Enrico Marcoz per il "Corriere della Sera"
la donna uccisa ad aosta
Il mondo a luci rosse, quello delle escort che pubblicano annunci su giornali locali e siti di sesso a pagamento, con ragazze che si spostano da una città all'altra alla ricerca di nuovi clienti.
È in quest'ambito che si stanno muovendo Squadra mobile e Procura di Aosta per scoprire chi ha ucciso Elena Serban Raluca, trentaduenne originaria di Galati (Romania), sgozzata in un alloggio a poche centinaia di metri dal centro storico.
Il corpo è stato trovato all'alba di domenica scorsa. A dare l'allarme la sorella Aleksandra, che non riusciva a contattarla da ore. «Noi eravamo abituate a chiamarci più volte al giorno. Quando ho visto che non rispondeva al telefono e non leggeva i messaggi WhatsApp mi sono preoccupata» ha detto agli inquirenti.
elena raluca serban
Così nel cuore della notte è salita in auto e da Sant'Angelo in Campo (Lucca) si è fiondata in Valle d'Aosta. I primi ad entrare in casa, in un palazzo in viale Partigiani, sono stati i Vigili del fuoco, forzando una finestra al primo piano.
Il corpo era riverso in bagno, con la testa sul tappetino. È stata uccisa con un unico fendente. Addosso aveva solo l'abbigliamento intimo. Non sono stati rilevati segni di violenza sessuale.
L'aggressione - secondo il medico legale - è avvenuta tra il pomeriggio e la serata di sabato. Nell'appartamento non è stata trovata l'arma del delitto, probabilmente un coltello. Sono spariti anche il telefono e il tablet della donna. Nessuno dei vicini ha sentito nulla.
polizia sul luogo del delitto
Sulla porta d'ingresso non ci sono segni di effrazione: è probabile che Elena Serban Raluca abbia fatto entrare in casa qualcuno che stava aspettando oppure conosceva. La stessa persona che poi l'ha uccisa.
Alla ricerca di indizi gli inquirenti - coordinati dal pm Luca Ceccanti - stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. È stata inoltrata anche una richiesta per i tabulati del telefono.
aggressione escort
Nei prossimi giorni, inoltre, si svolgerà l'autopsia che potrebbe portare ulteriori elementi all'indagine. Sull'esito dell'indagine c'è «cauto ottimismo». Al setaccio la vita privata della vittima, che risulta essere ancora residente in provincia di Lucca anche se ha lasciato la Toscana nel 2015 per poi spostarsi in varie città, comprese tappe all'estero.
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Soggiorni della durata di qualche mese prima di ripartire. A fine marzo si era trasferita in Valle d'Aosta «per lavoro» ha detto la sorella. Ma sulla sua professione gli investigatori non dicono nulla.
Le ultime tracce della vittima sono ancora sul web: alcuni annunci pubblicati tra marzo e aprile su siti specializzati in incontri a luci rosse. Proprio in quest'ambiente si scava per trovare il movente del delitto e l'assassino.