Stefano Montefiori per “Il Corriere della Sera”
«La rompiscatole», titola L’Express di questa settimana. Il giornale pubblica all’interno l’anticipazione dell’ennesimo libro sulla relazione tra il presidente François Hollande e Ségolène Royal, ma è la copertina a fare discutere: una foto con espressione particolarmente giuliva della ministra dell’Ambiente e dell’Energia, e quella parola poco elegante.
Il primo a dirsi turbato e a porre la questione del sessismo è il premier Manuel Valls, durante un’intervista radiofonica: «Sì, sono scioccato. Non sono sicuro che avremmo visto la stessa copertina se la personalità politica in questione fosse stata un uomo. È degradante per la nostra vita politica, e voglio approfittarne per dire qui quanto apprezzo la presenza di Ségolène Royal al mio fianco».
La madre dei quattro figli di François Hollande è relativamente abituata agli attacchi di questo tipo: per esempio il responsabile degli Esteri Laurent Fabius è suo compagno di partito, oggi siede accanto a lei in Consiglio dei ministri, ma la sua prima reazione pubblica all’annuncio della candidatura di Royal alle presidenziali 2007 fu «ma chi terrà i bambini?».
Più di recente, sono arrivate le indiscrezioni, rilanciate dal settimanale Le Point , sui presunti comportamenti capricciosi di Royal al ministero, dal divieto per le funzionarie di presentarsi al lavoro troppo scollate alla pretesa di entrare per ultima nella stanza di una riunione. Tutte voci smentite dall’interessata, con grande amarezza.
Ieri Royal, all’uscita del Consiglio dei ministri, ha dedicato qualche frase alla copertina, parlando di «una mancanza di rispetto inutile». «Bisognerebbe essere all’altezza del compito», ha detto riferendosi al ruolo della stampa. «Perché insultare, perché demolire, perché mancare di rispetto? Tutto questo non ha senso».
L’uomo responsabile della copertina, il direttore dell’Express , Christophe Barbier, non si è scusato ma anzi ha rilanciato sostenendo di aver voluto fare «un complimento» alla ministra. «L’emmerdeuse , è un complimento perché indica qualcuno che non sta al gioco, che dice la sua, che getta lo scompiglio nell’amministrazione e negli interessi consolidati».
Per Barbier, «Royal è una tigre nel motore del potere, una specie di vice-premier. Manuel Valls ha tutta la libertà di criticare le copertine dell’Express , ma si sbaglia quando dice che non avremmo fatto lo stesso per un uomo. Emmerdeur potrebbe essere oggi Arnaud Montebourg, o Jean-Luc Mélenchon, copertine che in più di un’occasione abbiamo pensato di fare». Ma che, in quei casi, non sono uscite.