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    “SEI UN NANO MALEFICO” – UNA PROFESSORESSA 73ENNE DI ITALIANO IN UNA SCUOLA MEDIA DI ROMA INSULTA UN PISCHELLO DI 12 ANNI: “SEI TALMENTE PICCOLO CHE PUOI STUDIARE SOLO IL BASSO MEDIOEVO” E ANCORA: “NON TI DO UN CALCIO NEL SEDERE SOLO PERCHÉ SEI COSÌ BASSO CHE TI SUPERO, MOSCERINO! TI ACCIACCO” – ORA LA PROF DOVRÀ RISPONDERE DELL’ACCUSA DI “MALTRATTAMENTI”...


     
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    Estratto dell’articolo di Giulia Moretti, Andrea Ossino per “La Repubblica – Edizione Roma”

     

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    «Mio figlio era diventato irrequieto, lo vedevo amareggiato. Poi per un periodo, che è coinciso con la presenza in classe di una supplente, è stato più tranquillo. Quando è tornata la professoressa ha ricominciato ad essere irrequieto».

     

    Sono trascorsi 10 anni, ma il genitore del ragazzino vessato dalla professoressa ricorda ogni cosa. E ieri ha raccontato tutto ai giudici di piazzale Clodio, spiegando cosa accadeva tra i banchi di una scuola media dalle parti di via Battistini. Del resto suo figlio aveva solo 12 anni quando insieme ai compagni di classe ha dovuto subire le angherie della docente di italiano.

     

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    Comportamenti che hanno profondamente turbato le giovani vittime e che adesso sono costate un processo all’insegnante, ormai in pensione. Negli atti si parla di “maltrattamenti”, ma per i bambini le lezioni impartite dalla 73enne erano un vero incubo. Marco aveva solo 12 anni quando, a causa della sua statura, veniva chiamato «nano malefico». O quando la sua insegnante gli diceva che avrebbe potuto «studiare solo il basso medioevo».

     

    Il nome degli studenti è inventato per tutelare la loro identità ma i fatti, dicono i pm, sono realmente accaduti. «Vi riporto negli anni Trenta così vediamo se imparate la lezione», diceva la donna. E ancora: «non ti do un calcio nel sedere solo perché sei così basso che ti supero moscerino e io i moscerini li acciacco».

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    […] La vicenda è venuta alla luce quando i genitori di uno studente hanno capito che il figlio era terrorizzato all’idea di andare a scuola e hanno indagato con i compagni di classe. La risposta è arrivata subito: il ragazzino aveva ricevuto uno schiaffo in pieno volto. Nel fascicolo della procura ci sono anche le cartelle cliniche di Marco a documentare i suoi problemi fisici, problemi per i quali, a seguito delle umiliazioni della professoressa, ha sviluppato un “complesso di inferiorità. Gli effetti sulle vittime sono certificati: si parla di ripercussioni sullo sviluppo. […]

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