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    A CIASCUNO I SUOI SCONTI FISCALI - ANCHE L'ITALIA CONCEDE REGIMI SPECIALI ALLE IMPRESE, COME FATTO DALL'IRLANDA CON APPLE: SI CHIAMANO "TAX RULING" - ERANO 47 NEL 2013 E SAREBBERO ALTRETTANTE OGGI - DAL PROSSIMO ANNO SCATTA L'OBBLIGO PER LO SCAMBIO D'INFORMAZIONE FRA GLI STATI UE (MA SEMPRE IN FORMA RISERVATA)


     
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    MARGRETE VESTAGER MARGRETE VESTAGER

    Stefano Vergine per “L’Espresso” in edicola domenica

     

    Non solo Apple e l'Irlanda. Anche l'Italia ha concesso dei tax ruling. Si tratta di particolari accordi fiscali fra uno Stato e una multinazionale. Accordi simili a quelli di Luxleaks, uno dei più grandi scandali fiscali europei. O a quelli che hanno portato nei giorni scorsi la Commissione europea a condannare il colosso di Cupertino per aver evaso imposte per 13 miliardi di euro.

     

    Insomma, lo Stato concede a una grande azienda un regime fiscale di favore, con tasse sul reddito pari all'1 per cento o anche meno, mentre tutte le altre imprese sono tenute a pagare venti o trenta volte di più. Il tutto nel totale segreto di Stato.

     

    PROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA GOOGLE PROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA GOOGLE

    Nel numero in edicola domenica 4 settembre, attraverso due documenti finora inediti, “l'Espresso” racconta che anche il nostro Paese ha concesso dei tax ruling. Erano 47, alla fine del 2013. E nel frattempo le cose non sembrano essere cambiate. Lo scorso settembre, infatti, rispondendo alle domande di un parlamentare europeo, il governo di Matteo Renzi non ha negato l'esistenza di tax ruling in vigore. Ha però evitato di fornire i nomi delle fortunate multinazionali. «Ragioni di riservatezza», è stata la giustificazione.

     

    piercarlo padoan margrethe vestager piercarlo padoan margrethe vestager

    Va precisato che non per forza tax ruling fa rima con elusione. In teoria, questi contratti servono alle multinazionali per sapere come le autorità del Paese ospitante calcoleranno le imposte da pagare. In pratica possono però essere usati per dribblare il fisco. Proprio come negli oltre 300 casi di Luxleaks. Dopo lo scandalo del 2014, sono stati tanti i politici europei a promettere un cambiamento. E una riforma dei tax ruling è stata in effetti approvata nel dicembre scorso proprio dalla Commissione europea.

    Evasione Fiscale Evasione Fiscale

     

    Dall'anno prossimo gli Stati dell'Ue avranno l’obbligo di scambiarsi tra loro le informazioni su questi contratti, così che ogni governo sappia quello che stanno facendo gli altri.

     

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    I cittadini? Loro no: non devono essere informati, la riforma non lo prevede. Chi può dunque garantire che i governi, sotto la spinta delle lobby, non continuino a concedere vantaggi fiscali ai colossi dell’economia mondiale?

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