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    SI GIOCA MENO AL TAVOLO DI (LAS) VEGAS - RENZI RIDIMENSIONA IL POTERE DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB: RIPORTA I COMMISSARI A 5 E DEFINISCE MAGGIORANZE QUALIFICATE NELLE VOTAZIONI


     
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    Giorgio Meletti per "il Fatto Quotidiano"

     

    Era stato il famoso decreto Salvaitalia, il primo del governo guidato da Mario Monti, a ridurre da cinque a tre il numero dei commissari della Consob, la commissione che vigila sulla Borsa. A distanza di due anni e mezzo il decreto sulla Pubblica amministrazione del governo Renzi ripristina la composizione a cinque, e introduce nuove stringenti regole che si traducono in una limitazione dei poteri del presidente.

    Documento Consob sul Monte dei Paschi di Siena Documento Consob sul Monte dei Paschi di Siena

     

    La decisione di Monti, motivata con l’imperativo della sobrietà, si è tradotta nello strapotere dell’attuale presidente, Giuseppe Vegas, in grado di imporre la sua volontà in modo agevole. Tipico il caso della controversa operazione Unipol-Fonsai, approvata dalla Consob con il voto contrario del commissario Michele Pezzinga, l’astenzione del commissario Paolo Troiano e il solo vota favorevole di Vegas, che però valeva doppio in caso di parità.

     

    Peraltro, nei sei mesi in cui non è stato sostituito Pezzinga, giunto a fine mandato, Vegas è rimasto dominus incontrastato della Consob, visto che anche il voto contrario di Troiano avrebbe creato la parità in grado di far scattare il valore doppio del presidente. Per quanto riguarda la sobrietà, il decreto sulla Pubblica amministrazione risolve velocemente la cosa addebitando lo stipendio dei due nuovi commissari (480 mila euro all’anno in tutto) alla stessa Consob, che dovrà farvi fronte con tagli di altre spese. Peraltro la nuova norma indica precisamente i tagli da fare: meno 20 per cento ai trattamenti economici accessori di tutti i dipendenti, dirigenti compresi, e dimezzamento delle spese per consulenze esterne.

    IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGAS IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGAS

     

    Quanto al potere, il decreto indica per la prima volta una maggioranza qualificata di quattro membri su cinque (che riduce il ruolo del presidente a quello di primusinterpares) per una serie di decisioni importanti come i regolamenti interni, la scelta del direttore generale e del segretario generale, l’assunzione di personale a chiamata diretta con contratto a tempo determinato.

     

    CONSOB CONSOB

    Su quest’ultimo punto da segnalare l’intervento critico della Cgil, che segnala come il decreto pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale lasci margini di ambiguità sul delicato tema delle assunzioni a tempo determinato, la vera prateria a disposizione delle pratiche clientelari. Secondo il segretario confederale Fabrizio Solari, mentre il decreto sottolinea l’obbligo dei concorsi per le assunzioni nella pubblica amministrazione (peraltro già fissato nella Costituzione), “le misure relative alle procedure concorsuali, così come scritte, sembrano fare salve quelle per chiamata diretta”.

     

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    Proprio ieri la commissione Finanze del Senato ha dato il parere favorevole alla nomina di Anna Genovese, indicata dal governo come terzo commissario Consob. Dopo il parere della Camera sarà ristabilita la composizione a tre membri, ma solo per pochi giorni: a breve dovrebbero essere scelti anche i due nuovi commissari istituiti dal decreto di ieri.

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