Estratto dell'articolo di Marco Carta per “la Repubblica - Edizione Roma”
il 17enne accusato di aver ucciso michelle causo
Dolore, rabbia e voglia di vendetta: «Piano piano se li famo tutti». A Primavalle è arrivato il momento della resa dei conti. Contro le guardie e i giornalisti: « Non li volemo » . Ma soprattutto contro gli amici del 17enne che, dopo aver ucciso Michelle Causo con venti coltellate, l’ha abbandonata in un sacco vicino ai cassonetti in via Borgia: « A me non me interessa, devono pagà pure l’amici sua». L’accusa principale è quella di aver strappato lo striscione della ragazza, che era stato affisso al Bronx di Torrevecchia, dove Michelle abitava. Un oltraggio alla memoria, l’ennesimo, che nessuno è disposto a tollerare. « Strappano lo striscione e poi se nascondono, sti pezzi de m... » .
La tensione è alta nella chat whatsapp che due giorni fa è stata aperta per ricordare la ragazza. Si chiama Protesta Michelle ed è nato come spazio di coordinamento per organizzare una manifestazione. « Una fiaccolata come le altre già fatte? O una nuova iniziativa?».
Tra i commenti sono in tanti a chiedere quali siano gli obiettivi degli organizzatori, alcuni dei quali hanno le idee chiare: « Noi stretti volemo fa’ una cosa cazzuta.
Chi se vuole prende’ il rischio… » . Nel gruppo sono presenti circa 200 giovanissimi. Ragazzi e ragazze di Primavalle, di Torrevecchia, Montespaccato e Torresina. I commenti e le note vocali si susseguono come in un flusso di coscienza.
michelle causo 3
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Uno dei ragazzi si chiede quale possa essere il piano d’azione: «Bombe carta alle guardie? » . E c’è chi conferma, con uno smile: « Eh più o meno si » . Nel gruppo, inizialmente c’era anche Daniela, la mamma di Michelle, che ha subito abbandonato. Il suo fidanzatino Flavio, invece è rimasto, ed è preoccupato dalla presenza della stampa: « Rega, ve lo dico, se fate entrà i giornalisti è un casino » . Sono diversi a concordare con il suo punto di vista.
(...) Le parole più dure sono destinate all’assassino, che dopo aver ucciso Michelle, l’ha rinchiusa in un sacco della spazzatura. « Sgarramogli le gambe e ci buttiamo il limone col sale».
il presunto killer di Michelle Causo
Nessuna pena è ritenuta congrua per quello che ha fatto. Alla giustizia dei tribunali, si preferirebbe quella della strada. «Io sgarro da sotto a sopra chi fa ste cose. Se devo annà a Rebibbia pe’ Michelle ce vado, qualcuno me porta n’arancia e na lametta, così me segno i giorni. Tra un po’ me faccio pure il tatuaggio » .
Nemmeno le violenze che il giovane potrebbe subire in carcere, consolano gli amici di Michelle: « Prima esce, prima lo famo fuori - si sfoga una ragazza - La morte in carcere non è come morì per strada. In strada senti la cattiveria della gente che quella persona la conosceva. Io non voglio che lo ammazzano persone che di Michelle non sanno nulla. Io voglio che lo ammazziamo noi, perché noi abbiamo provato qualcosa davvero per lei».
omicidio michelle causo
La vendetta per Michelle passa anche per la punizione degli amici dell’assassino, che ora si trova in carcere minorile: « Nessuno si è degnato di fare qualcosa», scrive un ragazzo, uno dei tanti a pensare siano stati loro a deturpare lo striscione.
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