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    SI RIAPRE IL SARKO-FAGO! IL RITORNO DEL PORTABIGODINI DI CARLA' SCIPPA LA VITTORIA AL FRONT NATIONAL - L’EX PRESIDENTE HA CAVALCATO LO STESSO PROGRAMMA DI MARINE LE PEN MA NON HA PARLATO DI USCITA DALL’EURO


     
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    Bernardo Valli per “la Repubblica”

    merkel sarkozy papandreou merkel sarkozy papandreou

     

    Il primato del Front National è durato poco. La sua corsa, in testa ai partiti francesi, ha subito una frenata alle elezioni dipartimentali, equivalenti alle nostre provinciali. Al di là del suo valore come consultazione amministrativa, il voto di ieri era un test nazionale. Precede le regionali in programma quest’anno, dopo le quali ci sarà una pausa sino alle presidenziali del 2017.

     

    Per Marine Le Pen è una delusione e potrebbe essere un cattivo presagio per i partiti europei che si sono accodati al Front National. È un segnale di ritirata (sia pure lenta) per l’estremismo populista che anche grazie alla crisi economica si stava estendo nei nostri vecchi paesi occidentali.

     

    manifestazione a parigi sarkozy e hollande manifestazione a parigi sarkozy e hollande

    Secondo le proiezioni, il Front National arriva secondo dopo il centro destra, in cui sono compresi i voti dell’Ump di Nicolas Sarkozy e delle liste indipendenti, numero porco se nelle elezioni amministrative. Per l’ex presidente della Repubblica significa un eccezionale ritorno sulla ribalta. È di nuovo in prima fila. Ha in sostanza sottratto a Marine Le Pen il primato che sembrava acquisito alla figlia di Jean-Marie, il fondatore del Front National.

     

    marine le pen marine le pen

    Sarkozy ha ricalcato, quasi punto per punto, il programma dell’estrema destra: ha sostenuto l’arresto dell’immigrazione; la revisione, vale a dire la chiusura, dello spazio Schengen; persino una riforma dei pasti nei refettori scolastici, dove a tutti, musulmani compresi, dovrebbe essere servita carne di quando figura nel menù. In quanto al velo, finora proibito fino al liceo, dovrebbe essere messo all’indice anche all’università.

     

    Su un unico importante punto Nicolas Sarkozy non ha seguito le orme di Marin Le Pen. È rimasto europeista e fedele alla moneta unica, aborrita invece dal Front National. Cosi Sarkozy ha soffiato il primo posto di partito di Francia al leader dell’estrema destra che pensava di essersene ormai appropriata, dopo le elezioni europee.

     

    Domenica prossima, ai ballottaggi, gli elettori di Sarkozy non dovranno ubbidire alla “disciplina repubblicana” che secondo la tradizione impegna a votare contro l’estrema destra. L’ex presidente della Repubblica anche in questo ha cercato di recuperare gli elettori di estrema destra, poiché rompendo la disciplina repubblicana mette sullo stesso piano destra democratica ed estrema destra. Di fronte a un duello tra candidati della due destre, i socialisti dovrebbero invece scegliere quello democratico, e quindi sbarrare la strada al Front National.

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    La sinistra non ha troppo usufruito dello spirito di gennaio, del clima di solidarietà democratica creatosi dopo l’attentato a Charlie Hebdo . Ha tenuto le sue posizioni. La decisione con cui il presidente socialista aveva affrontato la crisi e la sua capacità di riunire attorno a sé, l’11 gennaio in place de la République, gran parte della Francia, e numerosi presidenti e primi ministri stranieri, in particolare europei, avevano fatto lievitare i suoi appiattiti consensi virtuali.

     

    MARINE LE PEN VOTA MARINE LE PEN VOTA

    La dignità dimostrata in quell’occasione aveva avuto sensibili riflessi sui sondaggi. Il quoziente ottenuto dal partito socialista, insieme ai più stretti alleati, radicali e liste indipendenti, è dignitoso, se si considerano quelli disastrosi registrati negli scorsi anni. Quando sul presidente, ritenuto non particolarmente carismatico, si scaricava anche lo scontento provocato dalla crisi economica, soprattutto dalla deprimente disoccupazione. Se al quoziente si aggiungono i voti ottenuti dal Front de Gauche, cioè dalla sinistra della sinistra, e dagli ecologisti, in rapporti agitati con il partito socialista, la sinistra nel suo insieme ha ottenuto il 35 per cento.

     

    La campagna elettorale socialista è stata dedicata in gran parte, con energia, a contrastare una nuova crescita del Front National. Il primo ministro Manuel Valls ha parlato di una Francia che rischiava «di fracassarsi» contro l’estrema destra. Il rischio è stato evitato anche grazie ai leggeri miglioramenti dei dati economici. Ma Nicolas Sarkozy ha avuto i maggiori vantaggi appropriandosi dei temi del Front National.

    LETTA SARKOZY HOLLANDE LETTA SARKOZY HOLLANDE

     

    Il successo ottenuto con quella tattica lo riportano nel gioco politico, e migliorano la sua situazione nello stesso Ump. All’interno del quale si è scavata una profonda divisione tra lui e i più tenaci avversari di un’intesa con il Front National, tra i quali l’ex primo ministro e sindaco di Bordeaux, Alain Juppé. Sarkozy non ha concluso un’intesa ma ha scippato gli argomenti di Marine Le Pen e rinunciando al principio della disciplina repubblicana domenica prossima i suoi elettori saranno liberi di dare il loro appoggio all’estrema destra.

     

     

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