Jaime D'Alessandro per "Affari & Finanza - la Repubblica"
URSULA VON DER LEYEN ELETTA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA 1
La settimana più nera per i colossi del web. Da una parte la Commissione Europea che vuole cambiare le regole del gioco con il Digital Act, dall' altro i 38 Stati che negli Usa hanno accusato Google di abuso di posizione dominante nel settore delle ricerche sul web e di collusione con Facebook, a sua volta sul banco degli imputati da parte della Us Federal Trade Commission che minaccia di spezzarla in più aziende.
Il Digital Act, che si divide in Digital Services Act (Dsa) e Digital Markets Act (Dma), riguarda soprattutto le realtà che raggiungono almeno 45 milioni di cittadini europei e prevede fra le altre cose maggiori poteri di indagine come sanzioni fino al 10 per cento del fatturato globale.
margrethe vestager
«Assicurare un'ampia scelta di prodotti e servizi sicuri online. E che le imprese che operano in Europa possano competere liberamente e in modo equo in rete, così come fanno già offline», ha spiegato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della Commissione. È una reazione tardiva per riorganizzare un settore che politica e istituzioni hanno preso sotto gamba. Qualche dato: Google e Facebook controllano l' 84 per cento della pubblicità in Rete.
Assieme ad Apple e Amazon hanno sia fatto acquisizioni strategiche per assicurarsi il dominio, sia eluso in maniera sistematica le tasse. È nelle loro mani l' accesso alla rete attraverso gli smartphone, con i sistemi operativi iOs e Android, e la stragrande maggioranza del tempo speso online avviene sulle loro app. Forse avrebbero fatto meglio ad accettare la cosiddetta "web tax" invece di opporsi in maniera ottusa.
apple amazon facebook e google 633x360
In passato di loro si diceva che avessero il potere di immaginare il futuro, imponendolo e acquisendo fette di mercato ai danni di chi era fermo nel presente o nel passato.
Adesso invece lo stanno facendo altri e saranno loro a doversi adeguare. Per altro non è vero che questo spingerà l'innovazione altrove: l' Europa è uno dei maggiori mercati al mondo e nessuno lo abbandonerà e poi non è detto ci sarà un altrove con regole differenti. Qualsiasi cosa accada nei prossimi tempi quello attuale non è uno status quo che può reggere, il messaggio di fondo è questo da entrambe le parti dell' oceano.