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    “E FATTELA UNA TINTA COME FA TUO PADRE, SEMBRI MARIANGELA FANTOZZI" - MARCO MORANDI, SECONDOGENITO DI GIANNI E DI LAURA EFRIKIAN, REPLICA ALLE CRITICHE CHE GLI SONO STATE MOSSE SUI SOCIAL: “A ME AVEVANO DETTO CHE IL BRIZZOLATO FUNZIONAVA. ORA SEMBRO PIÙ VECCHIO DI PAPÀ. IL COGNOME NON MI HA AIUTATO, SONO STATO ANCHE IN ANALISI" - "MIO PADRE ERA MOLTO SEVERO. QUANDO ALLE MEDIE FALSIFICAI LA SUA FIRMA PER UNA NOTA, MI ARRIVARONO DEI BEI SCULACCIONI. CON QUELLE MANONE, PUÒ IMMAGINARE..” – VIDEO


     
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    Estratto dell'articolo di Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

     

    MARCO MORANDI 11 MARCO MORANDI 11

    «E fattela una tinta come fa tuo padre, sembri tu il padre!». Oppure: «I genitori entrambi belli...ma questo figlio?!». Si potrebbe andare avanti a lungo, ma ha più senso mettere in evidenza il garbo con il quale Marco Morandi, secondogenito del Gianni Nazionale e di Laura Efrikian, ha replicato alle critiche che gli sono state mosse su Instagram, al limite del bullismo.

     

    Marco, allora: perché non se li tinge questi capelli?

    «Mah, a me avevano detto che il brizzolato funzionava. Scherzi a parte, sono sulla soglia dei 50 anni, come devo sembrare? Poi ci sono miracoli e altre cose, ognuno sceglie.

    Io voglio apparire nature ».

     

    C’è da dire che suo padre non aiuta. Ha 78 anni e sembra un ragazzino.

    «E se non bastasse lui, c’è pure mia madre. Ma io sono stato il primo a dirmi davanti allo specchio: “Mannaggia, ora sembro più vecchio di papà”. Sul serio: è stato il primo pensiero».

     

    La figura di suo padre sarà sempre stata ingombrante.

    GIANNI E MARCO MORANDI GIANNI E MARCO MORANDI

    «Avere un cognome come Morandi non è stata un’agevolazione. Ho dovuto fare un percorso personale. Immagino succeda a tutti quelli nella mia condizione, perché il continuo confronto è inevitabile, c’è un pregiudizio costante. È capitato anche a me quando ho incontrato il figlio di un artista: lì ho capito tante cose, è stato utile».

     

    Ha mai pensato di cambiare cognome?

    «Forse solo per un attimo. Poi ho capito che non sarebbe servito a nulla: il vero lavoro dovevo farlo su di me. L’analisi mi ha aiutato molto».

     

    GIANNI E MARCO MORANDI 4 GIANNI E MARCO MORANDI 4

    Quali sono le etichette che le danno più fastidio?

    «Quelle di chi me le affibbia senza conoscere il mio lavoro. Sono pronto alle critiche sul valore di quello che faccio, ma non perché sono un raccomandato. Se lo fossi stato mi avreste trovato più spesso in qualche salotto televisivo. Ma quello della tv non è un mondo che mi fa impazzire. Quando mi è stata paventata la possibilità di partecipare a un reality, ho pensato che sarebbe stato più interessante per me andare in Patagonia da solo».

     

    Da quando ha la percezione di essere figlio di un monumento?

    «Fin da piccolo. A scuola i miei compagni facevano a gara per invitarmi a pranzo o a cena o a dormire da loro e io finivo con il passare il tempo a rispondere alle domande dei genitori. Niente di grave, eh: tutto materiale per gli analisti. Mi dicevano: sembri tuo padre uscito dalla lavatrice».

     

    E con le ragazze?

    «Con loro ho temuto ancor più che potessero avvicinarmi per mio padre e non per me».

    Poi ha sposato Sabrina Laganà, madre dei vostri figli.

    «La relazione con Sabrina è cominciata nel ‘99 e ci siamo sposati nel 2012, quando erano già nati Jacopo, Leonardo e Tommaso. Ci siamo appena lasciati, siamo nel mezzo di una separazione molto civile, rispettosa e serena. Abbiamo costruito tanto insieme».

    MARCO MORANDI MARCO MORANDI

     

    (...)

     

    Suo padre era severo?

    «Moltissimo. Quando alle medie falsificai la sua firma per una nota e lui lo scoprì, mi arrivarono dei bei sculaccioni. Con quelle manone, può immaginare...».

     

     

    Si sente un po’ come l’ex Principe Carlo?

    «O come Daniele De Rossi per noi romanisti! In effetti posso capire chi a un certo punto qualcuno dirà: “Un altro Morandi? Basta!”. Scherzando, dico sempre che sarò io a lasciare l’eredità a lui, e non il contrario. Perché camperà più di tutti noi!».

     

    Non tornerà a Sanremo finché ci sarà suo padre: è vero?

    marco morandi laura efrikian marianna morandi marco morandi laura efrikian marianna morandi

    «Un po’ sì. Ho partecipato due volte: con i Percentonetto e da solo. Un altro paio mi hanno scartato. Poi un anno avevo la canzone, ma lui lo presentava e ho rinunciato». Ammetterà che ha scelto lei di stare più in ombra. «Forse perché conosco bene i risvolti dell’eccessivo successo».

     

    Ha fatto, e fa, tante cose: musica, cinema, teatro. Per quale suo padre le ha fatto i complimenti più belli?

    «Per lo spettacolo su Mia Martini, Chiamatemi Mimì , in cui reinterpreto le sue canzoni. Mi ha detto: sono molto orgoglioso di te, io non sarei stato in grado di farlo».

    Pensa che senza suo padre avrebbe avuto più successo?

    «Forse avrei avuto più spazio, ma non ho controprova».

    gianni morandi gianni morandi laura efrikian con marco e marianna morandi laura efrikian con marco e marianna morandi gianni e marianna morandi alle nozze di marco gianni e marianna morandi alle nozze di marco gianni morandi laura efrikian gianni morandi laura efrikian gianni morandi laura efrikian gianni morandi laura efrikian gianni morandi laura efrikian gianni morandi laura efrikian GIANNI E MARCO MORANDI GIANNI E MARCO MORANDI

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