1 - ORA L'INCHIESTA PUNTA AI MANAGER
Camilla Mozzetti e Andrea Taffi per “il Messaggero”
Quell' escamotage del dj-set trovato per bypassare la denuncia di pubblica sicurezza richiesta per i concerti e omettere così parte dei controlli necessari. Il rebus dei biglietti venduti: ancora da chiarire con esattezza il numero di ticket staccati. E poi lo scarso sistema di vigilanza garantito nella discoteca con appena 12 bodyguard in servizio, incapaci di gestire centinaia di giovani.
L’ingresso della discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo (Ancona)
Sono questi i motivi principali che dovrebbero portare all' iscrizione nel registro degli indagati dei gestori del locale Lanterna azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove venerdì sera sono morte cinque giovanissimi e una donna di 39 anni. L' accusa dovrebbe essere di omicidio colposo plurimo.
Mentre si cerca di far luce sulla dinamica e dopo il fermo di un giovane (un minorenne di 16 anni) che secondo alcuni testimoni avrebbe spruzzato dello spray urticante tra il pubblico, il faro degli inquirenti si accende anche su chi da tempo dirige la discoteca.
LA SICUREZZA
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo (Ancona)
È proprio l' aspetto sulla sicurezza offerta dal locale, a fronte dei giovani fatti entrare la sera di venerdì scorso, l' aspetto su cui si concentra una parte considerevole delle indagini e che coinvolge direttamente i titolari della Magic srl, ovvero la società che gestisce la discoteca. A rischiare un avviso di garanzia sono Francesco Bertazzi (rappresentante legale) e i suoi due soci, Quinto Cecchini e Carlantonio Capone. Secondo il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, la Lanterna azzurra non aveva problemi.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo
Il locale «era a norma» e l' autorizzazione era stata concessa «dopo una serie d' interventi per migliorare l' impiantistica della sicurezza». Ciononostante, solo le indagini potranno chiarire quest' aspetto. Che si lega, inesorabilmente al numero effettivo dei biglietti venduti e poi staccati e al servizio di controllo messo in piedi e garantito dai gestori.
Ieri il comandante provinciale dei carabinieri, Cristian Carrozza, ha fatto un po' di chiarezza sul numero dei ticket: «Ne sono stati venduti 680, (e non più di mille come sostenuto inizialmente), quelli staccati sono stati quasi 500, mentre la capienza della sala è di 459 persone». Cifre diverse rispetto a quelle veicolate all' indomani della tragedia ma che tuttavia non combaciano con le testimonianze fornite da chi è riuscito a uscire indenne dal locale.
Tra queste c' è anche quella di una madre di una giovane che il biglietto non l' ha mai acquistato entrando nel locale attraverso la semplice prenotazione di un tavolo. Lo stesso dj, Marco Cecchini, figlio di uno dei gestori, inoltre, ricorda che la sera di venerdì nella discoteca «c' erano forse 800-900 persone, ma che tutte le tre sale erano aperte».
IL NODO
biglietto sfera ebbasta corinaldo discoteca
Il nodo da sciogliere, resta dunque quello della sicurezza (dovranno essere condotte verifiche approfondite sulle vie di fuga) legato al numero di ospiti e al sovraffollamento denunciato da tanti oltre alle procedure seguite nonché garantite dai gestori del locale. Una delle ipotesi degli inquirenti è che la tragedia sia stata provocata da una serie di concause tra cui una pessima gestione della sicurezza, affidata proprio a poche persone.
Per questo ieri è stato ascoltato anche Gianni Ermellini, il responsabile dei buttafuori della discoteca. Mentre uno dei bodyguard in servizio quella sera ha raccontato: «Secondo me c' erano troppe persone. Era la prima volta che lavoravo in quel locale e dentro la sala, avevo sempre lavorato come addetto alla sicurezza esterna. Mi arrivavano le comunicazioni che continuava ad arrivare gente, ma secondo me era troppa».
