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    SE FOSSE PER I PISCHELLI UCRAINI, PUTIN SAREBBE GIA' A KIEV - LE NUOVE RECLUTE MANDATE AL FRONTE A COMBATTERE SONO INCAPACI DI REGGERE LA PRESSIONE DELLA BATTAGLIA E POCO MOTIVATE - QUANDO L'ARMATA RUSSA ATTACCAVA NEL DONBASS, I GIOVANI SE LA SONO DATA A GAMBE LEVATE MA, MOSTRANDO LA SCHIENA AL NEMICO IN CAMPO APERTO, SONO STATI FALCIDIATI - PER ZELENSKY SI METTE MALE: IN UCRAINA CRESCE IL NUMERO DEI DISERTORI E DIMINUISCE QUELLO DEI VOLONTARI...


     
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    Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

     

    volontari ucraini 6 volontari ucraini 6

    Non solo scarseggiano armi e munizioni per le unità ucraine in prima linea, ma anche i soldati sono pochi e di qualità sempre peggiore. Una delle difficoltà più gravi degli ultimi mesi è che le nuove reclute mandate a sostituire i veterani, molti dei quali volontari dall’inizio dell’invasione voluta da Putin nel febbraio 2022, si dimostrano spesso male addestrate, incapaci di reggere alla pressione della battaglia e poco motivate.

     

    VOLODYMYR ZELENSKY - ASSEMBLEA ONU VOLODYMYR ZELENSKY - ASSEMBLEA ONU

    In queste settimane ci sono stati episodi di trincee nel Donbass nei pressi di Pokrovsk e Chasiv Yar abbandonate nel caos dai coscritti in fuga. Semplicemente, se la sono data a gambe.

     

    Però, mostrando la schiena al nemico in campo aperto, sono rimasti falcidiati. Alcuni settori del fronte sono stati perduti in poche ore perché i soldati erano nel panico e non hanno obbedito agli ordini. Il tema è delicato, la stampa ucraina lo tiene in basso profilo. Eppure, soldati e civili ne parlano in Rete, trapela nei discorsi di chi torna a casa in licenza, alimenta il malcontento popolare verso Volodymyr Zelensky, il suo governo e gli apparati militari. [...]

     

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    Cuore del problema resta l’urgenza di trovare forze fresche. Non è un segreto che la nuova legge sulla leva, firmata dopo un lungo dibattito al Parlamento in aprile, mostri lacune e inefficienze che gli ucraini stanno pagando sulla loro pelle. I blogger riportano il caso recente di sei veterani induriti da 36 mesi di guerra che erano stati in grado di tenere a lungo e senza subire perdite la loro trincea a sud di Pokrovsk assediata da oltre 100 soldati russi.

     

    VOLODYMYR ZELENSKY NELLA FABBRICA DI MUNIZIONI A SCRANTON IN PENNSYLVANIA VOLODYMYR ZELENSKY NELLA FABBRICA DI MUNIZIONI A SCRANTON IN PENNSYLVANIA

    Ma per i loro sostituti freschi di addestramento la situazione è rapidamente precipitata: in meno di una settimana sono morti o feriti gravemente, tanto che la loro unità è stata costretta a ripiegare. Il tema non è nuovo, già in gennaio i veterani che si battevano a sud di Kharkiv e attorno a Kupiansk ci raccontavano preoccupati della «mancanza di preparazione» imperante tra coloro che avrebbero dovuto sostituirli. «Non è strano che la qualità delle reclute sia in discesa.

     

    I primi volontari erano il meglio dell’Ucraina, gente con le idee molto chiare, se non ci fossimo difesi dagli orchi russi sarebbe stata la fine. Ma oggi la situazione è molto confusa, lo iato tra i bar e ristoranti affollati nelle città e le sofferenze dei combattenti è troppo ampio. [...]

     

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    Ma cresce il numero dei disertori e soprattutto di coloro che alla fine delle licenze premio, o per curare le ferite di guerra, decidono di non rientrare. La cifra ufficiosa è di circa 80.000 tra disertori e «sezeche», come vengono chiamati coloro che hanno tolto l’uniforme senza permesso (un numero enorme, si stima che oggi sulle prime linee ci siano meno di 400.000 soldati). [...]

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