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    1. SE LA TORTURA DIVENTA MOTIVO DI ORGOGLIO: “QUELLA SERA ERO ALLA DIAZ, LO RIFAREI ALTRE MILLE VOLTE’. BUFERA SUL POLIZIOTTO DEL G8. SU FACEBOOK INSULTI A GIULIANI 2. SORPRESONA, L’EXPO COSTA DI PIÙ: “PROGETTI TAGLIATI E OPERE PIÙ CARE DI 180 MILIONI’’ 3. L’AUDACE COLPO DEGLI AGNELLI D’AMERICA, SEMPRE PIÙ DISTANTI DALL’AUTO E DALL’ITALIA


     
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    WOODCOCK WOODCOCK

    Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

     

    1. INCHIESTE ALLA WOODCOCK

    Il Tribunale del Riesame di Napoli dice che la procura partenopea non è competente per l’inchiesta sulla Cpl Concordia di Modena e che gli atti devono essere mandati alla Direzione distrettuale antimafia di Bologna, visto che di mezzo ci sono anche presunti affari con la camorra (Corriere, p. 23). Ma tu guarda, il mitico pm John Henry Woodcock non ha la competenza a indagare. Gli succede un po’ spesso.

     

    I PM WOODCOCK E PISCITELLI I PM WOODCOCK E PISCITELLI

    Nel 2004 Woodcock perse per ragioni di competenza l’inchiesta “Vip gate”, trasferita a Roma e poi finita in nulla. Nel 2006 fu la volta del “Savoia gate”, smembrato tra le procure di Como e di Roma (Vittorio Emanuele prosciolto). Tra il 2007 e il 2009, sempre da Potenza, il solerte magistrato ci delizia con Vallettopoli, ma anche questa inchiesta viene spostata per competenza a Roma. E nel settembre 2011, da Napoli, perde l’inchiesta sulla presunta estorsione a Berlusconi da parte di Valter Lavitola e Giampiero Tarantini, finita per competenza nella Capitale.

    WOODCOCK SCIARELLI WOODCOCK SCIARELLI

     

    WOODCOCK SCIARELLI RUOTOLO WOODCOCK SCIARELLI RUOTOLO

    Come si vede lo spostamento di oggi non è quasi neppure più una notizia. Diciamo che è la conferma di una regola. Woodcock si getta con generosità su inchieste che quasi sempre non gli appartengono e dove comunque c’è sempre almeno un “vip” (questa volta c’era D’Alema, pur non indagato). Poi, ottenuti i primi titoli di giornale, le inchieste le cede o gliele portano via per competenza. Gli si potrebbe quasi affidare la Procura Nazionale Apertura Inchieste (PNAI), un mega ufficio dove si aprono le grandi inchieste che coinvolgono la politica e si fanno i primi arresti, in attesa di girare tutto alla Procura competente. Woodcock come Giovanni Battista: un precursore che prepara il terreno.  

    RENZI E BERSANI RENZI E BERSANI

     

     

    2. UN UOMO SOLO AL COMANDO

    Matteo Renzi va all’ennesima prova di forza sulla legge elettorale, ma di fronte ha una minoranza Pd assai sfrangiata. “Italicum, la minoranza sfida il leader. In cento pronti al no in assemblea. Stasera il vertice dei deputati. Il segretario pd: ora si decide, non è il Monopoli. Speranza cerca la mediazione” (Corriere, p. 2). “Renzi: prendere o lasciare. Se la legge non passa dovrò salire al Quirinale” (Corriere, p. 3). Per Repubblica, “Il premier e le ombre della scissione. ‘Ma io vado avanti’. ‘Più di un anno di lavoro sulla legge elettorale fatto con il contributo di tutti’. Bersani prova a scherzarci: ‘Mi rifugerò dal Papa. Francesco mi piace molto” (p. 2).

