Lettera di Mirella Serri a Dagospia
mirella serri
Gentile direttore, leggo con stupore la lettera in cui Mughini difende l’intestazione di una via a Giorgio Almirante. Mughini è un intellettuale colto che conosce tanti risvolti della storia. A suo parere Giorgio Almirante merita una targa in quanto rappresentativo degli ex fascisti che agirono e operarono nel dopoguerra in regime democratico ma con molte e ingiustificabili nostalgie.
Mughini sa benissimo che vi furono parecchie ex camicie nere che riuscirono a cambiare pelle e altre che rimasero invece ancorate al vecchio credo. Almirante non fu nel dopoguerra un dannato della terra: ebbe anche la fortuna di avere un bel sostegno nella creazione di un partito neo fascista. Peraltro ci sono già molte strade in Italia a lui intestate, da Pomezia a Giarre in provincia di Catania e tante altre. Non aggiungiamone di nuove in memoria di un personaggio che, oltre a essere stato fascista come la maggior parte degli italiani ha avuto l’incancellabile colpa di avere sostenuto attivamente l’ideologia razzista.
ALMIRANTE
Lasciamo che Almirante riposi in pace con tutti i suoi errori ma evitiamo di rinverdirne il ricordo con nuove vie. Ci sono molti altri più o meno conosciuti eroi come Enzo Sereni morto a Dachau oppure Ada Ascarelli che riportò in Palestina circa 25 mila ebrei che si erano rifugiati in Italia che aspettano la loro targa. In generale lascerei perdere la guerra delle targhe o delle cittadinanze in cui si equipara la persecuzione razziale subita da Liliana Segre al destino di un ex fascista persecutore degli ebrei.
giampiero mughini MIRELLA SERRI GLI IRRIDUCIBILI mughini GIORGIO ALMIRANTE E DONNA ASSUNTA mirella serri
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