Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
buffon
È davvero così che finisce un impero? Con gli avversari come Insigne che ti irridono nelle interviste, con capitan Buffon che fa volare gli stracci nello spogliatoio, con Chiellini che forse ha finito la stagione per infortunio e col numero 10 Dybala che - appunto - sembra solo un numero?
La crisi del settimo anno juventino è esplosa nel posto e nel momento sbagliato ed è stata «una bella bastonata» come dice Massimiliano Allegri a mezzanotte nella pancia dello Stadium: «Ma ci servirà a rientrare in carreggiata». Zero tiri in porta (e 57 passaggi effettuati da Buffon...) sembrano più di un incidente di percorso.
allegri benatia
Resta da capire, in vista della trasferta chiave di sabato a San Siro contro l'Inter, perché la Juve abbia sbandato dalla carreggiata scudetto, con appena 1 punto raccolto con Crotone e Napoli, trovandosi così gli abbaglianti di Sarri puntati sul collo: «I processi, le colpe, le ipotesi non contano.
juventus napoli
Conta solo continuare a lavorare per vincere» ha scritto ieri Allegri, ben consapevole che tra gli avversari peggiori per la Juventus in questo sprint finale (in cui Max ha il vantaggio della differenza reti) c'è la negatività del popolo bianconero, sempre tirata lucido, tanto quanto la bacheca dei trofei conquistati.
il gol di koulibaly in juventus napoli
«Togliamocela di dosso, ripuliamoci da questa sconfitta» ha detto l'allenatore, quasi a voler dare una consistenza fisica a questo pessimismo e a questa ansia che rischiano di attanagliare la sua squadra, assieme alla stanchezza e alla scarsa concentrazione di molti interpreti, distratti forse dal proprio futuro e dal mercato: di recente Allegri ha interrotto e lasciato una seduta di allenamento, proprio perché non vedeva in campo l' impegno necessario.
i meme dopo juventus napoli 5
«Per vincere lo scudetto serve qualcosa di straordinario» ha sottolineato ancora Allegri: la routine è l' altra grande nemica della sua Juve, ma adesso che vincere il settimo scudetto di fila è tutt' altro che scontato sembra prematuro dare per morta una squadra capace di ribaltare fino al 93' il 3-0 subito in casa dal Real Madrid. Anche se proprio quel clamoroso «fuorigiri» del motore, fisico e psicologico, è probabilmente tra le cause della flessione bianconera. E, come a Madrid, Gigi Buffon si è fatto sentire: questa volta niente filippiche pubbliche, ma una sfuriata in grande stile dentro lo spogliatoio.
dybala benevento juve
Tra i destinatari, oltre a Dybala, c' è soprattutto Benatia, che si è perso Koulibaly sul gol che ha deciso la partita e che a sua volta non sarebbe rimasto in silenzio contro Buffon: la tensione è alta, ma non è detto che sia un male. Sicuramente un male è l' infortunio di Giorgio Chiellini, uscito dopo una decina di minuti domenica sera: per lui si tratta di «una lesione al bicipite femorale, in sede pre-inserzionale al ginocchio sinistro». E la sua stagione quasi sicuramente finisce qui.
ALEX SANDRO
Ricomincerà invece quella di Dybala? La Joya è il miglior bomber stagionale con 25 gol, ma nella grandi partite non ha inciso quasi mai. E nelle ultime uscite sembra sfasato: le parole del c.t. argentino Sampaoli hanno lasciato il segno sulle sue speranze di Mondiale. E la sostituzione dopo 45' di domenica sera è un chiaro segnale: o Dybala reagisce o contro l'Inter finirà in panchina. Come all'andata, del resto.
BARZAGLI CHIELLINI BUFFON
Certo Dybala non è l'unico colpevole della brutta partita di domenica: alcuni giocatori pensano anche solo inconsciamente all'ultimo Mondiale della carriera (Lichtsteiner, Mandzukic, Matuidi, Khedira, Cuadrado), altri come Alex Sandro pensano da agosto scorso al prossimo mercato.
Altri ancora sono logori, come Barzagli, non entrato al posto di Chiellini contro il Napoli per un problema al tendine. La squadra è vecchia, non c'è dubbio. Ma l'esperienza in un finale così tirato può essere un valore. L'impero, ogni tanto, colpisce ancora.