sean penn
«Ho pensato di combattere contro la Russia»: sono le parole di Sean Penn, riflessioni nate nell’intervista rilasciata alla nuova rivista Hollywood Authentic: «La mia intenzione è di tornare in Ucraina. Ma non sono un idiota, non sono sicuro di cosa posso offrire».
Sean Penn in Ucraina a novembre 2021
Il regista e attore premio Oscar ha spiegato che «l’unico motivo per cui sarei rimasto di più in Ucraina sarebbe stato con un fucile in mano. Probabilmente senza alcun equipaggiamento di difesa, perché da cittadino straniero sarei stato più propenso a lasciarlo a un civile che ne è sprovvisto, a qualcuno più abile di me, oppure a un giovane, che potrebbe combattere più a lungo».
Sean Penn e Zelensky
Penn riflette: «Perché se sei stato lì non puoi non aver pensato di combattere. Ma poi ti domandi: in che secolo siamo? Ero alla stazione di servizio di Brentwood l’altro giorno e ora sto pensando di andare a combattere contro la Russia? Che ca..o sta succedendo?».
L’attore ha parlato anche del suo incontro con Zelensky: «Mi ha colpito il fatto che ora stavo guardando un ragazzo che sapeva di dover raggiungere il livello più alto di coraggio e leadership umana. Penso che abbia scoperto di essere nato per farlo».
Pochi giorni fa Penn aveva anche detto che basterebbe un miliardario soltanto per porre fine a questa guerra. Su Twitter aveva lanciato un appello ben preciso: chi ha denaro si faccia avanti. Non sarebbe naturalmente un’impresa priva di impegno, tra armare e addestrare, «ma vale la pena pensarci», aveva scritto.
Sean Penn in Ucraina
E andava anche oltre, facendo qualche calcolo di budget per avviare l’operazione: due squadroni di F-15 o F-16 adeguati per i piloti ucraini con sole tre settimane di formazione «costerebbero ad un acquirente privato circa 300 milioni di dollari».
A questi, sempre secondo l’attore e regista, basta aggiungere 200 milioni per un dispositivo missilistico di difesa, per un investimento totale di 500 milioni di dollari.
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