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    SE VOLETE SPOSTARVI PER NATALE, FATELO SUBITO - CHI VUOLE ANDARE FUORI DALLA PROPRIA REGIONE PER TRASCORRERE LE FESTIVITÀ NELLA SECONDA CASA DOVRÀ FARLO PRIMA DELL'ENTRATA IN VIGORE DEL DIVIETO DI SPOSTAMENTO, TRA IL 19 E IL 20 DICEMBRE (E SARÀ VALIDO FINO AL 6 GENNAIO) - SARÀ SEMPRE CONSENTITO RIENTRARE PRESSO LA PROPRIA RESIDENZA O DOMICILIO - SI VALUTA ANCHE LA CONCESSIONE DELLA DEROGA PER GLI STUDENTI


     
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    Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

     

    Chi vuole andare fuori dalla propria Regione per trascorrere le festività nella seconda casa dovrà farlo prima dell' entrata in vigore dei divieti. Dalla settimana precedente il Natale al giorno dell' Epifania non sarà più consentito spostarsi tra le Regioni, anche se sono in fascia gialla. Un blocco totale perché «si deve impedire di ripetere quanto accaduto la scorsa estate», ha ribadito il ministro Francesco Boccia nell' ultima riunione con i governatori.

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    Il nuovo Dpcm che Giuseppe Conte dovrà firmare entro la mezzanotte del 3 dicembre conterrà le regole per la prima metà di dicembre e per le settimane di festa, un periodo che allarma gli scienziati e preoccupa molto anche i ministri. Il divieto di spostamento entrerà in vigore tra il 19 e il 20 dicembre e sarà valido fino al 6 gennaio. «Quei quindici giorni mi spaventano parecchio», ripete Roberto Speranza nelle riunioni riservate, in cui il sollievo per il virus che finalmente frena la sua corsa si accompagna al terrore che le vacanze di Natale aprano il varco alla terza ondata di contagi.

     

    Mercoledì il ministro della Salute illustrerà il testo in Parlamento, quindi tra oggi e domani il governo dovrà sciogliere gli ultimi nodi. Il dilemma forse più arduo riguarda le deroghe. Il presidente del Consiglio vorrebbe allentare almeno un poco le maglie del rigore per consentire agli italiani di festeggiare anche in questo durissimo 2020, sia pure in modo «sobrio» e «diverso».

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    Ma i ministri dell' ala del rigore, Francesco Boccia, Dario Franceschini e lo stesso Speranza, in sintonia con gli scienziati, insistono per porre un freno alle eccezioni. Ecco allora le deroghe minime alle quali il governo sta lavorando, per tenere insieme sicurezza e libertà personali dei cittadini limitando il più possibile i rischi.

     

    Sarà sempre consentito rientrare presso la propria residenza o domicilio. Per le seconde case ci si può andare prima del blocco, a meno che non si abbia la residenza nella casa di vacanza. Non ci saranno altri casi consentiti «perché dobbiamo evitare lo spostamento di milioni di persone, è il momento di rimanere fermi. Le misure di contenimento stanno funzionando e non possiamo vanificare gli enormi sacrifici che si stanno facendo», ripete Boccia.

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    Nella riunione di domani il governo deciderà se concedere deroghe «che saranno comunque limitate al massimo». Potrebbe essere previsto il ritorno nella casa di famiglia per trascorrere le feste con i genitori anziani. Se così sarà la deroga potrebbe essere utilizzata da un parente soltanto. Rimane in ogni caso la raccomandazione di proteggere gli anziani e le persone fragili soprattutto rispetto al contatto con i giovani, che in molti casi sono asintomatici.

     

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    Si valuta anche la concessione della deroga per gli studenti che hanno spostato la residenza o il domicilio nella città dove si sono trasferiti per motivi di studio e vogliono tornare a casa per le vacanze. In molte città è cominciata la corsa per sottoporsi al tampone rapido prima di Natale. Nel caso dei coniugi potrebbe essere concesso il ricongiungimento familiare da applicare anche ai partner conviventi.

     

    Diverso è il discorso per chi deciderà di andare all' estero e per chi torna in Italia in occasione delle prossime festività. Il governo vuole introdurre l' obbligo di quarantena al momento dell' ingresso nel nostro Paese. «Bisogna spostarsi soltanto per motivi strettamente necessari ed evitare al massimo i contatti tra le persone», ripete Speranza.

    Il Dpcm in vigore dal 4 dicembre confermerà il coprifuoco alle 22. All' interno del governo c' è chi preme per prorogare questo limite alle 24 nei giorni di Natale e Capodanno, ma è una linea che difficilmente potrà essere accolta.

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    «Non possiamo permetterci allentamenti che agevolino riunioni nelle case e assembramenti nelle strade, questo è il momento della stretta. La curva epidemiologica è in discesa ma siamo ancora nel pieno della seconda ondata», ribadiscono i rigoristi.

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