Estratto dell’articolo di Mattia Chiusano per repubblica.it
paola egonu
Paola Egonu “ha sofferto”, come ha detto il suo amico intimo Daniele Santarelli, il tecnico che ha trionfato agli Europei con la Turchia. I tentativi di accettare il nuovo ruolo all’interno della nazionale ci sono stati, “sono a disposizione, se dovrò tifare tiferò, se dovrò giocare giocherò: sono contenta qualsiasi cosa serva alla squadra” diceva Paola dopo la vittoria sulla Bosnia a Torino.
Ma alla fine non ha funzionato niente, e nell’Italia passata dal primo al quarto posto in Europa, lasciando medaglie e riempiendosi di dubbi, la prima a fare un passo indietro potrebbe essere proprio lei.
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Paola Egonu è tentata di dire no alle nuove convocazioni della nazionale, in una folle estate che dopo Nations League ed Europei, ora si prepara alle qualificazioni olimpiche. A questo durissimo girone che comincia il 16 settembre a Lodz con Italia-Corea del sud, la campionessa potrebbe rinunciare dopo l’esperienza degli Europei.
“Noi non obblighiamo nessuno a venire in nazionale” ha commentato il presidente federale Giuseppe Manfredi, un minuto dopo la disfatta con l’Olanda. Una situazione surreale, in cui i cocci della spedizione europea non sono stati ancora raccolti mentre già si parla di convocazioni preolimpiche, e il nome attorno al quale tutto gira è sempre lo stesso. “Io faccio il presidente, Mazzanti fa il tecnico, l’atleta fa l’atleta: sicuramente lei (Egonu, ndr) dirà se ha voglia di venire, se sta bene, se ha qualche problema. Se vuol venire fa parte del gruppo, assolutamente, per quel che mi riguarda”.
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