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    “SE DRAGHI VA AL COLLE SI VOTA” – IL FORZISTA TAJANI AVVISA CHE NON CI SONO LE CONDIZIONI PER UN ALTRO GOVERNO CON UN PREMIER DIVERSO DALL'EX GOVERNATORE DELLA BCE – COME DAGO-RIVELATO OGGI TUTTI I PARTITI DELLA MAGGIORANZA SI SONO ACCORTI CHE SENZA DRAGHI NON SI VA AVANTI. SIA SALVINI CHE LETTA, SIA BERLUSCONI CHE RENZI, SONO CONVINTI CHE IL GRANDE GESUITA DEVE RIMANERE A PALAZZO CHIGI A SBROGLIARE LA MATASSA PNRR


     
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    GIUSEPPE ALBERTO FALCI per il Corriere della Sera

     

    ANTONIO TAJANI MANFRED WEBER ANTONIO TAJANI MANFRED WEBER

    «Se Draghi viene eletto al Colle si deve andare alle elezioni» avverte Antonio Tajani. Insomma, per gli azzurri non ci sono le condizioni per un altro governo con un premier diverso dall'ex governatore della Bce, perché «è l'unico in grado di tenere una coalizione eterogenea». Per Tajani «Berlusconi sarebbe un ottimo presidente della Repubblica, ma non c'è una sua candidatura. Quando glielo diciamo lui risponde con un sorriso. Credo però che il centrodestra sarà unito.

     

    C'è sempre stato un capo dello Stato del Pd con un premier del Pd, non vedo perché non debba esserci un presidente della Repubblica di centrodestra con un capo del governo della stessa coalizione». Diverso, invece, l'approccio di Roberto Fico che rivolge un appello a tutte le forze politiche affinché si trovi «un'unità di intenti».

     

    LA FOTO DI GRUPPO LEGA FORZA ITALIA A CASA DI BERLUSCONI LA FOTO DI GRUPPO LEGA FORZA ITALIA A CASA DI BERLUSCONI

    E mentre Stefano Bonaccini auspica un'elezione al primo scrutinio, anche l'ex ministra Anna Finocchiaro, considerata uno dei nomi forti su cui potrebbe puntare il centrosinistra, si augura «un'ampia convergenza». Tutto questo succede nel giorno in cui si ritorna a parlare del centro. Al teatro Brancaccio di Roma Clemente Mastella raduna vecchie glorie della Balena bianca come Francesco D'Onofrio, pullman di fedelissimi che provengono da mezza Campania e centristi come Gaetano Quagliariello e il renziano Ettore Rosato. Si scorge anche l'ex sottosegretario Pino Galati, che venerdì è stato avvistato all'assemblea dell'Udc: «Sì, faccio da pontiere fra Cesa e Mastella».

    antonio tajani matteo salvini enrico michetti maurizio lupi a latina antonio tajani matteo salvini enrico michetti maurizio lupi a latina

     

    L'ex leader dell'Udeur lancia la nuova creatura: Noi di centro. Il segretario sarà lui, il presidente Giorgio Merlo, ex Margherita. Una Dc 2.0? «La Dc è una storia irripetibile». E allora cosa sarà? «La mia idea è una Margherita 2.0: quelli che sono al centro devono mettersi assieme».

     

    Le serve per pesare in vista della corsa del Quirinale? «Posso dire due cose: Berlusconi stai attento, la Meloni e qualcun altro vogliono fotterti. Dico poi, non tiriamo per la giacca Mattarella». L'invito di un nuovo soggetto centrista è rivolto a tutti. Tranne a Carlo Calenda. «Perché è un personaggio stravagante. Io sono michelangiolesco, lui tolemaico: pensa solo a sé stesso, non so dove andrà». Quagliariello storce il naso sul veto al leader di Azione: «Per quanto mi riguarda l'appello resta erga omnes ». E prima di uscire dal Brancaccio dopo l'ennesimo saluto Mastella si lascia andare: «Renzi ci sta, Quagliariello pure, e vedrete che anche Forza Italia sarà un nostro interlocutore».

    silvio berlusconi con antonio tajani silvio berlusconi con antonio tajani

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