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    “IL CAMPIONATO È FALSATO” - MAROTTA SPARA LA BOMBA DOPO IL RINVIO DELLE PARTITE E ATTACCA LA LEGA (E LA JUVE): “GIOCARE A PORTE CHIUSE SAREBBE STATO UN PESSIMO SPOT, MA LA CATENA DECISIONALE È STATA TUTTA SBAGLIATA. IL RISCHIO DI CHIUSURA DELLA SERIE A ESISTE” - L’ASSE AGNELLI-CAIRO-POZZO CHE HA FATTO INFURIARE LOTITO – SPADAFORA: “È STATA UNA DECISIONE AUTONOMA E NON È ACCETTABILE GIUDICARE LE SCELTE SECONDO UNA VISIONE DI PARTE”


     
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    1 – «Gli spalti vuoti affossano l'immagine del Paese» Così è nata la decisione

    E.B. per “il Messaggero”

     

    paolo dal pino paolo dal pino

    Le  porte chiuse non piacevano al calcio e non piacevano nemmeno al Governo. Giocare un match scudetto come Juve-Inter con 170 paesi collegati senza tifosi avrebbe dato una immagine di una Italia in piena emergenza coronavirus. Non certo lo spot migliore per il turismo con le vacanze di Pasqua in arrivo. Il calcio come vetrina. La scelta di rinviare le partite per evitare un danno d' immagine in tutto il mondo. Una decisione appoggiata anche dalla maggior parte dei ministri presenti nel consiglio fiume di venerdì. Le porte chiuse non facevano felici neppure i broadcaster tra l' altro nel momento in cui si deve discutere il rinnovo dei diritti televisivi.

     

    cairo andrea agnelli cairo andrea agnelli

    LE PRESSIONI

    Ha vinto, dunque, la linea portata avanti con fermezza dal presidente della Juve Andrea Agnelli, che per tutta la giornata di venerdì e la mattina di ieri ha fatto forti pressioni sulla lega di A e sul presidente del Coni per far rinviare la gara. Al patron della Juve premeva più che altro non perdere i 5 milioni d' incasso dovendo restituire i soldi dei tagliandi già venduti. Oltre la Juve anche il Milan ha preteso lo spostamento della sfida con il Genoa.

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    Allineato e coperto anche Cairo del Torino. Così come l' Udinese che non voleva giocare contro la Fiorentina. Su questa gara, ha pesato molto anche la diffida inviata alla Lega dal governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga che non avrebbe dato l' autorizzazione ad aprire la Dacia Arena. Furibondi i Viola bloccati in Friuli da venerdì.

     

    lotito lotito

    Situazione che ha creato grande fastidio nell' Inter che si sente penalizzata dalla scelta. Ai vertici nerazzurri non è piaciuto il comportamento del presidente Dal Pino (negli Stati Uniti per trattare i diritti tv internazionali) che secondo loro avrebbe favorito gli interessi dei bianconeri. Paradossale la situazione dei due club che a gennaio andavano a braccetto nel non voler votare il manager che a detta dei più era sponsorizzato da Lotito.

     

    MAROTTA PARATICI MAROTTA PARATICI

    Il patron della Lazio è furioso per la scelta che favorisce il rivale Agnelli. Resta il senso di precarietà di una Lega di serie A come sempre prigioniera di se stesso e dei suoi molteplici interessi, soprattutto economici. Ora resta il pasticcio di un calendario quasi impossibile da sistemare. Basti pensare che se l' Inter dovesse arrivare alla finale di Coppa Italia e in quella di Europa League, in programma il 27 maggio, non avrebbe più date libere per recuperare il match con la Sampdoria.

     

    FIGC E IL CASO CALENDARIO

     Qui torna d' attualità la discussione fatta in estate con la Figc che aveva suggerito, vista la dead line del 17 giugno causa Europei, di iniziare una settimana prima proprio per scongiurare eventuali problemi. La Lega, però, è andata dritta per la sua linea e ora deve trovare una soluzione. Questa mattina ci sarà un consiglio informale telefonico per capire come procede. In attesa di capire se il governo, nelle prossime ore, consentirà al calcio di giocare il prossimo weekend a porte aperte.

    juve inter mandzukic juve inter mandzukic vincenzo spadafora foto di bacco vincenzo spadafora foto di bacco

    Il 9 marzo prevista una Assemblea di Lega dai toni molto accesi.

     

    2 – SPADAFORA SPIEGA «HA DECISO LO SPORT»

    Valerio Piccioni per “la Gazzetta Sportiva”

     

    Il rinvio delle cinque partite destinate alle porte chiuse - oggi si deciderà su Samp-Verona di domani sulla base dell' ordinanza della regione Liguria, confermata mercoledì a porte aperte Juve-Milan di coppa Italia ma senza tifosi lombardi, veneti ed emiliano-romagnoli - scatena un mezzo putiferio.

