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    SIAMO STATI UNGULATI! - NEL NORDEST È EMERGENZA CINGHIALI: GLI ANIMALI CHE SCORRAZZANO SONO SEMPRE DI PIÙ IN VENETO, FORSE ADDIRITTURA 90MILA. COLPA DEL RIPOPOLAMENTO ESEGUITO INTRODUCENDO UNA PARTICOLARE RAZZA DELL’EST EUROPA CHE HA CAPACITÀ RIPRODUTTIVE MOLTO MAGGIORI: OGNI FEMMINA PUÒ GENERARE 8-9 CINGHIALOTTI ALL’ANNO. E I DANNI, TRA RISCHIO IDROGEOLOGICO, PERICOLI PER LE STRADE E PROBLEMI DI CARATTERE SANITARIO, SONO INCALCOLABILI…


     
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    Estratto dell’articolo di Alice D’Este per www.corriere.it

     

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    La questione orso, dopo l’uccisione del povero Andrea Papi, domina le cronache del Nordest. Ma in Veneto c’è un’altra emergenza che riguarda il difficile equilibrio tra uomo, ambiente e fauna selvatica: si chiama cinghiale. Presenza sempre più invasiva nei Colli Euganei, nel Padovano, dove l’animale è tornato perché lo ha reintrodotto illegalmente l’uomo. Questa è l’opinione di tutti, anche se nessuno la ufficializza: qualcuno parla di migrazioni autonome degli animali dopo una reintroduzione (illegale anch’essa) nella zona dell’Appennino, qualcun altro di un’azione diretta di bracconieri attivi sui colli.

     

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    I primi segnali del ritorno degli ungulati sono stati notati dall’Ente Parco nel 2007. E oggi, 16 anni dopo, gli animali sono diventati un problema di carattere sanitario oltre che la causa di molti incidenti stradali (almeno 20 nel 2022) e un danno economico enorme per le sole colture che arriva a superare i 400 mila euro ogni anno.

     

    «Il problema nasce dal fatto che l’introduzione non è avvenuta con la specie autoctona, quella del cinghiale italico che viveva nei nostri boschi nel 1600 - spiega Riccardo Masin, presidente dell’Ente Parco Colli Euganei - quello che è stato reintrodotto è il cinghiale est europeo, che ha una parte di dna più vicina al suino e oltre ad essere di dimensioni quasi doppie rispetto a quella autoctona ha una capacità riproduttiva molto maggiore».

     

    SESSO CINGHIALI SESSO CINGHIALI

    Nella pratica: una femmina adulta di cinghiale italico generava in media 2-3 cuccioli, una femmina adulta della specie in questione arriva a 8 o 9 con regolarità ogni anno. «Le condizioni favorevoli a livello alimentare hanno portato ad una maggiore riproduttività anche in esemplari più giovani - continua Masin -. Con l’attività venatoria bloccata fino al 2017 sono praticamente vissuti in un paradiso terrestre. E la popolazione è diventata numerosa a tal punto da porre oggi un problema sanitario». Nel 2022 sono riemersi infatti diversi casi di peste suina in Piemonte e in Liguria, un caso nel Lazio. Per non parlare della capitale, di Roma, dove le tante scorribande di questi animali in piena città hanno fatto il giro mediatico del mondo.

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    […] Già ad oggi, comunque, almeno secondo i conti di Coldiretti Veneto, la conta dei danni segna cifre rilevanti. Il dossier relativo al 2021 li quantificherebbe in un milione di euro. «I cinghiali - spiegano da Coldiretti - non si fermano più davanti a nulla, abbattono recinzioni, guadano fiumi e attraversano strade e autostrade».

     

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    Non solo: è quasi impossibile contarli in modo preciso. Le stime di Coldiretti parlano di più di 90 mila esemplari che scorrazzano nelle province venete. […] Che fare dunque? L’Ente Parco Colli Euganei, sostenuto (anche economicamente) dalla Regione ha attivato diverse attività di contenimento. «Gli abbattimenti nel 2021 sono stati di 2300 esemplari - spiega Masin - nel 2022 di 2800. Eliminare il problema, così, è però impossibile». I numeri però sono importanti, al punto che l’Ente ha immaginato una soluzione anche per lo smaltimento degli animali (che sarebbe stato complesso) facendo un accordo con un macello e attivando una filiera corta certificata con marchio per garantire la salubrità delle carni. Insomma, oggi i cinghiali abbattuti diventano salumi. «In questo modo rimettiamo nel mercato della carne certamente biologica - dice Masin - e 100% salubre, di alto pregio (abbiamo il marchio di qualità verificata dal 2022)».

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