Estratto dell’articolo di Selvaggia Lucarelli per “Il Fatto Quotidiano”
selvaggia lucarelli
Sono profondamente grata al variopinto esercito di giornalisti che in queste giornate difficili mi sta alleggerendo l’animo impartendomi appassionanti lezioni su cosa significhi davvero maneggiare una notizia e, soprattutto, la verità. Naturalmente con la sensibilità dovuta ai protagonisti delle notizie, perché non va mica bene provocare gogne come faccio io sui social.
In effetti, le pagine social di tutti i quotidiani nazionali con gli articoli online e i commenti aperti ai loro milioni di follower (Repubblica, per dire, ne ha 4 milioni solo su Fb) non sono pagine social: sono il diario segreto dei loro direttori con la cronaca dei primi amori all’oratorio del paese.
Tra i boomer chiamati a commentare la tragica vicenda abbiamo in prima fila la sempre scaltra Candida Morvillo, la quale da giorni fa il giro dei salotti tv per dare dimostrazione di essere perfettamente aderente alle parole del suo addolorato editoriale in cui diceva, testualmente: “...se non fosse che davanti alla perdita di una vita umana bisognerebbe zittire l’ego, aprire il cuore anzitutto alla umana pietà”.
candida morvillo
Lei, in tv, ci va per tacere, per cristallizzarsi come Andreotti e il famoso “Presidente? Presidente?”. Mica per cavalcare la notizia e portare il suo ego in tv, no. E non le piace che i cuochi si occupino di giornalismo, infatti era di questo che discuteva giovedì sera in compagnia del Pulitzer Simona Izzo, ospite di Del Debbio. Il conduttore premetteva che non era un processo contro di me, mentre con il sottopancia “Selvaggia Lucarelli ha esagerato?” collegava molto delicatamente i miei eccessi a un suicidio, ma precisando che, “se non ha di meglio da fare, la Lucarelli può intervenire”.
In effetti ho prontamente chiamato un Uber e mi sono presentata davanti al cancello di Cologno Monzese, ma purtroppo il segmento su di me era già concluso. Del Debbio aveva spiegato che la verità va bene, ma bisogna che ci sia proporzione tra le forze in campo, uno troppo forte non può colpire uno troppo debole. […]
massimo giannini a otto e mezzo
Poi abbiamo il maestro di giornalismo Umberto Brindani che a 65 anni, finito a dirigere Gente, mi suggerisce di chiedere scusa. Lui che mi aveva dedicato una copertina di Oggi in cui senza diritto di replica mi accusava di essere una pericolosa hacker. Fui assolta, aspetto ancora le sue scuse. Massimo Giannini ritiene che sia troppo ruvida e non condivide il mio modo di fare giornalismo. Quando mi ha proposto di andare a lavorare per lui alla Stampa forse aveva bevuto uno scotch dal sapore molto ruvido, di alghe e tabacco.
concita de gregorio 2
Concita De Gregorio batte tutti. Secondo lei, ospite di Berlinguer, un’inchiesta dura anni, questo non è giornalismo. E certo, anche se l’inchiesta si chiude prima bisogna farla macerare due annetti almeno, come le bucce d’uva. Qualcuno le risponde che quella su Ferragni era un’inchiesta e allora lei “sì, ma anche lì, non bisogna personalizzare, bisogna denunciare il fenomeno”. E infine: “Solo i preti e i giudici possono giudicare”. In pratica io dovevo rivelare a Don Mazzi che alcuni influencer, sotto Natale, fanno i furbetti con un dolce inscatolato.
Federico Ruffo, su Rai Radio 1, imbastisce un talksu di me e le mie responsabilità dimenticando incidentalmente quelle del collega della Rai che intervistò la signora per un tg della Rai. Il suo ospite Andrea Ruggieri del Riformista dichiara che sono una ragazza simpatica (compio 50 anni a luglio), ma giornalisticamente mi occupo di ballerini. All’opinione da bar dello sport si contrappone quella dell’altro ospite, Tommaso Cerno, il quale era chiaramente con Ruggieri al bar dalla notte prima: “C’è una quantità di giornalismo che si concentra come una lente di ingrandimento incendiando un punto che per la legge della stampa è sproporzionato nella terza componente del diritto” […]
umberto brindani
Infine l’illuminante punto di vista di Aldo Cazzullo, secondo il quale il problema è l’anonimato sul web. Lo informo che i commenti sotto le decine di post sulla pagina Fb del Corriere in cui mi si accusa poco velatamente di aver provocato un suicidio, sono tutti di utenti con nome e cognome che scrivono di me “Ho il vomito”, “Una spostata”, “Un peto”. […]
selvaggia lucarelli FEDERICO RUFFO selvaggia lucarelli 3
aldo cazzullo foto di bacco