnières parla di una "società ora più coesa". L'accordo "rappresenta un passo da gigante per la governance", aggiunge Valoptec con Delfin che esprime "piena soddisfazione", ricordando "il forte supporto al processo di integrazione in qualità di primo azionista".
Ovviamente è solo la prima tappa per dispiegare tutte le potenzialità della fusione, comprese le sinergie stimate fino a 600 milioni l'anno, e ad esempio gli analisti di Citigroup parlano di una "tregua".
FRANCESCO MILLERI
Ma in realtà il percorso è disegnato: né Milleri né Vacherot si proporranno quale futuro amministratore delegato, la cui ricerca continua, ma già ora hanno la responsabilità di accelerare la semplificazione del gruppo attraverso l'integrazione delle due società operative entro i prossimi 12-24 mesi. I due manager hanno anche approvato "la nomina dei dirigenti con responsabilità strategiche per le funzioni centrali", spiega una nota, quelle nomine che Del Vecchio imputava a Sagnières di aver fatto senza averlo consultato.