pizza a domicilio
Il decreto del Governo per contenere il contagio da Coronavirus e che ha reso tutta l’Italia “zona protetta” è stato chiarito in alcuni punti.
Ecco quelli relativi alle attività di ristorazione.
Nel corso dell’emergenza Covid-19 il Governo ha disposto la chiusura al pubblico delle attività di ristorazione dopo le ore 18 (DPCM 8 Marzo 2020 n. 6 e DPCM 9 Marzo 2020, n. 11).
“Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegna a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.”
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La risposta positiva del Governo chiarisce che il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico.
In un momento di difficoltà come quello provocato dall’emergenza sanitaria Covid-19 può essere utile garantire un servizio di ristorazione a domicilio ai cittadini cui è chiesto di uscire il meno possibile da casa.
In quest’ottica la Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi e AssoDelivery, l’associazione di categoria delle imprese del food delivery – alla quale aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Uber Eats e Social Food – hanno condiviso un pacchetto di buone pratiche per garantire il servizio nel rispetto delle misure precauzionali e dei requisiti igienico sanitari in linea con quanto disposto dalle autorità e dal Ministero della Salute.
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Linee guida per l’attività di food delivery
1. I ristoratori mettono a disposizione del proprio personale prodotti igienizzanti, assicurandosi del loro utilizzo tutte le volte che ne occorra la necessità e raccomandano di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro nello svolgimento di tutte le attività.
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2. I ristoratori definiscono delle aree destinate al ritiro del cibo preparato per le quali osservano procedure di pulizia e igienizzazione straordinarie. Queste aree devono essere separate dai locali destinati alla preparazione del cibo.
3. Il ritiro del cibo preparati e la relativa avviene assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto.
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4. Il cibo preparato viene chiuso in appositi contenitori (o sacchetti) tramite adesivi chiudi-sacchetto, graffette o altro, per assicurarne la massima protezione.
5. Il cibo preparato viene riposto immediatamente negli zaini termici o nei contenitori per il trasporto che devono essere mantenuti puliti con prodotti igienizzanti, per assicurare il mantenimento dei requisiti di sicurezza alimentare.
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6. La consegna del cibo preparato avviene assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto.
A queste regole specifiche si aggiungono le norme che tutti devono osservare cioè:
seguire scrupolosamente le raccomandazioni del Ministero della Salute;
chiunque presenti sintomi simili all’influenza resti a casa, sospenda l’attività lavorativa, non si rechi al pronto soccorso, ma contatti il medico di medicina generale o le autorità sanitarie.
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L’attività può quindi proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio dando così la possibilità di fornire un servizio ai cittadini e di consentire a molte attività di ristorazione di continuare a lavorare.
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