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    “OGGI IL GOLF MI MANCA PIÙ DEL CALCIO” - ANDRIY SHEVCHENKO CONFESSIONS SU INSTAGRAM CON VIERI – IL MILAN, LA FINALE DI ISTANBUL (“ANCORA OGGI NON RIESCO A GUARDARE LA PARATA DI DUDEK”), IL PALLONE D’ORO 2004, LA DOCU-SERIE SU MICHAEL JORDAN E LA SUA NUOVA VITA DA CT DELL’UCRAINA (CON TASSOTTI E UNO STAFF QUASI TUTTO ITALIANO) – VIDEO


     
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    Francesco Persili per Dagospia

     

    “Oggi il golf mi manca più del calcio”. Andriy Shevchenko, oggi ct dell’Ucraina, confessa in diretta Instagram con Vieri di essere in astinenza da ‘green’: “Sono due mesi che non prendo la mazza da golf”. L’ex attaccante del Milan sta guardando ‘The Last dance’, la docu-serie su Michael Jordan: “Il mio eroe sportivo, l’atleta più grande per carisma, personalità. Mai nessuno è stato come lui”.

     

    Sheva racconta con orgoglio la qualificazione ottenuta a Euro 2000 con l’Ucraina. Il suo secondo è Tassotti, lo staff è quasi tutto italiano: “Abbiamo provato a portare un gioco diverso rispetto al passato, più collettivo”, rimarca l’ex attaccante della Dynamo Kiev cresciuto al magistero del ‘Colonnello’ Valeri Lobanovski sulla cui tomba depose la Champions vinta nel 2003 contro la Juve. Poi arrivò il Pallone d'Oro nel 2004: "Fu l’anno perfetto. Il Milan giocava un calcio pazzesco e mi aiutò tantissimo. In quel momento arrivò anche il supporto della Nazionale. Con l'Ucraina, eravamo primi nel girone di qualificazione per i Mondiali 2006…”

     

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    “Quegli anni sono stati i migliori della nostra serie A”, si accende Vieri. L’epoca delle sette sorelle Sheva se la ricorda bene. “C'erano almeno 7 squadre che potevano vincere il campionato, tutte forti. Il Milan aveva tanti campioni, un Kakà impressionante ed era la società migliore del mondo”. Successi e delusioni. La più grande la finale persa ai rigori contro il Liverpool dopo essere stati in vantaggio di tre reti. Crespo ci mise alcuni mesi a riprendersi. "Ancora in questo momento non riesco a guardare la parata di Dudek su un mio tiro nella finale di Istanbul", confessa l’ex attaccante rossonero. “Ditemi se conoscete un vero campione che nella vita non ha affrontato una vera delusione? Non esiste. E’ il bello dello sport e della vita. Si cade, ci si rialza e si va avanti…”

     

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    Sliding doors. Nel 2006 Shevchenko lasciò il Milan per passare al Chelsea: "Rifaresti quella scelta? Non mi piace guardare al passato, il Chelsea ha rappresentato un'esperienza anche se difficile ma il Milan è la migliore squadra della mia carriera ed è sempre nel mio cuore alla pari dell'Italia”. L’addio al calcio non è stato facile: “La voglia di giocare non è mi è passata subito”. Ancora oggi tra il golf e la sua nuova vita da ct una partitina se la concede ma nessuna nostalgia: “I veri uomini non guardano indietro ma avanti…”

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