Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Bando al pressapochismo, la competenza è un valore, e il 51enne commercialista catanese Giancarlo Cervino - autore per Giuffrè del manuale «Antiriciclaggio per i professionisti. Frode fiscale su attività lecite e riciclaggio di denaro» - della materia sarebbe un vero esperto: almeno ad avviso della Procura di Milano che, proprio con l'accusa di aver creato in mezzo mondo (dall' Austria alla Cina) una efficiente piattaforma di riciclaggio ed evasione fiscale, lo ha sottoposto in extremis a «fermo di indiziato di reato» insieme al coindagato Massimo Alvares, imprenditore bolognese ben introdotto nelle sponsorizzazioni sportive.
GIANCARLO CERVINO
Al presidente dell' Associazione Italiana Sviluppo Marketing, che (residente in Lussemburgo e Dubai con domicilio in Austria) stava per prendere un aereo di sola andata e rifugiarsi ad Antigua via Dubai, la Procura contesta di aver creato con Alvares e altri 5 indagati un' associazione a delinquere che dal 2012 a oggi sarebbe riuscita prima a movimentare all' estero (tramite sovrafatturazioni di spazi pubblicitari nei Gran Premi del mondiale di Formula Uno e di MotoGP), e poi a riconsegnare in Italia in contanti (e al riparo dal Fisco) almeno 100 milioni di euro a decine di aziende clienti.
Mentre il Nucleo di Polizia tributaria della GdF di Milano sta perquisendole, oggi davanti alla gip Manuela Cannavale e con i difensori Beatrice Saldarini e Fulvio Gianaria si terrà l' udienza di convalida o meno dei due fermi disposti dai pm Gaetano Ruta e Paolo Storari con il «visto» non del capo del loro pool «fiscalità internazionale» Fabio De Pasquale, ma del procuratore aggiunto Laura Pedio.
GIANCARLO CERVINO - IL SAGGIO SU FRODE FISCALE E RICICLAGGIO
L'indagine ritiene di aver individuato il cuore del sistema in Austria (pure teatro ieri di perquisizioni) attorno a una società amministrata di fatto da Alvares, che comprava a prezzo di mercato gli spazi pubblicitari e poi li cedeva a prezzo assai maggiorato alle varie aziende clienti. Il denaro veniva a questo punto centrifugato dall' Austria e Slovenia in Belize (Centramerica), da qui a Cipro (sostituita poi con lsole Mauritius), quindi di nuovo in Belize che lo convogliava prima a Hong Kong e poi in Cina. Proprio con la Cina aveva rapporti commerciali ufficiali uno dei coindagati dell' associazione, quello che per l' accusa assicurava i contanti (le perquisizioni ieri ne hanno trovati ad esempio 400.000) che poi Cervino, viaggiando in tutta Italia, ridava alle aziende clienti o direttamente o tramite Alvares.
La convinzione investigativa che tutto il denaro movimentato all' estero con le sovrafatturazioni (circa 100 milioni) sia man mano tornato in Italia, e sia stato riconsegnato alle aziende clienti della piattaforma di riciclaggio, è ricavata dalle intercettazioni: nelle quali Cervino, parlando con una complice, lamentava che l' unico insidioso problema con il Fisco fosse dipeso paradossalmente dal fatto che per una e una sola volta, invece di consegnare in giro a mano le solite «mattonelle» (termine indicante le buste di contanti), il gruppo avesse fatto un bonifico. Un errore, per quanto su una società comunque dispersa a Panama.