     

     

    MATTEO RENZI SORRIDE IN SALA DURANTE IL COMIZIO DI BERSANI MATTEO RENZI SORRIDE IN SALA DURANTE IL COMIZIO DI BERSANI

    3. ULTIME DA FARSA ITALIA

    Berlusconi è un uomo libero. Anche di andarsene. Corriere: “Per Berlusconi libertà e passaporto. Ma fino al 2019 non potrà candidarsi. Possibili i viaggi, dalla Russia ad Antigua. Pena estinta: restano gli effetti della Severino. Ora il leader spera nella corte di Strasburgo per riottenere l’’agibilità politica’” (p. 8).

     

    I COMMENTI AL POST DI SALVINI SUGLI ZINGARI I COMMENTI AL POST DI SALVINI SUGLI ZINGARI

    Repubblica ci aggiorna sulla battaglia per le Regionali: “E Silvio si gioca la leadership. ‘Nuovo partito con le regionali’. Ma Salvini e Meloni lo sfidano. L’avvertimento del leader della Lega: ‘Se Berlusconi è ancora il leader del centrodestra lo decidono gli elettori il 31 maggio” (p. 6). Brutto clima sulla Stampa: “Ma per le Regionali il timore di un flop è forte. ‘Spazio a nuovi innesti’. Il leader di Forza Italia vuole trasformare le liste per le amministrative in un vivaio per il partito del futuro. Oggi il nome per la Toscana” (p. 5). Il Giornale sposta un po’ l’attenzione: “Berlusconi rilancia l’opposizione dura al governo. Il Cav vuole uscire dal pantano delle Regionali. Fi pensa all’Aula: ‘Sulle riforme daremo battaglia” (p. 6).

    I COMMENTI AL POST DI SALVINI SUGLI ZINGARI I COMMENTI AL POST DI SALVINI SUGLI ZINGARI

     

     

    4. UN COLPO A RAISET

    Campanello d’allarme per Mediaset nel ddl sulla Rai. Se ne accorge la Stampa: “Rai, pubblicità senza limiti. Dietro l’angolo l’addio al canone. Tra le pieghe del ddl, l’abolizione del tetto massimo di spot” (p. 7). L’addio al patto del Nazareno si paga.

     

     

    renzi mediaset biscione renzi mediaset biscione

    5. TRAGEDIA QUOTIDIANA

    “Nel nostro naufragio sono morti in 400’. Il racconto dei superstiti: tenuti quattro mesi in una fabbrica di sardine, eravamo più di mille. In 110 a bordo di un gommone: ci hanno preso 60 mila dollari. Una bambina è nata in mare. “Gli aguzzini volevano altri soldi: ci facevano chiamare casa e ci bastonavano per far sentire le urla” (Corriere, p. 11). Di fronte a questi fatti fanno parecchia pena le polemiche e le speculazioni politiche di Salvini e soci.

     

     

    6. UN UOMO, UN CALVARIO

    “La Corte europea: ‘Risarcite Contrada’. I giudici di Strasburgo: non andava condannato per concorso esterno alla mafia, il reato non c’era. L’ex numero tre del servizio segreto civile: la mia vita rovinata, ora lo dica anche la giustizia italiana”. “Sentenza discutibile’. ‘Cantonata’. Da Lo Voi a Ingroia i dubbi dei pm. Il procuratore di Palermo: va rispettata, ma non valuta il merito. Morosini (Csm): si poteva contestare la partecipazione all’associazione mafiosa” (Corriere, p. 25). Impressionante la foto di Bruno Contrada pubblicata dal Corriere: porta sulla faccia tutti i segni del suo calvario giudiziario (p. 25).

    BRUNO CONTRADA ESCE DAL CARCERE BRUNO CONTRADA ESCE DAL CARCERE

     

    Repubblica lo intervista e lui spiega: “Stavo per prendere Provenzano e fui fermato. Ora voglio la revisione’. La verità del poliziotto: mi hanno distrutto la vita, avevo i miei confidenti ma non ho mai visto un boss. Il mio lavoro ai Servizi inviso alla direzione antimafia. ‘Sono vittima di uno scontro tra pezzi di Stato. Tavormina e De Gennaro non gradivano quello che stavo facendo” (p. 14).

