Fabrizio Dragosei per www.corriere.it
vladimir putin
È possibile che dopo aver vissuto la pandemia in quasi totale isolamento, il prudentissimo presidente russo incontri poi a distanza ravvicinata hostess, ministri e altri visitatori?
La domanda, che ha un fondo di ragionevolezza, ha scatenato una serie di voci e di teorie che vedrebbero Vladimir Putin nascosto in un bunker da qualche parte. Con sue immagini olografiche utilizzate in incontri fasulli o, meglio, fake usando la parola ora tanto di moda in Russia.
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Quindi niente lavoro al Cremlino o nella residenza presidenziale di Novo-Ogaryovo alle porte di Mosca, ma vita isolata, magari nel vecchio bunker di Stalin a Samara o in uno nuovissimo a Yamantau, sugli Urali.
E questo pure per sfuggire a eventuali attentati che, certamente, non dispiacerebbero agli ucraini o alla Casa Bianca. In realtà, da sempre gli spostamenti del capo del Cremlino sono tenuti gelosamente segreti dagli uomini dell’Fso, il servizio di sicurezza presidenziale.
Quando il suo convoglio di auto attraversa Mosca, le strade vengono svuotate con largo anticipo e la sua auto blindata, l’Aurus Senat lunga sei metri e sessanta e con un motore Porsche V8, sfreccia a 140 all’ora per evitare eventuali missili terra-terra.
la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 17
Nel palazzo senatoriale del Cremlino c’è la residenza ufficiale del presidente della Federazione Russa (per primo ci abitò Lenin) ma Putin la usa poco. Vive abitualmente a Novo-Ogaryovo, a 15 chilometri dalla capitale. E poi si sposta molto.
A Sochi sul Mar Nero, quasi sempre nella residenza Bocharov Ruchej protetta sempre da una motovedetta ferma al largo e da sommozzatori. A volte Putin opta per la residenza Rus di Zavidovo, nella regione di Tver, sempre vicino Mosca, che era la villa preferita dal suo predecessore Boris Eltsin e prima ancora dal segretario generale del Pcus Brezhnev.
vladimir putin 2
A Zavidovo è stato anche Berlusconi immortalato assieme al suo ospite; entrambi indossavano il colbacco con i copriorecchie abbassati.
Vicino al Volga c’è la tenuta di Valdaj dove regolarmente Putin riceveva ospiti internazionali. A San Pietroburgo a volte viene usato il palazzo Konstantinovskij che si affaccia sul golfo di Finlandia.
Pure nella Crimea annessa nel 2014 c’è una storica dacia di Stato a Oreanda, dove andava Brezhnev negli anni Settanta. Ci sono poi residenze non ufficiali che più volte sono state attribuite a Putin. Il palazzo di Gelendzhik, sempre sul Mar Nero, che ha richiesto anni di lavori. Quello di Shujskaya Chupa in Karelia, dove Putin sarebbe stato una sola volta.
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Infine i bunker: quello di Stalin costruito durante la Seconda guerra mondiale e quello sugli Urali. Un’altra costruzione a prova di bomba atomica sarebbe stata realizzata nell’Altaj, al confine con la Mongolia.
Ovunque si sposti, il presidente russo è sempre accompagnato da due militari con la cosiddetta valigetta nucleare. Si tratta di un computer con i codici di lancio dei missili basati nei silos a terra, sui sottomarini e sui bombardieri strategici. I due uomini sono sempre ufficiali di Marina perché la loro divisa nera non si confonde con quella di tutti gli alti gradi delle Forze Armate che normalmente sono vicini al presidente.
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