Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per open.online
matteo berrettini
Il destino qualche volta lo scrivono gli umani, oppure Matteo Berrettini. L’anno scorso era il favorito insieme a Djokovic dopo la finale persa nel 2021, poi lo stop causa Covid “ancora ferita aperta, perché non ero mai stato cosi in forma”, lo strapiombo di infortuni, sfiga e lacrime. Ma ora quel piano inclinato si è ribaltato.
Matteo cresce, avanza senza intoppi e allora dopo l’indiscussa vittoria contro De Minaur (6-3, 6-4, 6-4) gli chiediamo se giocare senza troppe pressioni può essere un paradossale vantaggio: “Non so. Ma certo gioco con la gioia di vivere il momento, sudandomi e guadagnandomi ogni singola cosa. Questo mi dà grande orgoglio”.
melissa satta berrettini
“Ho di nuovo gli occhi della tigre, me lo ha detto anche mia madre”, sorride Matteo. “Sei un leone!”, gli urla l’allenatore Santopadre durante una partita magistrale. Berrettini non perde il servizio da sette set. Il resto l’ha costruito con imperiosa solidità: 13 ace contro i 3 di De Minaur, 88% di palle vinte al primo servizio, 68% di punti a rete, l’alternanza dritto-slice molto più fluida.
Berrettini non s’aspettava “di ritornare subito così in forma» dopo i recenti travagli, ammette di aver superato un periodo mentale triste e complicato «grazie all’aiuto di tutti, famiglia, staff, amici, ma anche me stesso. Abbiamo una vita strana noi tennisti… Mi mancavate persino voi giornalisti (ride, ndr).
Ora sento un’energia pulita. Ma preferisco tenere le aspettative basse”. E adesso c’è Zverev, per il terzo turno e il quinto giorno consecutivo in campo: “Non mi è mai successo… sì, l’erba non è la sua superficie preferita ma ha vinto ad Halle e sono sotto negli scontri diretti”.
melissa satta berrettini
Ma almeno, evviva. È tornata la coppia italiana più bella del tennis. Perché Jannik Sinner vola agli ottavi, dopo un match più insidioso del previsto contro il francese Halys: 3-6, 6-2, 6-3, 6-4. All’ultimo set l’altoatesino è sotto di due giochi, annulla due palle break, poi affonda il controbreak e urla: "Let’s gooo!”.
Sinner si è complicato la vita soprattutto al servizio (9 ace contro 14, solo 49% di prime palle in campo), ma poi la sua classe ha reimposto le gerarchie. “Il vento e il campo all’inizio mi hanno creato problemi”, ammette Jannik, “anche l’attenzione a un certo punto è calata, potevo servire in modo più intelligente, più vario».
SINNER BORSONE GUCCI
C’è chi dice che il 21enne ha un calendario facile fino alle seminifinali, probabilmente con Djokovic: «No, non diciamo queste cose. Penso solo partita per partita”. La prossima sarà domani con il colombiano Galan, che ha battuto Ymer in cinque set: “Ci ho giocato contro in Davis”, racconta Sinner. “Serve molto bene, è molto aggressivo. Dovrò alzare livello e intensità, anche da fondo campo”.
berrettini melissa satta
(...)
SINNER BORSONE GUCCI SINNER BORSONE GUCCI