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    SIETE PRONTI ALLA GUERRA CIVILE IN ITALIA? - COSA SUCCEDERÀ QUANDO GIGIONA MELONI, SEGUENDO I CONSIGLI DELLA MAMMA, FARÀ A PEZZI IL REDDITO DI CITTADINANZA, FACENDO MANCARE LA TERRA (E I VOTI) SOTTO I PIEDI AL M5S? LO SCONTRO SARÀ INEVITABILE - CONTE SI TOGLIE LA POCHETTE, SI CAMUFFA DA MASANIELLO E MINACCIA: “ABOLIZIONE REDDITO DI CITTADINANZA SIGNIFICA GUERRA CIVILE” - UN APPROCCIO ESTREMISTA, MA CHE RISPONDE ALL'OBIETTIVO DI CANDIDARSI A ESSERE L'UNICA “VERA” OPPOSIZIONE ALLA DESTRA


     
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    letta meme 56 letta meme 56

    Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

     

    I primi smottamenti sono già cominciati. L'annuncio delle dimissioni del segretario del Pd, Enrico Letta, e di un congresso in tempi brevi al quale non si presenterà come candidato, è un gesto di responsabilità dopo la sconfitta. Forse dovuto, ma isolato. 

     

    Basta confrontarlo con il rifiuto del leader della Lega, Matteo Salvini, di fare un passo indietro pur avendo dimezzato i voti del 2018; e averli ridotti a un quarto rispetto alle Europee del 2019. 

    SALVINI MELONI SALVINI MELONI

     

    Ma la differenza è che Salvini, sebbene cannibalizzato da Giorgia Meloni nel «suo» nord, grazie a lei sarà ricompensato, al governo o nelle istituzioni.

     

    Per questo può dire che «è meglio il 9 per cento al governo che il 18 all'opposizione».

    Salvini ammette errori ma si dà «5 anni di tempo per rimediare». E liquida la sconfitta come il prezzo pagato sostenendo il governo di Mario Draghi; e aggiungendo che il suo mandato è «in mano ai militanti». È un modo per esorcizzare i malumori di governatori leghisti del nord come il veneto Luca Zaia; e per far capire che, se qualcuno vuole la resa dei conti, combatterà fino in fondo.

    matteo renzi carlo calenda by leoni matteo renzi carlo calenda by leoni

     

    Ma la sua parabola e quella di Letta, per quanto diverse per ora nell'epilogo, confermano come le elezioni del 25 settembre siano destinate a produrre onde lunghe tra e nei partiti. Alcuni gruppi dirigenti sono in bilico; e Salvini e la sua cerchia sono tra questi. Ma forse è il caso di chiedersi se il voto segni non solo l'inadeguatezza di alcune nomenklature, ma anche dei «marchi» che le esprimono: contenitori inadatti alle nuove sfide, e da reinventare.

     

    Lo stesso risultato non esaltante dell'alleanza elettorale tra Carlo Calenda e Matteo Renzi lascia aperte molte incognite sulla sua tenuta. La vittoria netta di FdI, e nella sua scia del centrodestra, avviene insomma su uno sfondo di frammentazione. La sconfitta del Pd apre una fase di assestamento e di manovre che potrebbero sottolineare la solitudine di Meloni, costretta a fronteggiare un M5S dimezzato rispetto a quattro anni fa ma forte nel Mezzogiorno. 

    MELONI CONTE MELONI CONTE

     

    Il presidente grillino della Camera, Roberto Fico, nega che il M5S si possa definire una «Lega del sud»: una sorta di sindacato dei percettori del reddito di cittadinanza. Ma gli somiglia e per questo i rapporti con Meloni, unica a schierarsi contro il reddito, sono destinati a inasprirsi. 

    il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 4 il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 4

     

    Se la leader darà seguito all'intenzione di abolirlo come misura dannosa e anche culturalmente sbagliata, lo scontro sarà inevitabile. Il capo grillino Giuseppe Conte evoca quasi la guerra civile, se accadesse: un approccio estremista, ma che risponde all'obiettivo di candidarsi a essere l'unica «vera» opposizione.

    GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA E LA MADRE ANNA PARATORE GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA E LA MADRE ANNA PARATORE

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