Estratto dell'articolo di Anna Lombardi per www.repubblica.it
Marilyn monroe
La donna che morì due volte: ma solo una fu salvata. Già. Sei anni prima che il cadavere di Marilyn Monroe venisse ritrovato nel letto della sua casa di Brentwood nel 1962 - uccisa da un overdose di farmaci che da dato adito a tante supposizioni giacché fu ritrovata con la cornetta del telefono stretta in mano come se volesse chiedere aiuto - l’attrice più sexy di Hollywood aveva sfiorato la morte un’altra volta: e in circostanze ben più squallide e disperate.
Il libro
The Fixer: Moguls, Mobsters, Movie Stars and Marilyn
Lo racconta un libro in uscita il prossimo 16 aprile intitolato The Fixer: Moguls, Mobsters, Movie Stars and Marilyn dove si racconta la storia di Fred Otash. Ex poliziotto di Los Angeles che dopo aver lasciato il dipartimento divenne il detective tuttofare più fidato delle star […] in un’anticipazione del libro che si preannuncia già esplosivo, ricco com’è di segreti delle stelle, si racconta proprio come Marilyn fu salvata in extremis da un’overdose di eroina.
Era un sabato mattina della primavera del 1956 e Otash era stato convocato alle 9 del mattino per far colazione da Nate 'n' Al's a Beverly Hills, una gastronomia ebraica senza pretese amatissima da dive come Rita Hayworth, Ava Gardner e Doris Day […] Fu qui che il detective incontrò Maurice Adler, produttore di quel “Da qui all'eternità” che tre anni prima aveva fatto incassi da record. Lavorava per 20th Century Fox, gli studios che per il loro nuovo progetto, “Fermata d’autobus”, si erano assicurati la partecipazione della Monroe per l’allora importantissima cifra di 100mila dollari. Il produttore andò dritto al punto: “Marilyn è scomparsa”.
fred otash
Non si era presentata il giorno prima sul set, né aveva chiamato per spiegare la sua assenza. […] Adler più che spaventato per le sorti dell’attrice era innervosito dalle perdite. […] Otash doveva assolutamente trovarla.
Per una vecchia volpe come lui, non fu troppo complicato: con l’aiuto di due colleghi, setacciò la lista di ospiti di diversi hotel e fu colpito dal nome Pearl Baker - il nome della mamma di Marylin - in un motel da pochi soldi a Santa Monica. L’avevano trovata. […] La scena che si trovarono davanti fu però traumatica: nella stanza c’era un uomo, un noto spacciatore, seminudo. La diva era invece completamente nuda, raccolta in posizione fetale, immobile. Tutto intorno aghi e siringhe. Era ancora viva.
Il team di investigatori agì in fretta. Due rivestirono la diva, la caricarono su un’ambulanza e la fecero ricoverare in una clinica discreta, dove lei si risvegliò ore dopo. L’uomo fu messo su un bus per San Francisco, con la minaccia che si fosse fatto vedere ancora a Los Angeles l’avrebbe pagata cara.
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