Michele Serra per "la Repubblica"
michele serra
Poiché la vita sociale, da parecchie settimane, ha ritrovato piena intensità (spiagge gremite, Salone del Mobile a Milano, stadi semipieni, locali affollati, eccetera). E poiché,nonostante questa rinnovata promiscuità, la pandemia sembra procedere, da altrettante settimane, in progressione aritmetica e non, come prima, geometrica, come se la sua corsa fosse zavorrata da qualcosa. Se ne trae l'idea che l'alto numero di vaccinati sia, per il virus, un forte impedimento. È una constatazione banale.
Non scomoda studi scientifici né relative controdeduzioni. Non è alimentata da orgoglio patriottico (vaccinati! salva la Patria!) e non è aggredibile da teorie complottiste. Non è una velina di Big Pharma e dunque non serve la contraerea No Vax per abbatterla. È solo ordinario buon senso, passibile, ovviamente, di rettifiche, analisi e controanalisi, eppure, nella sua sostanza, convincente: ci si ammala di meno, e meno gravemente, perché la maggioranza degli italiani è vaccinata.
VACCINAZIONE CORONAVIRUS
La famosa guardia che non va abbassata prevede, come prima mossa, che il bastione dei vaccini aumenti. Il resto è teoria, nobilissima nel caso dei filosofi, ignobile in molti luoghi social: però teoria. Oppure è politica, con leader vaccinati (la paura di ammalarsi è umana) che cercano i voti No Vax (pochi: vale la pena?).
Il resto è malumore, sospetto, maldicenza, paranoia. Io per esempio aspetto da parecchi mesi che Big Pharma mi paghi almeno qualcosina. Se non altro per risarcimento delle lettere di insulti ("giornalisti di merda, nel libro-paga di Big Pharma"). Macché, nemmeno un flacone di aspirine, uno sciroppo per la tosse, un invito a un congresso medico sulla gotta, però alle Bahamas. Mi sono vaccinato gratis: pensa che pirla.
VACCINAZIONE ETEROLOGA