     

    PAOLO DAL PINO PAOLO DAL PINO

    Piovono critiche e allora Vincenzo Spadafora prova a spiegare i meccanismi della decisione, anche in relazione alla paternità della svolta che ha portato a spostare metà giornata al 13 maggio. In pratica, dice il ministro dello Sport in una nota, la proposta l' hanno fatta «unanimemente» le istituzioni sportive, «io l' ho accolta con favore», mentre la questione delle «ripercussioni a livello agonistico di questa decisione compete agli organi sportivi».

     

    agnelli marotta agnelli marotta

    Cioè: il calendario non l' ho fatto né cambiato io. Nella giornata di venerdì, Spadafora aveva visto la task force della Federcalcio. Nella delegazione c' era ovviamente anche la Lega di A con il suo ad Luigi De Siervo, ma per tutta la giornata ci sono stati frequenti contatti telefonici pure con il neopresidente della Lega di A, Paolo Dal Pino. «Così si sono gettate le basi per condividere una linea che ha come obiettivo primario quello di contribuire a uscire da un momento delicato - dice il presidente federale Gabriele Gravina - nel massimo rispetto delle indicazioni della comunità scientifica».

    VINCENZO SPADAFORA GIOVANNI MALAGO' VINCENZO SPADAFORA GIOVANNI MALAGO'

     

    Anche Giovanni Malagò condivide la strada scelta: «Capisco le ragioni di chi si sente colpito o danneggiato da certe scelte - spiega il presidente del Coni - ma credo che col rinvio sia stata data a tutti gli sportivi e i tifosi la possibilità di non essere tagliati fuori da una legittima e doverosa volontà di partecipazione».

     

    Si riferisce anche a tutto questo Spadafora: «La valutazione unanime dei vertici del mondo sportivo e calcistico è stata quella di prediligere il rinvio piuttosto che giocare negli stadi vuoti, tenendo conto anche delle ripercussioni a livello di immagine sul nostro Paese».

     

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    Spadafora ribadisce però che si è trattato di «una decisione autonoma. E non è accettabile in un momento come questo, giudicare le scelte secondo una visione di parte. Come la politica, così lo sport - dai dirigenti ai tifosi - dovrebbe essere in grado di andare oltre il proprio diretto interesse».

     

    3 – MAROTTA GUIDA LA RIVOLTA: «LA STAGIONE È FALSATA HANNO SBAGLIATO TUTTO E NESSUNO CI HA ASCOLTATO»

    Guido De Carolis per il “Corriere della Sera”

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    Giuseppe Marotta, lei è amministratore delegato dell' Inter e consigliere federale in rappresentanza della Lega serie A. Non crede che il rinvio di Juventus-Inter e delle altre partite sia arrivato in colpevole ritardo?

    paolo dal pino paolo dal pino

    «Certo che sì. Il campionato così è falsato, bisogna garantirne la regolarità, salvaguardare la corretta competitività e in questo modo non lo si è fatto per nulla. Lascia sconcertati una decisione simile a poche ore dal match: è molto grave. Il governo dà certe direttive, ma il calcio ha le sue regole, è un fenomeno sociale impattante e la Lega serie A non può decidere in questo modo caotico. Al giovedì si fa un comunicato per dire si gioca, al sabato un altro per bloccare tutto: vi pare possibile? Giocare a porte chiuse sarebbe stato un pessimo spot, ma la catena decisionale è stata tutta sbagliata».

     

    In molti accusano la Juventus di aver fatto pressione sulla Lega. È vero?

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    «Non mi interessa. Se è stato il governo a spingere sulla Lega non ci sono altre capziosità. Il mio rimprovero va comunque al presidente della Lega, Paolo Dal Pino, che ha deciso senza riunire un consiglio straordinario, senza sentire nessuno: è sbagliato. Bisognava salvaguardare il campionato, sennò per forza poi emergono certi discorsi. Per questo l' Inter ha chiesto e ottenuto per oggi un consiglio straordinario di Lega».

     

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    Lei parla di campionato falsato, perché?

    «C' è un' alterazione degli equilibri, è lampante. È tutto stravolto: allenamenti, forma fisica e psicologica delle squadre. È diverso scendere in campo con un distacco minimo o più ampio. La verità è che bisognava rinviare tutta questa giornata».

     

    Non si potevano giocare a porte chiuse già le partite della scorsa settimana, come è successo all' Inter in Europa League contro il Ludogorets?

    «Il tutto è stato affrontato con grande leggerezza, lo strumento delle porte chiuse doveva e poteva essere usato».

     

    C' è il rischio che la prossima giornata si possa giocare di nuovo a porte chiuse?

    «Le porte chiuse sono morte. Cinque partite sono state rinviate per non giocare senza pubblico, perché domenica prossima chi gioca in casa dovrebbe accettare di farlo a porte chiuse? Se si gioca ora lo si farà a porte aperte».

     

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    Ma se salta un' altra giornata, il campionato rischia davvero di essere interrotto?

    «Il rischio di chiusura della serie A esiste. Non ci sono più date, il calendario è troppo fitto, adesso va anche spostata la data e la sede della Coppa Italia. È stato fatto un caos e lo ridico ancora: bisogna scendere da 20 a 18 squadre».

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