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    SENTI CHI PARLA! GIUSEPPE CONTE, CHE DA PREMIER FU PROTAGONISTA DI UNA CRISI DIPLOMATICA CON LA FRANCIA (REMEMBER GILET GIALLI?), HA IL CORAGGIO DI ACCUSARE LA MELONI DI NON “TOCCARE PALLA A LIVELLO INTERNAZIONALE” – LA FRECCIATONA A RENZI: “RITENIAMO NECESSARIO, IN PARTICOLARE PER I PARLAMENTARI ITALIANI, CHE SIANO PAGATI SOLO DALLO STATO E NON DA PAESI STRANIERI” – “CALENDA? TROPPO ONDIVAGO. SALVINI INADEGUATO” (INFATTI INSIEME HANNO FIRMATO I DECRETI SICUREZZA…)


     
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    GIORGIA MELONI E ZELENSKY GIORGIA MELONI E ZELENSKY

    Estratto dell’articolo di Mario Fabbroni e Davide Desario per www.leggo.it

     

    […] Intanto il presidente francese Macron non ha invitato l’Italia al vertice a Parigi con Zelenski e il cancelliere Scholz. Ora cosa dovrebbe fare il nostro premier?

    «La Meloni non sta toccando palla a livello internazionale. Sta verificando di persona quale differenza ci sia tra l’essere all’opposizione gridando “in Europa con noi finirà la pacchia” e invece prendere parte ai vertici con forza e autorevolezza. Deve conquistarsi credibilità nell’interesse del Paese».

     

    Ma non sarà, invece, che Francia e Germania sono invidiose dei consensi e della leadership di Giorgia Meloni?

    macron conte macron conte

    «Quando dicono che la Meloni non costituisce più un “pericolo”, come ha fatto un grande giornale straniero, dobbiamo augurarci che questo non significhi che l’Italia sia innocua e che abbia perso credibilità internazionale. La premier dovrà impegnarsi in tutti i contesti a conquistare sul campo quella credibilità che il nostro Paese merita».

     

    Dica la verità, ha un po’ di nostalgia di Palazzo Chigi?

    «No, perché sono completamente assorbito nel ruolo di leader del Movimento 5Stelle e a dare, dall’opposizione, un contributo più positivo possibile al nostro Paese in una congiuntura complicatissima».

     

    GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA MEME GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA MEME

    A proposito di rapporti con l’estero. I 5Stelle hanno presentato una proposta di legge, con lei primo firmatario, per vietare che arrivino soldi da Paesi stranieri a chi riveste incarichi pubblici...

    «Riteniamo assolutamente necessario, in particolare per i parlamentari italiani, che siano solo pagati dallo Stato italiano e non anche da Paesi stranieri e da fondazioni o enti ad essi collegati. C’è il rischio che il Qatargate sia solo la punta di un iceberg tutto ancora da scoprire».

     

    In Lombardia con il Pd invece nel Lazio, dove avete governato insieme, vi presentate divisi. Perché?

    «Non è dipeso da noi, anzi ovunque abbiamo avuto lo stesso atteggiamento. Ma nel Lazio il Pd si è chiuso a riccio su una candidatura voluta da Calenda e Renzi, sottraendosi alla condivisione su quegli stessi punti programmatici che invece in Lombardia sono stati accolti con entusiasmo. Nel Lazio con noi sono venute forze civiche, ecologiche e sociali ma non il Pd».

    GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI DECRETO SICUREZZA GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI DECRETO SICUREZZA

     

    […] Cosa si aspetta dal voto della Lombardia e quale risultato la renderebbe soddisfatto?

    «In Lombardia ho riscontrato grande richiesta per il miglioramento dei servizi essenziali come sanità e trasporto pubblico, anche con l’obiettivo di abbandonare la maglia nera europea dell’inquinamento. Vi dico di più: ci sono tutte le premesse perché, dopo 28 anni, ci sia un cambio di governo nella Regione Lombardia».

     

    […] Definisca Meloni, Salvini e Calenda con un aggettivo...

    «Meloni è incoerente. Salvini inadeguato. Calenda troppo ondivago». […]

    conte macron conte macron macron conte macron conte

     

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