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Flavia Amabile per www.lastampa.it
Per anni ha nascosto di avere l'Hiv ed ha continuato ad avere rapporti non protetti contagiando con la sua malattia almeno quattro donne. Una di loro, l'ex compagna da cui aveva avuto un figlio, è morta.
È una storia di totale egoismo e superficialità che si trasforma in dramma quella svelata da una indagine della Procura di Messina, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia.
Al termine è stato chiesto e ottenuto l'arresto di un uomo, un messinese di 55 anni, un atto ritenuto necessario nei confronti di una persona accusata di omicidio e lesioni gravissime e considerato dagli inquirenti una «personalità criminale» che può ancora ripetere il reato mettendo a rischio la vita di altre donne. L'arresto è stato eseguito a Messina dai carabinieri.
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A far partire l’inchiesta è stata la denuncia della sorella della donna morta. Ha raccontato agli inquirenti della malattia della familiare e dei suoi sospetti sul cognato. L'uomo ha avuto una relazione di 4 anni con la donna e la sorella lo sapeva. Pur sapendo di essere malato, come appare anche dai referti medici ora entrati nel fascicolo dei magistrati, l’uomo si è rifiutato di avere rapporti protetti. Ha messo incinta la compagna ma non le ha mai detto nulla della sua malattia.
Soltanto dopo molto tempo la donna ha scoperto di aver contratto l'Hiv. I medici, infatti, hanno diagnosticato la malattia a distanza di anni dai primi sintomi. Ma la scoperta è avvenuta quando ormai le cure non avevano più alcun effetto. Pur sapendo del suo stato e pur sapendo che la ex stava male, l’uomo non ha mai confessato nulla né a lei né ad altri. Anzi, le consigliava di assumere integratori alimentari per risolvere i suoi problemi di salute.
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«Avrebbe avuto dieci anni per informarla ed inoltre era perfettamente a conoscenza che dal 2015 stava malissimo», ha raccontato la sorella della donna ai carabinieri. Dalle indagini è emerso che anche la prima moglie dell'indagato era morta di Aids già negli anni '90. Ma alle donne che ha incontrato successivamente il messinese ha sempre mentito, raccontando che aveva un tumore.
Ci sarebbero almeno tre donne contagiate dall’uomo, oltre alla compagna morta. Solo in un caso, però, i pm hanno rilevato il reato di lesioni gravissime: negli altri non ci sarebbe una prova dell'intenzionalità del contagio.
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L'ultima delle vittime con cui l'uomo ha attualmente una storia ha raccontato agli inquirenti che il compagno si rifiutava di avere rapporti protetti sostenendo di volere da lei un figlio.
«Non sfugge che l'indagato ha con particolare spregiudicatezza taciuto a tutte le sue partner la sua condizione e con allarmante pericolosità ha preteso rapporti sessuali non protetti, mettendo a rischio l'altrui salute, per il proprio soddisfacimento sessuale. Le modalità con le quali, peraltro, ha non solo taciuto il suo stato alla compagna, ma pure l'ha fuorviata consigliandole integratori, pur potendosi rappresentare le conseguenze che la propria insensata condotta avevano provocato, rende oltremodo concreto ed attuale il pericolo di recidiva», scrive il gip di Messina che ha disposto l'arresto dell'uomo.
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«Le condotte contestate - spiega il giudice nella misura cautelare - denotano, pertanto, una personalità criminale di assoluto rilievo, e costituiscono l'indice di un pericolo di reiterazione dei reati che può essere fronteggiata solo ed esclusivamente col carcere».
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