Flavio Pompetti per "Il Messaggero"
truppe talebane
La guerra continua in Afghanistan nonostante il ritiro delle forze Usa, e i talebani sono in prima fila nel tentativo di sottrarre il paese al controllo del governo Ghani. Il Pentagono ora frena sul ritiro delle truppe. A partire dal primo maggio, data dell'inizio della ritirata statunitense, le milizie dell'Emirato islamico hanno conquistato almeno 50 dei 320 distretti nei quali è diviso il territorio nazionale.
militari in afghanistan
LA STRATEGIA
L'inviata speciale delle Nazioni Unite Deborah Lyons ha raccontato al Palazzo di vetro come la strategia sia studiata per accerchiare le capitali dei distretti presi di mira, nell'attesa che i rapporti numerici passino a loro vantaggio con l'abbandono dei soldati stranieri, e che le offensive finali mettano nelle loro mani il controllo totale di quante più province possibile.
nato afghanistan
Se questo scenario si verificherà, il resto del mondo si troverà a dover gestire l'esodo massiccio di rifugiati in fuga di fronte all'incubo del ritorno di un governo integralista a Kabul.
FORZE GOVERNATIVE IN FUGA
Le forze di sicurezza governative sono poco motivate a combattere e spesso fuggono alla vista delle milizie talebane, come è successo ieri nella conquista talebana di Shirkhan Bandar, 50 km a nord di Kunduz, dove i militari afghani piuttosto che opporre resistenza hanno preferito oltrepassare il confine e rifugiarsi in Tarjikistan.
guerra in afghanistan 2
I TEMPI
Ghani ha sostituito tre giorni fa i ministri degli Interni e della Difesa, ma nell'attesa del voto di conferma delle nuove cariche da parte del parlamento, lo smembramento dell'esercito è ancora in corso.
L'emergenza è tale che l'amministrazione Biden sembra intenzionata a rivedere i tempi di evacuazione del paese, il cui compimento era previsto per l'11 di settembre, ricorrenza dell'attacco terrorista alle Torri gemelle di New York.
soldati americani afghanistan
L'accordo negoziato a Doha dagli Usa con i talebani prevede l'esodo contemporaneo dei marines e dei contrattisti statunitensi che hanno assistito le operazioni militari. Senza la presenza di questi ultimi, l'intera aviazione afghana potrebbe essere paralizzata dalla mancanza di pezzi di ricambio e di specialisti in grado svolgere la manutenzione degli aerei.
contingente nato afghanistan
La soluzione proposta dagli Usa è che i contratti passino nelle mani del governo locale, in modo da rispettare l'accoro e assicurare la continuità dei servizi.
TALEBANI IN AFGHANISTAN
In questo clima di instabilità il presidente afghano Ashraf Ghani incontrerà a Washington venerdì Joe Biden, accompagnato dal capo del Consiglio per la riconciliazione nazionale Abdullah Abdullah, il quale preside ancora il moribondo negoziato qatariota con i talebani.
Il successo di questi ultimi nella fase successiva all'occupazione militare straniera era ampiamente previsto dagli Usa, i quali hanno promesso comunque che non abbandoneranno gli ex alleati nella fase di transizione.
joe biden in afghanistan
VISTI SPECIALI
Biden cercherà di fornire rassicurazioni, anche se la sua amministrazione non ha ancora deciso in quale dei paesi limitrofi all'Afghanistan dovrà piazzare le basi aeree necessarie per scoraggiare un nuovo raggruppamento di milizie terroriste. Washington ha anche promesso che condurrebbe attacchi tramite droni, nel caso che la capitale Kabul venisse a trovarsi sotto il tiro delle milizie talebane.
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IL COLLOQUIO
Sul tavolo del colloquio venerdì ci sarà anche la sorte di centinaia di cittadini afghani che hanno collaborato con i militari statunitensi nei lunghi anni della loro presenza sul territorio.
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Un visto speciale è stato messo a disposizione per chi voglia trasferirsi negli Stati Uniti, ma le procedure sono lentissime, e una domanda resta in attesa di risposta mediamente tre anni.
In serata è arrivato l'appello della Casa Bianca, preoccupata che la situazione possa precipitare, che invita a «cessare» le violenze in Afghanistan e auspica «negoziati seri».