DE LUCA BINDI BY BENNY 1
1. L’ANTIMAFIA CHIEDE AI PM I DOCUMENTI SU DE LUCA IPOTESI DI PRESSIONI PER IL SÌ
Giovanna Casadio per la Repubblica
Dopo i brogli, il voto di scambio. A 10 giorni dal referendum costituzionale, altri veleni. Una bufera politica si abbatte su Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania, “’o sceriffo”, come è stato soprannominato, aveva ironizzato sulla “crociata del totano arrostito” contro di lui, avendo fatto pressione sui 300 amministratori campani riuniti a Napoli – in testa Franco Alfieri, sindaco del paese salernitano di Agropoli e suo amico personale - per portare a casa quanti più Sì al referendum, anche offrendo una frittura, una gita in barca… Voto di scambio per i 5Stelle e le opposizioni, che chiedono alla commissione Antimafia di aprire un dossier.
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L’intreccio diventa micidiale, perché l’Antimafia è guidata da Rosy Bindi contro la quale De Luca si era scagliato dicendo che è «infame da ammazzare». Alla fine la Bindi, su mandato della commissione, chiederà le carte alla Procura di Napoli per valutare se De Luca ha avuto un comportamento mafioso.
Nella manovra intanto, proprio ieri sera ha avuto il via libera la “norma De Luca”, che consentirà al governatore di diventare commissario alla Sanità della sua regione.
E il countdown referendario registra nuovi insulti. Il grillino Di Maio: «Siamo pronti a ricorrere su tutto il territorio nazionale se ci dovessero essere dei brogli».
RENZI GRILLINI M5S STREAMING
I 5Stelle non si scusano per il paragone tra Renzi e la scrofa ferita («È il nostro linguaggio»), anzi Grillo sul suo blog rincara: «Renzi menomato morale, De Luca un ruminante acido». Dal canto suo Renzi decide di adottare la strategia di non rispondere: «Noi parliamo del merito, tutti rispettino la Carta, alla sfida bisogna andare con leggerezza e con un sorriso». La Farnesina intanto attiva un canale per segnalare eventuali anomalie del voto all’estero.
renzi in versione regina elisabetta ritwittato da grillo
La domanda è: se vince il No cosa succederà? «Non ci sarà un sistema antidemocratico», rassicura Renzi. Per il ministro Franceschini «Renzi non dovrebbe dimettersi», comunque. Berlusconi offre un tavolo al premier: «Se vince il No indispensabile sedersi al tavolo con lui per fare una nuova riforma e una nuova legge elettorale».
RENZI VERDINI BERLUSCONI
L’ex premier si è anche detto pentito di aver spiegato il Sì delle sue aziende con il timore di ritorsioni. Acqua sul fuoco. Non la getta però D’Alema, impegnato nella campagna per il No: «Se vince il Sì è la fine del Pd, Verdini sarà al governo». E a proposito di Napolitano che ha definito “aberrante” il livello di scontro sul referendum: «Sono d’accordo, ma lo dica a Renzi», dice D’Alema per il quale l’ipotesi dimissioni del premier «ha creato una certa aspettativa». Scontro anche in Rai. Tre consiglieri - Freccero, Mazzucca, Diaconale - chiedono convocazione straordinaria del Cda: manca la par condicio. Maggioni: «Falso, massimo equilibrio».
berlusconi renzi RENZI DALEMA TOTTI
2. BERLUSCONI, RENZI DOVEVA FARE PRESENTATORE TV, L'AVREI PRESO
HA SBAGLIATO MESTIERE, IN CAMPAGNA ELETTORALE TUTTI MENTONO
(ANSA) - "Matteo Renzi ha sbagliato mestiere: avrebbe dovuto fare il presentatore tv, l'avrei preso". Lo afferma Silvio Berlusconi su Radio 24. Alla domanda di Giovanni Minoli se il premier sia "piu' leader o piu' bugiardo", Berlusconi ha risposto: "in campagna elettorale tutti i leader sono un po' bugiardi. Ma alla fine in politica la verita' paga".