- LUCARELLI: ''DOPO TRE MESI A 'ROLLING STONE' SONO SCAPPATA: ''MAI VISTO UN AMBIENTE DI LAVORO COSÌ TOSSICO, ILLIBERALE, OSTILE, SCORRETTO''
Selvaggia Lucarelli su Facebook
Volevo trattenermi dal commentare ma chi tace è complice, quindi non taccio.
ROLLING STONE - IL MANIFESTO CONTRO SALVINI
Grande rumore per la coraggiosissima, poppissima, impavidissima copertina di Rolling Stone "Noi non stiamo con Salvini" in cui viene fatto passare per appello un collage di pensieri contro Salvini di vari personaggi tra cui un Mentana che ha già smentito di aver aderito. Anzi, ha detto : vi avevo risposto NO e mi ci avete messo dentro.
Ma vabbè.
Sono stata tre mesi a Rolling Stone e francamente un appello per una società aperta, libera e moderna me lo sarei aspettato più da Erdogan che dal mondo Rolling Stone Italia.
Il motivo per cui dopo tre mesi ho rassegnato le dimissioni è proprio che di moderno, libero, solidale, lì dentro forse al massimo c'è la macchinetta del caffè che distribuisce caffè a tutti. Non avevo mai visto un ambiente di lavoro così tossico, illiberale, ostile, scorretto.
Amici di Rolling.
Se fate una copertina di sinistra, parlando di libertà, accertatevi di praticare tutto ciò che vi rende così diversi da Salvini.
LUCIANO BERNARDINI DE PACE EDITORE DI ROLLING STONE
Nei tre mesi in cui ho provato a lavorare con voi, mi è stato impedito di realizzare un servizio su ticket one e la truffa del secondary ticketing per ragioni di convenienza, mi è stato proibito di far esprimere libere opinioni a giornalisti su dischi, attori e altro per ragioni di denaro o convenienza.
E' venuto l'inpgi per controllare le posizioni lavorative dei giornalisti e diverse persone sono state fatte scappare giù in strada perchè avevano contratti da lavoratori esterni e erano gentilmente invitate a lavorare IN UFFICIO e da casa anche nel weekend.
Alla mia più diretta collaboratrice, che aveva un contratto da esterna ed era tutti i giorni in ufficio, a un certo punto è stato chiesto di non accompagnare più i figli a scuola e di presentarsi 30 minuti prima degli altri in redazione.
SELVAGGIA LUCARELLI LASCIA ROLLING STONE
L'editore urla e umilia continuamente i suoi dipendenti, al punto che, per rimanere in tema umanità, c'è più gente che negli ultimi anni è scappata da Rolling Stone che dalla Siria.
E così via.
Io, di fronte a tutta questa mancanza di rispetto della libertà e del LAVORATORE, dopo tre mesi ho rassegnato le dimissioni. E all'editore ho detto e scritto tutto quello che avete letto fin qui. Gli altri sono rimasti lì (alcuni ben sollevati dalla mia fuga), qualcuno che da lì era scappato è pure tornato, ben sapendo chi sia l'editore e le condizioni di lavoro lì dentro.
Ergo, DA VOI la copertina di sinistra proprio no.
Detesto Salvini, ma almeno lui è quello che è, senza doppia morale. E se ne ha una doppia, nel suo caso, quella nascosta non può che essere migliore di quella che mostra.
- MENTANA: ''NON HO MAI FIRMATO L'APPELLO DI 'ROLLING STONE'
Enrico Mentana su Facebook
selvaggia lucarelli
Quando voglio dire qualcosa, la dico. In prima persona, avendo la fortuna di poterlo fare in tv, e potendolo fare come tutti qui su Fb. Non credo agli appelli o alle prese di posizione perentorie e che servono solo a scopi identitari, o a volte peggio mirano a un po' di pubblicità gratuita. Oggi il mensile Rolling Stones fa una scelta perfettamente legittima: una copertina arcobaleno con la scritta "Noi non stiamo con Salvini", e poi più in piccolo "Da adesso chi tace è complice". E poi nelle pagine interne una raccolta di pareri e frasi di "musicisti, attori, scrittori e figure legate allo showbiz e alla tv".
MASSIMO COPPOLA
Scelta legittima, dicevo, ma che non condivido. Il giornalismo è fatto di racconto e di confronto delle idee, di attacco alle posizioni ritenute sbagliate, o perfino pericolose. Mai però la scelta di una persona liberamente eletta come bersaglio, come uomo nero. Con sorpresa ho trovato il mio nome tra gli aderenti a questa iniziativa (a meno che "Enrico Mentana, giornalista" non sia un omonimo). È un caso di malcostume, trasandatezza, sciatteria? Non so, non ho ancora letto la rivista. So però che il suo direttore mi aveva chiesto l'adesione, e la risposta è stata chiara... "No"
MASSIMO COPPOLA
- COPPOLA, DIRETTORE 'ROLLING STONE': ''ABBIAMO RIPRESO UNA TUA DICHIARAZIONE PUBBLICA, NON SERVIVA L'AUTORIZZAZIONE''
Replica di Massimo Coppola:
Caro Enrico,
non essendo un appello non ci sono firmatari.
Abbiamo deciso di includere i post pubblici sul tema dopo che molti ci hanno detto “ci sto, ma ho già detto quel che penso, non potete pubblicare il mio post?”
I post sono pubblici e quindi mi pare una scelta legittima pubblicarli. Se decido di raccogliere tutte le dichiarazioni pubbliche su questo o quel tema, non devo certo chiedere a tutti coloro che le hanno espresse se posso farlo.
Mi scuso per non averti detto che lo avrei fatto, una dimenticanza, anche se ripeto, abbiamo ripreso una tua dichiarazione pubblica, cosa per la quale non è necessaria un’autorizzazione, a differenza di una conversazione privata su whatsapp - non era fondamentale pubblicarla, credo, per sostenere la tua posizione.
Ad ogni modo, ti chiedo scusa per non averti detto che avremmo pubblicato la tua dichiarazione.
ENRICO MENTANA
Con immutata stima
Massimo Coppola
- ''NO, IL MIO 'NO' ERA CHIARO, NON PUOI USARE LE RISPOSTE DI ALTRI PER GIUSTIFICARE LA TUA PUBBLICAZIONE''
Enrico Mentana controreplica:
No, Coppola. Il mio no (ho tolto lo screenshot del nostro dialogo via Whatsapp perché c'era di mezzo un'altra persona) era chiaro. Non puoi decentemente sostenere che siccome altri ti hanno detto che ne avevano già scritto e non avevano modo di ripetere o cambiare, allora questo ti permetteva di prendere oltre ai loro anche brani di altri che erano ignari della tua iniziativa o peggio, come nel mio caso, si erano dichiarati esplicitamente indisponibili, per di più usandone il nome come elemento di richiamo pubblicitario. È stata un'operazione mediocre
enrico mentana intervistato