Hamza Boccolini per Lettera43.it
Nonostante i recenti proclami, Bashar al Assad sa di essere vicino al crollo del suo regime e si è organizzato per non finire nelle mani dei ribelli, come accaduto all'ex raìs libico, Muammar Gheddafi.
La sua uscita di sicurezza è una nave russa ormeggiata in mare aperto, sulla quale il raìs vive da qualche tempo, visto che la capitale Damasco e i palazzi del potere sono ormai insicuri anche per i suoi generali più fedeli.
LA SPOLA IN ELICOTTERO CON DAMASCO.
La rivelazione è stata fatta lunedì 14 gennaio dal giornale saudita al Watan che cita fonti di intelligence non precisate. Secondo gli 007, Assad vive con la sua famiglia e uno stretto numero di persone a lui vicine su una nave da guerra nel Mediterraneo, e viene portato in Siria a bordo di un elicottero soltanto quando deve presenziare a una cerimonia o a un incontro ufficiale.
OTTENUTO ASILO A MOSCA.
«In questo modo è più facile per Assad evacuare la sua famiglia e fuggire dal Paese se dovesse precipitare la situazione a vantaggio dei rivoluzionari con un'avanzata a sorpresa su Damasco o in caso di accerchiamento del palazzo presidenziale», ha spiegato al Watan. Che ha dunque concluso: «Ciò vuol dire che di fatto il capo di Stato siriano ha ottenuto asilo politico da Mosca, anche se non in via ufficiale».
Sempre stando al quotidiano arabo, il presidente siriano ha perso la fiducia nelle misure adottate a Damasco per proteggerlo dalla cattura dagli uomini dell'Esercito siriano libero, aiutati dall'intelligence del potente emiro del Qatar e dalla Turchia e da quella americana.
Ad aumentare il senso di accerchiamento del dittatore siriano sembra essere stata la vicenda della trattativa di scambio di prigionieri avvenuta con i ribelli per riportare a casa i 48 pasdaran iraniani rapiti a Damasco ad agosto.
LA RABBIA DEGLI ALAWITI.
I capi dei ribelli siriani hanno raccontato al giornale arabo al Sharq al Awsat che Assad avrebbe voluto scambiare i 2.300 detenuti siriani scarcerati con i suoi generali ancora in mano all'Esercito libero, ma - su pressioni di Teheran - è stato costretto a scambiarli invece con gli iraniani. E ha finito con lo scontentare tutti i capi alawiti del suo inner circle.
Le indiscrezioni aggiungono infine anche che il presidente ha scelto di mettersi nelle mani dei russi avendo perso la fiducia nello storico alleato iraniano, dopo che i servizi segreti di Teheran avrebbero reclutato tra le propria fila il cugino di Bashar, il maggiore Hafiz al Makhlouf, tenendo il capo di Stato all'oscuro di tutto.
PERSONALITÀ BIPOLARE.
Tutti fattori che contribuiscono ad alimentare paranoie e complottismi nell'autocrate siriano. Jamal Tuwairqi, uno dei più famosi psicologi arabi, intervistato dall'emittente al Arabiya, ha così dichiarato che Assad è affetto da disturbi della personalità.
«È un uomo che soffre di un disturbo psicologico e di una personalità narcisistica», lo ha descritto lo scienziato nel tentativo di spiegare alla comunità i rivolgimenti della guerra siriana.
Una tendenza emersa in tutta chiarezza nel discorso tenuto all'Opera di Damasco, nel quale il presidente ha avanzato alcune proposte per trovare una soluzione al conflitto siriano, apparendo sicuro di sé come se avesse ancora il controllo del Paese. Mentre la Siria, con i suoi 60 mila morti, pende da tempo sull'orlo del baratro.