2 - IL GESTORE: «AVEVO TUTTI I PERMESSI IN REGOLA»
Tiziana Paolocci per “il Giornale”
«Credo di essere nel mirino. Sto ricevendo minacce di morte, scrivono sui social ogni cattiveria, mi vogliono in galera ma io non ho fatto niente di diverso di tutte le altre volte quando, lo giuro, c' erano state anche più persone».
corinaldo lanterna azzurra il ponticello dove sono morte sei persone
Marco Cecchini, uno dei gestori della Lanterna Azzurra di Corinaldo, si difende e spiega che il sistema sicurezza del locale era in regola e venerdì sera tutto era stato predisposto nei dettagli per accogliere il dj set di Sfera Ebbasta. Non è un segreto che la Lanterna nel gennaio 2014 era stata chiusa a causa di problemi agli impianti antincedio e a quelli elettrici, ma era stata riaperta un anno dopo, con una riduzione della capienza, da mille persone a 870.
Cecchini è certo che la struttura ora non presentava falle e il numero delle presenze venerdì notte non era superiore a tante altre volte. «Non c' erano 1.400 persone come dicono tutti chiarisce - Assolutamente. Secondo me non arrivavano a mille, anzi calcolando quelli che erano fuori a fumare, dentro ce n' erano poco più di 800. È un locale che ha contenuto molta più gente. Era sicurissimo.
BIGLIETTO DI SFERA EBBASTA CORINALDO LANTERNA AZZURRA
Tra l' altro ho consegnato ai carabinieri i blocchetti dei biglietti venduti e quelli invenduti. Si vede subito». Ma è innegabile che qualcosa non abbia funzionato come avrebbe dovuto e il risultato è stato che sei innocenti hanno perso la vita e decine di persone sono rimaste ferite e sette in maniera gravissima.
Saranno le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Ancona, a stabilire dove l' ingranaggio si è inceppato, ma il gestore si ritiene «tranquillo». «Ho un contratto con un' agenzia che mi ha garantito 11 bodyguard - sottolinea - E avevo un' ambulanza a disposizione». Parlando dei quattro gradini che si trovavano in fondo agli scivoli d' emergenza spiega: «Se un tecnico ha fatto il progetto per la sicurezza, una commissione provinciale l' ha approvato dandomi il permesso pochi mesi fa per cinque anni, che colpa ho io?».
CORINALDO LANTERNA AZZURRA DISCOTECA
Accertamenti verranno effettuati nelle prossime ore sulle uscite di sicurezza, che però l' altra sera sembravano a norma. Il problema, secondo il gestore, sarebbe stato un altro. «Tutti e 800 sono fuggiti in quell' unica porta che è sempre spalancata per andare a fumare - dice - Quando la gente ha cominciato a tossire e a gridare, ha visto la luce solo da quella parte e si è imbucata lì trovando il tappo perché nel frattempo la gente era caduta nei gradini».
La balaustra che a ceduto, poi, secondo Cecchini in condizioni normali sarebbe stata sufficiente. «Se dicessi che mi sento la coscienza a posto, ecco il criminale. Se dico di no, sono colpevole prosegue -. Sono distrutto, mi dispiace e moralmente sono vicino ai genitori e alle famiglie di quei ragazzi morti. Ho trovato per terra la bomboletta spray e l' ho consegnata ai carabinieri. Colpa di quel maledetto che l' ha spruzzata.
MORTI E FERITI NELLA DISCOTECA LANTERNA AZZURRA DI CORINALDO ANCONA
È una tragedia inimmaginabile». Una tragedia che nelle prossime ore porterà all' iscrizione dei primi nomi nel registro degli indagati. Tra questi potrebbe esserci anche quello dei tre manager che si occupavano del local, che rimarrà chiuso.
«Non riaprirà - è categorico Cecchini - finché ci sono in giro questi criminali con le bombolette».