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    SERVIZI (POCO) SEGRETI - I SITI DELLA CIA NON ERANO POI COSÌ SEGRETI. È QUANTO HA SCOPERTO UN GRUPPO DI RICERCATORI DEL CITIZEN LAB DELL'UNIVERSITÀ DI TORONTO CHE HA FACILMENTE SMASCHERATO 885 INDIRIZZI WEB LEGATI AGLI 007 AMERICANI. PER FARLO NON SONO SERVITE SOFISTICATE SISTEMI, MA È BASTATO UTILIZZARE MATERIALE REPERIBILE SU INTERNET. UNA FALLA CHE HA AVUTO CONSEGUENZE DISASTROSE VISTO CHE IN PASSATO QUEI LUOGHI SONO STATI IDENTIFICATI ANCHE DA CINA E IRAN. RISULTATO? INFORMATORI E AGENTI SONO STATI CATTURATI E GIUSTIZIATI…


     
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    Estratto dell'articolo di Massimo Basile per la Repubblica

     

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    I siti clandestini della Cia disseminati in tutto il mondo erano così segreti che avrebbe potuto scoprirli anche un internauta amatoriale. È la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori di Citizen Lab, il dipartimento di sicurezza dell’Università di Toronto, che, dopo aver ricevuto una imbeccata da un giornalista della Reuters, Joel Schectman, hanno smascherato 885 siti web riconducibili agli 007 americani. Per riuscirci non hanno dovuto attingere a sistemi ultra sofisticati: hanno utilizzato materiale a disposizione su internet.

     

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    Il caso Hosseini

    Il reporter della Reuters, oltre a dare ai ricercatori nuove informazioni, ha raccontato la storia di un "asset" arrestato dalla polizia iraniana e messo in carcere per sette anni, vittima di quel network sulla rete che per Citizen Lab era “insicuro in modo letale”. Era il 2010: l’ingegnere Gholamreza Hosseini stava per imbarcarsi su un volo per Bangkok, quando venne fermato da un addetto alla sicurezza dell’aeroporto internazionale Khomeini di Teheran. Portato nella sala Vip, venne messo contro il muro. Hosseini fece appena in tempo a estrarre dalla tasca alcuni fogli che lo avrebbero portato alla condanna a morte e li ingoiò. Scoprì di essere stato scoperto attraverso i suoi contatti su un sito civetta della Cia. Si è fatto nove anni di carcere. È uscito nel 2019. Con la Cia non ha avuto più nessun rapporto, ma quei nove anni resteranno per sempre nella sua vita.

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    Il network dei siti della Cia

    Ad altri è andata peggio. I nomi non verranno probabilmente mai fuori, ma la “gola profonda” che li ha incastrati era sulle rete: i siti clandestini della Cia e il suo sistema maldestro.

     

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    (...) Il network online degli 007 comprendeva centinaia di siti che offrivano, in apparenza, notizie, informazioni sulla salute, il tempo, lo sport, l’intrattenimento, in 29 lingue e 36 Paesi. Tra questi ce n’era uno che si presentava come una pagina tributo al conduttore tv e comico Johnny Carson, storico anchorman di The Tonight Show, trasmesso sulla Nbc. La maggior parte dei siti è rimasta in funzione per nove anni, dal 2004 al 2013. “La nostra speranza - dicono i ricercatori - è che chiunque fosse legato a quei siti non sia più in pericolo, ma vogliamo che la nostra ricerca porti i responsabili di questo comportamento sconsiderato a rispondere dei loro errori”.

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