Marco Cremonesi per il Corriere della Sera
berlusconi mediaset
«Mi sembra molto grave attaccare un' azienda come Mediaset, che è patrimonio di tutti e quotata in borsa. È un linguaggio da anni Settanta e da esproprio proletario». Silvio Berlusconi a domanda risponde. Eppure i toni non sono incandescenti quanto le parole lascerebbero supporre.
Luigi Di Maio, infatti, in mattinata era partito duro: «Fa un po' senso immaginare che Berlusconi, utilizzando le proprie tv e giornali, stia continuando a mandare velate minacce, tra virgolette, a Salvini qualora decidesse di sganciarsi». Precisazione stellata: la frase non va intesa come un' apertura alla Lega.
DI MAIO DEL DEBBIO
Il capo a 5 Stelle prosegue: «È il momento di mettere mano al continuo conflitto di interesse sull' informazione italiana. Dire che un politico non può possedere organi di informazione». Di qui le considerazioni di Berlusconi: «Escludo che Mediaset si sia mai messa al servizio mio o di qualcuno». Quanto ai 5 Stelle, rispondono a «un' azienda privata, una srl di un professionista della comunicazione che non si è mai fatto votare e si muove per motivi a me sconosciuti».
BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO
La terza giornata friulana del fondatore di Forza Italia inizia a San Daniele, in compagnia del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Che chiarisce: non si prepara «alcuna successione» a Berlusconi. E lui stesso gli chiederà di candidarsi alle Europee 2019. Poi, il Cavaliere risponde a tutte le domande dei cronisti e ribadisce la linea di Forza Italia. Lui non crede «che il M5S riuscirà a raggiungere un accordo con il Pd, che è un nostro avversario ma anche un partito veramente democratico».
BERLUSCONI TAJANI
Dunque, si aspetta un centrodestra che si presenti per il governo «con un programma di 4 punti da approvare nei primi 100 giorni su cui cercare i voti in Parlamento». E chiarisce: «Non penso a un sostegno concordato a un governo del centrodestra da parte del Pd, non abbiamo avuto segnali». I voti, però, potrebbero anche esprimersi «con l' astensione», e «molti non sono affatto d' accordo sul tornare alle urne».
Quanto al centrodestra, «non è un' alleanza artificiale. Abbiamo anche 174 parlamentari eletti con il voto di tutti i partiti della coalizione. Tra noi ci sono discussioni come in tutte le forze democratiche, ma un punto di incontro c' è sempre». E allora come mai il gran finale della campagna in Friuli- Venezia Giulia vedrà i leader divisi? «Ho proposto un incontro comune a Trieste, ma siccome la signora Meloni era occupata a Gorizia abbiamo preferito non incontrarci solo Salvini ed io».
BERLUSCONI SALVINI
Certo, Berlusconi ammette di aver perso voti rispetto alla Lega: «I sondaggisti mi dicono che è anche perché ho venduto il Milan. Andrà a finire che lo ricomprerò ancora io...». Ma il Cavaliere non teme scherzi dal leader leghista: «Escludo nella maniera più assoluta un accordo Lega-5 stelle, Salvini è una persona leale. E poi si troverebbe in balia di una maggioranza di cui sarebbe partecipante junior».