ELENA BASILE
DAGOREPORT
Potete tirare un sospiro di sollievo: a spiegarci il conflitto israeliano-palestinese, visto che Alessandro Orsini è in servizio permanente sul fronte russo-ucraino, ci sarà Elena Basile. Ex diplomatica, in passato molto apprezzata da Gianni Letta, è stata a capo delle ambasciate in Svezia e in Belgio ma non è realmente ambasciatrice di grado (è ancora ferma al grado precedente a quello di ambasciatore che è di Ministro Plenipotenziario).
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Mentre era ancora in servizio, collaborava con il “Fatto quotidiano” (come Orsini) offrendo comprensione alle ragioni della Russia e molte critiche al governo italiano per il sostegno all’Ucraina. Ora che è in pensione, Elena Basile ha deposto l’equilibrio verbale tipico dei diplomatici e ha iniziato a menare fendenti alle politiche di Stati uniti e Europa. Ieri sera, ospite di Lilli Gruber a “Otto e Mezzo”, ha rifilato qualche sganassone anche a Israele, provando ad allargare il perimetro delle responsabilità dopo la mattanza portata a compimento sabato scorso dai terroristi di Hamas. Un coté ideologico molto vicino a quello dei Cinquestelle. Non sarà che Elena Basile sogna una candidatura alle europee per il M5s? Non sarebbe l’unica diplomatica in corsa per uno scranno pentastellato…
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ISRAELE, L’EX AMBASCIATRICE BASILE: “LA MEDIAZIONE È POSSIBILE SE SI RICONOSCONO LE CAUSE DI UN CONFLITTO. MA L’EUROPA È INESISTENTE”. SU LA7
Da https://www.ilfattoquotidiano.it
“Molte volte si parla di aggredito e di aggressore ma il diritto internazionale non è statico. Il diritto internazionale ha bisogno di una prospettiva storica. Quindi, è chiaro che oggi siamo inorriditi di fronte alla barbarie di Hamas, però dobbiamo ricostruire storicamente il motivo per cui è nato Hamas“. Sono le parole di Elena Basile, scrittrice ed ex ambasciatrice, che a Otto e mezzo (La7) ripercorre i punti salienti della sua analisi pubblicata sul Fatto Quotidiano circa i problemi mai risolti tra israeliani e palestinesi.
E aggiunge: “Quando oggi si parla del sacrosanto diritto di Israele di difendersi, si tende a mistificare la realtà, perché nessuno mette in dubbio questo diritto. Viene messo in dubbio il diritto di Israele di non applicare le risoluzioni Onu, di non rispettare le regole di potenza occupante, di permettere l’attività illecita degli insediamenti dei coloni. Ora, il vero problema è come stabilizzare questi territori e come creare mediazione e pace“.
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Basile cita anche la guerra tra Russia e Ucraina: “La mediazione è possibile se si riconoscono le cause di un conflitto. Quello che è veramente insopportabile è che l’Europa non riesca a dare un contributo di pace. Mettere la bandiera ucraina o la stella di David è, secondo me, qualcosa che è priva assolutamente di significato. Il significato dell’Europa dovrebbe essere un altro: stabilizzare delle regioni del mondo e dare un contributo di pace”.
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E conclude: “La mediazione si fa coi nemici. Putin e Hamas sono dei mostri ma dobbiamo fare la mediazione con loro, non con gli amici. Dobbiamo però sempre chiederci perché Hamas ha un consenso così importante tra i palestinesi. Questo ha delle cause che dovrebbe far ripensare la politica occidentale e la politica israeliana. La verità – chiosa – è che oggi per il conflitto in Ucraina la vecchia Europa non parla più, a differenza di quanto avvenne per la guerra in Iraq a cui si opposero Francia, Germania e Belgio. Si è allineata alla Polonia e guarda caso, era proprio quello che volevano gli americani”.
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LITE SEVERGNINI-BASILE A LA7. “LEI METTE SULLO STESSO PIANO ISRAELE E HAMAS. NON SI FA”. “LE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI NON SONO GIARDINI DI ROSE”
Da https://www.ilfattoquotidiano.it
Botta e risposta concitato a Otto e mezzo (La7) tra l’ex ambasciatrice Elena Basile e il vicedirettore del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, che contesta radicalmente l’intervento precedente della sua interlocutrice.
“Sono molto perplesso per le sue parole – esordisce il giornalista – In Ucraina c’è un aggressore, che è la Russia, e un aggredito, che è Kiev. Allo stesso modo abbiamo un aggressore, che è Hamas, e un aggredito che è Israele. Quest’ultimo ha commesso molti errori, però non ha mai fatto niente del genere. Non possiamo e non dobbiamo paragonare una democrazia imperfetta a un’organizzazione terroristica”.
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E aggiunge: “È evidente che coi suoi errori il governo di Netanyahu ha fornito materiale ad Hamas. Israele ha sbagliato e faccio notare che questo in Israele si può dire. Provi ad andare a Gaza, signora ambasciatrice, e a contestare Hamas. Se non partiamo dall’idea che quello che abbiamo visto è mostruoso e indifendibile e cominciamo a dire ‘sì, però’, facciamo un errore”.
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Immediata la replica di Elena Basile: “È indifendibile l’arroganza, la hybris con la quale l’Occidente crede di appartenere a una civiltà privilegiata e a un giardino assediato dalla giungla. Noi abbiamo avuto il nostro percorso storico. Vorrei ricordare che gli ebrei sono stati sterminati da una potenza europea, la Germania. Quindi, smettiamola di descrivere le democrazie occidentali come un giardino di fiori e di rose. Non è così. Abbiamo commesso i nostri crimini e la storia è conosciuta da tutti. Questa opposizione democrazia-regime è un’opposizione falsa, perché nelle relazioni internazionali bisogna comporre interessi diversi e legittimi“.
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Severgnini ribatte ribadendo la sua posizione: “Ambasciatrice, la democrazia è una bella cosa e l’autocrazia e i terroristi sono una cosa terribile. Lei non può mettere queste cose sullo stesso piano perché alcune democrazie, come Israele, hanno commesso errori. È una cosa grave. Non si può e non si deve fare, ma scherziamo?”.
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