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    "SGARBI ERA STATO INVITATO PER IL SUO ISTRIONISMO O COME SOTTOSEGRETARIO DI STATO? ERA FORSE UN CONVEGNO? CON MORGAN? MA CI FACCIA IL PIACERE!" - ANNA COLIVA, GIA’ DIRETTRICE DELLA GALLERIA BORGHESE, SULLA “BARACCONATA” DEL MAXXI: “SE SI RICERCA L’ATTRATTIVA MEDIATICA DI SGARBI SE NE DEVONO PRENDERE ANCHE I RISCHI. COME AL MAXXI SI FA LO YOGA SI FANNO SPETTACOLI DI VARIETÀ. SE POI NON PIACCIONO, SI ESCE. MA NON SI CENSURA…” – LA "CATTIVERIA" DI SPINOZA: "'IL CAZZO È UN ORGANO DI CONOSCENZA, SERVE A CAPIRE', DICE SGARBI INFILANDO LA TESTA IN UN PRESERVATIVO" - VIDEO


     
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    LA CATTIVERIA DI SPINOZA

    Dal “Fatto quotidiano”

     

    "Il cazzo è un organo di conoscenza, serve a capire", dice Sgarbi infilando

    la testa in un preservativo.

    anna coliva foto di bacco anna coliva foto di bacco

     

    SGARBI AL MAXXI, L'OPINIONE DI ANNA COLIVA

    Lettera di Anna Coliva a Dagospia

     

    Caro Dago

    dopo quarant’anni e passa di servizio istituzionale tra soprintendenze e musei credo di sapere, forse meglio di chiunque sia sinora intervenuto sull’argomento, quanto l’istituzione richieda un suo stile, contenuto e rispettoso.

     

    Ma ora che sento scatenarsi tutto questo uragano di indignazione repressiva contro Sgarbi al MAXXI, con proteste di indegnità morale e civile, per gravi insulti alla sensibilità e alla correttezza richiesta nelle istituzioni, alle donne, ai dipendenti e a quant’altro, beh… Sono andata a cercarmi il video dello spettacolo.

     

    ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN - MAXXI ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN - MAXXI

    E l’ho trovato. Ebbene: di un baraccone e cafonal come pochi, soprattutto perché ring di una ipertrofia dell’io che è proprio l’opposto -ma l’opposto diametrale- di tutto ciò che ritengo naturale nel modo di intendere e agire la cultura e farne il proprio mestiere. Però quel baracconismo…! di una tale disarmante umanità e verità umano-individuale, di una tale messa a nudo proprio di quell’io che per mia indole conterrei, di un così sincero sbracamento tardo istrionico nel deteriorare ogni misura di spettacolarità, che tocca il cuore e mette a nudo il mattatore.

     

    Perché l’unica vittima è sempre l’istrione che si mette a nudo.  Tanto che io Sgarbi -e perfino Morgan- fossi stata lì, l’avrei applaudito con qualche lagrima agli occhi, come si deve ad ogni messa in scena di un viale del tramonto ben congegnato.

     

    E le proteste? E il ditino burocratese, sindacalese, istituzionalese, femministese alzato?

     

    anna coliva foto di bacco (2) anna coliva foto di bacco (2)

    E il tentativo autoritario, come dicono, di farlo abbassare? Ma Sgarbi era stato invitato per il suo istrionismo o come Sottosegretario di Stato della Repubblica Italiana, autorevole rappresentante delle Istituzioni, civil servant? Era forse un convegno? Con Morgan???? Ma ci faccia il piacere! come direbbe Totò, unico esegeta ammissibile in questo contesto.

     

    Se si ricerca l’attrattiva mediatica di Sgarbi se ne devono prendere anche i rischi e Sgarbi su di un palco è rischioso e lui è, soprattutto, uomo di spettacolo. Perché di questo si tratta, di un palcoscenico su cui va in scena lo spettacolo di sé, in questo caso.

     

    Era un ‘monologo accompagnato’ da due comparse, due personaggi-spalla, il Direttore e il Cantante, in cui l’attore parla di sé e per questo è struggente e ha tutto il diritto di essere libero, indipendentemente dalla professione che esercita -politico, militare, prete, ricamatrice- perché è l’attore che agisce. A noi l’ipertrofia dell’ego non piace, noi pedanti preferiamo parlare di Pinturicchio Gessi Giotto Siciolante e Pacchiarotto (copyright Zeri). Ma lì si trattava di uno spettacolo di varietà, non di un dialogo accademico.

     

    ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN AL MAXXI ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN AL MAXXI

    Come al MAXXI si fa lo yoga si fa varietà culturale. Come si fa a sentirsi offesi da un varietà? Da un grand -guignol ? Se poi lo spettacolo non piace si esce, come si è sempre fatto ma non si censura. Il palcoscenico non è forse il campo sacro all’attore e del suo testo, quale che sia, nella finzione scenica? Sì, l’istrione, in scena, l’avrei applaudito dalla platea con emozione, anche dove m’avesse insultata oppure offesa, per lo struggente, incontenibile spettacolo di sé che ha voluto dare e per tutte le sapienze che possiede e che sotto la baracca non esita a travolgere per un piacere irrefrenabile ad esibire decadenza. Ma soprattutto per la fedeltà dovuta alla libertà del palcoscenico.

     

    Anna Coliva

     

     

     

    VITTORIO SGARBI E MORGAN AL MAXXI VITTORIO SGARBI E MORGAN AL MAXXI

    anna coliva foto di bacco anna coliva foto di bacco

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