Estratto dell'articolo di Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”
Scialpi o Shalpy?
shalpy
«Lo sanno pure i pinguini: all’estero diventava Schialpi, perciò ho scelto Shalpy, chiamatemi come vi pare».
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Merito pure del look metal-glam, pelle e borchie.
«Fatto in casa con mia madre. Ho tinto giubbotto e jeans in lavatrice con una bustina della Coloreria italiana, ci ho messo il giallo, dal blu è venuto verde. Li ho tagliuzzati. Con la pietra pomice ho strofinato bene la tela per l’effetto liso. E ci ho aggiunto cinturoni e stivali. Dolce&Gabbana, due amici, l’anno dopo a Parigi si sono ispirati a me».
Capelli alla Elvis?
«Più David Bowie e Rettore, rockabilly rivisitato, corto da una parte, lungo dall’altra».
Vita da rockstar?
«Andavo a letto presto e mi svegliavo presto, questo fanno le vere rockstar, non sfasciano le stanze d’hotel».
shalpy
Le follie dei fan.
«Al teatro Colosseo di Torino il mio concerto era diviso in due tempi. All’intervallo dissi: “Vado a prendermi un tè”. Andai in camerino. Tornato sul palco, lo trovai pieno di bottigliette di tè e Coca Cola per me. E poi: il mio impresario, non proprio una personcina per bene, mi portava in giro con la sua Mercedes amaranto. All’uscita di un concerto la ritrovammo tappezzata di firme fatte con il pennarello indelebile. Cominciò a imprecare. Fu costretto ad andare dal carrozziere. E infine una volta in Campania, a una festa di piazza, sempre sulla Mercedes, fummo circondati: ci sollevarono a un metro da terra».
shalpy
Avventure con groupie?
«Non mi sono mai dilettato con qualcuno conosciuto ai concerti, né uomini né donne, era una mia regola».
Sanremo 1986, «No East no West».
«Mi ero messo una cotta di metallo a pelle, sotto al giubbotto. Pesantissima. Performance atletica, salti di un metro e mezzo. Dopo una sforbiciata in aria, la cotta si è rotta e mi è scivolata sui fianchi, diventando una minigonna. All’epoca fu uno scandalo, non sa le critiche. Adesso al Festival per attirare l’attenzione si baciano in bocca».
Rosa Chemical e Fedez. Lei non lo avrebbe fatto ?
«No, si pesca sempre più in basso, tra poco si caleranno i pantaloni. Nel 2015 ho partecipato a Pechino Express con Roberto Blasi, allora mio marito. Quando vincevamo una prova, lo baciavo sulla fronte. Mi arrivarono i complimenti anche da destra, perché non ostentavo. Oggi per farsi notare basta qualche tatuaggio e la lingua in bocca, contenti loro, io penso alla musica, all’arte».
Blanco ha pestato le rose .
«I giovani non conoscono le regole dello spettacolo, Blanco ha fatto casino e basta .
Doveva fermare la base, uscire e poi rientrare. Ci fosse stato Pippo Baudo invece di Amadeus, gli avrebbe detto: “Vieni qui e chiedi scusa”».
shalpy e l'ex marito
Come andò con i colleghi?
«Eros Ramazzotti fu carinissimo. Sembra un duro, con quel broncio, invece è una persona adorabile».
Non era male a calcio, ma niente Nazionale Cantanti.
«La penso come Vasco, se voglio fare beneficenza pago qualcosa e lo mando».
Amici nella musica?
«A Los Angeles, dove vivo sei mesi all’anno, mi vedo con Tiziano Ferro e suo marito».
Con lui era partita male.
«Mi era uscita una frase infelice, che gli è stata riportata mal tradotta, proprio mentre stava incidendo Cigarettes and Coffee . Gli ho telefonato per scusarmi. “Me tapino”. Mi ha perdonato subito».
Con il suo ex Roberto invece non è finita bene.
scialpi 1984
«Non so cosa sia successo, non me lo ha mai detto. Non mi ero sposato perché va di moda, ma perché ho sempre cercato la famiglia che non ho avuto. I miei non c’erano mai e sono figlio unico».
Colpa di un tradimento?
«No, forse lui non mi sopportava più. Vivere in coppia è dura, però non molli alla prima difficoltà».
Si è riconsolato?
«Sì, no, non lo so. Vorrei un fidanzato per ogni giorno della settimana, domenica esclusa, visto che quello per tutta la vita non è andato bene».
Era quasi sparito.
«Mentre ero a Music Farm, nel 2004, si è ammalato mio padre, che poi è morto. Quindi ho assistito mia madre, che ha avuto l’Alzheimer. Ho messo da parte il lavoro. E nel 2016 ho perso anche lei. Ho preso un anno sabbatico. Sono caduto in depressione. L’epidemia. Gli anni sono volati via».
scialpi
Il successo non è durato .
«Oggi il successo si compra, è solo marketing. La musica non esiste più, i cantanti italiani non so nemmeno come si chiamano. A parte i Måneskin. Però lì i manager gli hanno messo a disposizione 2 miliardi, così è facile».
Dal 22 settembre sarà a «Tale e Quale» di Conti.
«Sono contentissimo. Sempre stato bravo con le imitazioni. Morandi, Zucchero, Renato Zero».
Me li fa sentire? Accenna La mia nemica amatissima e Rispetto. Identici. Di Zero è amico? Da ragazzino era un sorcino?
«Sì, ma poi sono cresciuto. Renato non è mio amico e non ci tengo nemmeno».
scialpi 1983 giovanni scialpi detto shalpy con roberto blasi 7 shalpy giovanni scialpi detto shalpy con roberto blasi 6 giovanni scialpi detto shalpy con roberto blasi 2 scialpi