    BRUNO CONTRADA NEL 1998 BRUNO CONTRADA NEL 1998

     

    Il Giornale dedica ampio spazio a Contrada  e vi lega il caso Dell’Utri: “Spiraglio per Dell’Utri in cella. Si può rivedere anche il suo caso. Dopo la decisione della Corte Europea su Contrada, i legali dell’ex senatore sperano in un’altra sentenza favorevole: ‘Il reato di concorso esterno? Costruzione giuridica” (p. 5).

     

     

    7. SE LA DIAZ DIVENTA MOTIVO DI ORGOGLIO

    poliziotti diaz poliziotti diaz

    “Quella sera ero alla Diaz, lo rifarei altre mille volte’. Bufera sul poliziotto del G8. Su Facebook insulti a Giuliani. Alfano: interverremo con rigore. Renzi: chiarezza sul blitz. Le vittime: basta con l’impunità”. “E anche i dirigenti cliccano ‘mi piace’. La scia di odio che imbarazza il Viminale. ‘Ci risiamo’, la telefonata che sveglia nella notte di Singapore il capo della Polizia, Pansa. Ore di imbarazzo, poi l’annuncio dell’inchiesta ‘dai tempi brevi’ con la ‘possibile destituzione” (Repubblica, p. 10). Il Messaggero racconta il personaggio: “Fabio, il celerino di Ostia tra saluti romani e un passato da ultrà. La passione per il football americano e lo spirito cameratesco: ‘il mio corpo paga le colpe di altri” (p. 11).

    sangue pavimento diaz sangue pavimento diaz

     

     

    8. SORPRESONA, L’EXPO COSTA DI PIÙ

     A due settimane dall’inaugurazione si comincia a fare i conti con ritardi e aggravi di lavoro per l’Expo. Repubblica: “Progetti tagliati e opere più care di 180 milioni. Expo presenta il conto. Dal Padiglione Italia, lievitato da 63 a 92 milioni, alla ‘Piastra’, passata da 165 a 224. Le strutture sono ridimensionate, ma le aziende chiedono più soldi” (p. 23).

     

     

    9. L’AUDACE COLPO DEGLI AGNELLI D’AMERICA

    la diaz la diaz

    Sempre più distanti dall’auto e dall’Italia, gli Agnelli-Elkann. Repubblica: “Exor, 6,4 miliardi di dollari per l’americano PartnerRe, big delle assicurazioni. E’ il maggior investimento nella storia del gruppo Agnelli. Offerta superiore del 16% a quella avanzata da Axis”. “Dopo Fca, un’altra operazione a stelle e strisce. Il gruppo torinese sposta sempre più il baricentro verso gli Stati Uniti. Domani ad Amsterdam l’assemblea dell’azienda auto” (p. 26).

    sergio marchionne Harald Wester e john elkann sergio marchionne Harald Wester e john elkann

     

     

    10. A CHI LE STRADE?

    Il Messaggero racconta la missione siciliana del neo-ministro Delrio e tira fuori il primo nome di candidato alla poltrona dell’Anas: si tratta di Domenico Arcuri, attuale amministratore delegato di Invitalia (p. 7).

     

    Intanto il Fatto Quotidiano svela un grosso pasticcio per il ministero delle Infrastrutture: “Ministero pignorato per 1,2 miliardi. Il costruttore Edoardo Longarini ha diritto a un maxirisarcimento e mette al riparo il suo ‘tesoretto’ nei conti correnti del dicastero. La decisione finale ora spetta alla Cassazione. Il governo: ‘A rischio le opere strategiche e 40mila posti di lavoro” (p. 1).

     

    domenico arcuri matteo del fante domenico arcuri matteo del fante

     

    11. AGENZIA MASTIKAZZI

    “Si stacca un lampadario. Ancora paura a scuola” (Stampa, p. 8)

     

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