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beppe grillo giuseppe conte luigi di maio
Perché Beppe Grillo non è sceso a Roma per il faccia a faccia decisivo con Giuseppe Conte sul nuovo statuto del M5s? Era atteso, il suo arrivo nella capitale aveva acceso i fuochi nel frastornato mondo grillino e invece nulla. Beppemao non s'è visto.
Gli insider che conoscono gli equilibri instabili nel Movimento sostengono che "l'Elevato di torno" abbia voluto evitare di ritrovarsi sul ring con l'Avvocato di Padre Pio(niente), a battibeccare di ruoli e dinamiche di potere, offrendo agli avversari ottime munizioni per impallinare il già malandato caravanserraglio pentastellato.
grillo conte casaleggio
Si è scelto un metodo più soft: Conte invierà le bozze del suo nuovo statuto a Enrico Grillo, nipote e avvocato del Fondatore e autore del primo statuto M5s, nonché difensore del vivace Ciro, per una "revisione" critica.
Tradotto: nessuno pensi di relegare Grillo a un busto del Pincio o un semplice passacarte. Di più: l'ex comico vuole contare, esige di dare la linea al M5s, pretende di conoscere (e valutare) i nomi della nuova segreteria. In caso contrario, se Conte e i suoi pretoriani volessero pensionarlo contro la sua volontà, Beppemao è pronto a revocare l'uso del simbolo e a sfilarsi definitivamente dal Movimento.
GIUSEPPE CONTE INCONTRA BEPPE GRILLO
Per evitare una frattura che ora danneggerebbe il "suo" partito, Conte si è rimesso a lavoro cercando di cucire, ricamare, tagliuzzare i codicilli per offrire al garante uno statuto digeribile. L'imprevisto farà slittare la presentazione del documento (prevista per giovedì).
Come scrive Adnkronos: "Era stata verificata la disponibilità di una grande sala capitolina, dove l'ex premier avrebbe presentato il suo progetto, una 'sfida' che Beppe Grillo gli aveva affidato nel febbraio scorso. Ma proprio le divergenze tra Conte e il fondatore del Movimento avrebbero al momento mandato all'aria i piani: i nodi sullo statuto, a partire dall'estromissione di Grillo dalle scelte politiche, non sarebbero stati sciolti, tutt'altro".
GRILLO CRIMI DRAGHI
Anche per depotenziare le ambizioni di Conte, Grillo si è abbarbicato a Mario Draghi: "Dove andiamo senza di lui?". Come si fa a non sostenere l'uomo che può rilanciare il paese quando l'emergenza Covid sarà definitivamente alle spalle? Senza contare che l'ingresso della Lega in maggioranza ha tolto ai grillini anche l'arma di fine del mondo: andare all'opposizione. Senza quel che resta del M5s, il governo continuerebbe a operare senza patèmi. Ma poi: quanti parlamentari cinquestelle hanno davvero voglia di far saltare il banco e andare a nuove elezioni? Pochissimi, anzi nessuno. La rielezione sarebbe un miraggio, lo stipendio fa gola e i mutui vanno pagati. Meglio restare zitti zitti sottocoperta.
ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI
roberto speranza 2