Maurizio Belpietro per la Verità
salvini
Ci sono 151 migranti sequestrati in mezzo al mare. Tranquilli, non è colpa di Salvini, che ormai non è più ministro dell' Interno da cinque mesi e di conseguenza non può chiudere i porti italiani agli extracomunitari. No, i cosiddetti profughi sono a bordo della Ocean viking, una delle navi delle Ong che battono il Mediterraneo alla ricerca di naufraghi, ma se non sbarcano è per volontà degli stessi soccorritori e di chi li spalleggia.
L' altro ieri i volontari di Sos Méditerranée e di Medici senza frontiere hanno soccorso un centinaio di immigrati, ma invece di portarli al sicuro sulla terra ferma, come chiedevano con urgenza le Ong ai tempi del governo gialloblù, sono andati a recuperare altri disperati davanti alle coste libiche, per fare un carico completo.
ocean viking
Infatti, dalla nave dell' organizzazione non governativa non è partito alcun appello per trovare in fretta un porto sicuro né, come in passato, si è puntata la prua verso le coste italiane a prescindere dalle disposizioni delle autorità preposte a vigilare sui salvataggi in mare. No, niente tweet dall' Ocean Viking, nessun messaggio postato dal Pd o da qualche politico sempre attento alle vicende dei profughi, nemmeno una nota su Avvenire.
La nave dunque continua la sua missione nelle acque gelide del Mediterraneo, ma senza che nessuno si allarmi come in passato. Del resto non c' è notizia di epidemia a bordo, né segnalazioni di cattive condizioni marittime che rendano impossibile proseguire la navigazione e neppure un profugo che minacci di buttarsi in acqua perché impaziente di sbarcare.
migranti ocean viking
E dire che siamo in gennaio, ossia nel mese più freddo dell' anno. Nell' agosto scorso, quando su giornali e tv montò una cagnara per il ritardo nell' assegnazione di un porto sicuro per i profughi a bordo della Gregoretti, le temperature erano di certo meno rigide di quelle attuali e le condizioni del mare assai più tranquille.
Eppure, per non aver fatto in fretta a far sbarcare i presunti naufraghi, Salvini oggi rischia una condanna a 15 anni di carcere. Secondo i giudici, non avendo ottemperato immediatamente alle richieste dei migranti e avendo atteso ben cinque giorni prima di farli approdare a Lampedusa, avrebbe commesso il reato di sequestro di persona plurimo.
Ma se il ritardo dell' ex ministro è roba da codice penale, quello delle Ong è affare da premio Nobel, perché i soccorritori meritano di certo un encomio e non una punizione o una critica per non aver raggiunto il porto più vicino.
Per di più c' è una ragione precisa e nobile se ci si è presi un po' di tempo prima di far arrivare in Italia altri 151 clandestini. Il motivo è che oggi si vota in Emilia Romagna e in Calabria, due regioni dove la sinistra rischia di perdere. Nonostante la propaganda a tappeto fatta nelle ultime settimane dai compagni e nonostante le mance elettorali distribuite a destra e a manca dal governo per convincere gli italiani a mettere la croce sui candidati della sinistra, sia il feudo rosso che le terre d' Aspromonte possono passare nelle mani di due governatrici di centrodestra.
migranti ocean viking
Per la sinistra si tratterebbe di una sconfitta storica, capace di tramortire perfino l' esecutivo, e dunque ai piani alti dev' essere partito l' ordine di ritardare tutto ciò che possa danneggiare Bonaccini e Callipo, ossia i candidati di Zingaretti & C. Rinviate le tasse, ritardata l' entrata in vigore dell' abolizione della prescrizione, lasciati a bagno maria pure i migranti. Almeno fino a domani, quando si conoscerà l' esito della consultazione, i profughi dovranno avere pazienza, poi si cercherà una sistemazione, nella speranza però che dalle elezioni Salvini sia uscito sconfitto, altrimenti per tutti - migranti compresi - saranno dolori.
Ma se i 151 extracomunitari a bordo della Ocean viking sono ostaggio della situazione politica che si è venuta a creare dopo la nascita del governo giallorosso, a milioni di italiani è impedito di votare e dunque il diritto a scegliersi da chi farsi governare. A tutti è noto che l' attuale esecutivo non gode della simpatia della maggioranza dei connazionali.
ocean viking la nuova nave di sos mediterranee medici senza frontiere
Secondo i sondaggi, se si andasse oggi alle urne per eleggere il nuovo Parlamento, la sinistra arriverebbe a poco più del 20 per cento e, sommando i 5 stelle che a Palazzo Chigi vanno a braccetto con i compagni, non si raggiungerebbe il 40 per cento. Al contrario, il centrodestra sfonderebbe il tetto del 50 per cento e sarebbe in grado di governare senza far ricorso a sotterfugi o a strane soluzioni come l' approvazione di leggi con annessa clausola per rimettere in discussione tutto.
Sì, se oggi si votasse per decidere il governo, probabilmente ci sarebbero grosse novità.
Purtroppo, quelle odierne, non sono elezioni nazionali e tuttavia una spintarella all' esecutivo giallorosso la si può dare. Mandare a casa i governatori della sinistra, battendo Zingaretti e i suoi a casa loro, sarebbe un messaggio che difficilmente lassù in alto potrebbero ignorare. C' è chi ha scritto che oggi si può citofonare a Giuseppe Conte, alludendo alla scampanellata di Salvini nei confronti di un presunto spacciatore in un quartiere di Bologna. Ma forse sarebbe più corretto dire che oggi gli elettori emiliano romagnoli, insieme con quelli calabresi, possono citofonare a Sergio Mattarella per chiedergli di sciogliere il Parlamento e ridare la parola agli italiani.
giuseppe conte da floris