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    TORTORA VOLATA VIA – GIANLUIGI NUZZI: “VI AUGURO QUELLO CHE ENZO AUGURAVA A TUTTI NOI, GIUSTIZIA”, SILVIA TORTORA È MORTA A 59 ANNI ALLA STESSA ETÀ DEL PADRE ENZO. HA SEMPRE LOTTATO CONTRO L'INGIUSTIZIA CHE LO HA PORTATO IN CARCERE A CAUSA DELLE INVENZIONI DI ALCUNI PENTITI. IN UNA INTERVISTA ENZO TORTORA DISSE COMMENTANDO IL SUO ARRESTO: “MI HANNO FATTO INVECCHIARE LE FIGLIE DI TRENT' ANNI IN UNA NOTTE”


     
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    Gianluigi Nuzzi per "la Stampa"

     

    GAIA ENZO E SILVIA TORTORA GAIA ENZO E SILVIA TORTORA

    «Ti auguro quello che Enzo augurava a tutti noi, Giustizia». Non me ne voglia Silvia Tortora se pubblico un messaggio che mi spedì qualche anno fa, prima che il tribunale vaticano pronunciasse il non luogo a procedere al mio processo. Non me ne voglia ma queste dieci parole racchiudono la filigrana più preziosa di una donna, madre, giornalista, figlia del presentatore Enzo Tortora e vittima collaterale dello scempio giudiziario dal padre patito.

     

    Non me ne voglia quindi se contravvengo a quel suo stile asciutto, discreto, schivo ma per nulla timoroso, espressione di un carattere privo di compromessi, mezze misure. I figli che vivono le disgrazie di malagiustizia rimangono sempre con l'elmetto a presidiare la memoria, a rivendicare principi e diritti, la storia di un padre che mentre Tony Negri, compagno nei radicali, si sfilava latitante a Parigi, con gli altri dell'autonomismo padovano come Oreste Scalzone, lui abbandonava lo scranno parlamentare per affrontare il carcere e il processo imbastito sulle accuse di uno dei peggiori pentitifici che il nostro Paese abbia mai avuto a sprigionare ed esprimere.

    SILVIA TORTORA SILVIA TORTORA

     

    L'anima di Silvia era segnata quindi dal disgusto ed io lo realizzai subito quando incontrai il padre per la prima volta nella loro casa di via Piatti a Milano. Avevo 17 anni, Enzo già tossiva per quel male bastardo che poi nel 1988 se lo sarebbe portato via. Lì seduti per un'intervista in salotto, tra i libri, il silenzio, i velluti, l'onta delle manette, umiliazioni e vessazioni per ricostruirsi dopo la gogna.

     

    Ricordo quel divano e il timbro sicuro della sua voce che però all'improvviso sparì, inghiottita dall'emozione in un silenzio. «Mi hanno fatto invecchiare le figlie di trent' anni in una notte», mi confidò in un sussurro e io rimasi muto, di fronte a quest' uomo genovese, popolare conduttore televisivo ma schivo, capace di vestire con dignità persino la rabbia più lacerante, senza mai una sbavatura, una nota fuori posto.

     

    SILVIA TORTORA CON PHILIPPE LEROY SILVIA TORTORA CON PHILIPPE LEROY

    E che sofferenza dev' essere per un padre la consapevolezza di aver segnato innocente il futuro delle anime giovani e belle, alle quali più tiene, alle proprie figlie, Gaia e Silvia. Ho conosciuto così quest' ultima, senza vederla. Poi l'ho incontrata nella sua identità, nelle battaglie per difendere il ricordo di Enzo dai Melluso, dai Pandico, dai liquami di certe strumentalizzazioni infami di chi si spacciava innocente, vittima di un errore giudiziario, abusando del cognome. Tortora.

     

    SILVIA TORTORA E GIORGIO NAPOLITANO SILVIA TORTORA E GIORGIO NAPOLITANO

    L'ho ritrovata nelle lettere che si scriveva con Enzo dal carcere, raccolte in quell'intimo libello che Marsilio diede alle stampe ormai vent' anni fa e che si riapre ancora oggi solo quando si ha la forza di reggere le lacrime. L'ho apprezzata in quell'impronta di famiglia, netta, senza mediazioni, perché la vita troppo ha tolto per stare lì ancora con un buonismo di facciata e l'ipocrisia della finzione. Meglio non frequentare certi mondi, selezionare chi ascoltare nel tempo che ci resta su questa Terra. E che quindi il passaggio ti sia lieve, Silvia.

     

    SILVIA TORTORA SILVIA TORTORA

    In fondo, aveva ragione tuo padre, semplice semplice: «nella vita o si è uomini o non lo si è». Nient' altro, proprio così. A iniziare da quelle parole antiche, talune cadute persino in disuso, che ripetevate l'un l'altro, come dignità, essere perbene e anche riconoscenza. O ancora quell'infinita scala di silenzi che agile e sorridente percorrevi e con la quale sapevi esprimerti in ogni tonalità, lasciando al volto gli accenti e la punteggiatura. Grazie, Silvia.

    GAIA ENZO E SILVIA TORTORA GAIA ENZO E SILVIA TORTORA SILVIA TORTORA SILVIA TORTORA SILVIA E ENZO TORTORA SILVIA E ENZO TORTORA SILVIA TORTORA ANNALISA BRUCHI SILVIA TORTORA ANNALISA BRUCHI

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