SPERANZA PISAPIA
M.Gu. per il “Corriere della Sera”
Pisapia e Speranza hanno ripreso a parlarsi (al telefono) e a sinistra, dopo il faccia a faccia saltato, il gelo e la grande paura del flop, la notizia è stata accolta con toni quasi miracolistici.
A dividere l' ex sindaco federatore dal coordinatore di Mdp erano stati il diverso tasso di antirenzismo e le polemiche innescate dall' abbraccio fra Pisapia e Maria Elena Boschi. Ora si riparte, con una nota congiunta distillata dalle rispettive diplomazie e l' impegno, nero su bianco, a «offrire finalmente una casa ai milioni di elettori di centrosinistra che chiedono discontinuità rispetto alle politiche degli ultimi anni».
PISAPIA BOSCHI 4
Messe da parte per l' estate le divergenze, Pisapia e Speranza si sono accordati sulla necessità degli italiani di trovare sulla scheda delle Politiche il simbolo di un nuovo soggetto, «aperto e inclusivo», che non sia un cartello elettorale destinato a sciogliersi all' approdo in Parlamento. Il prossimo passo sarà a ottobre «una grande assemblea democratica» sul programma, che renda plasticamente evidente l' intenzione di avviare un percorso di partecipazione dal basso.
PISAPIA BOSCHI 2
Insomma, la suggestione condivisa è che «Insieme» non nasca nelle chiuse stanze della politica, bensì dall' impegno dei cittadini. La trovata più semplice sarebbe organizzare le primarie e chiamare gli elettori ai gazebo, ma per i fondatori la parola simbolo del Pd delle origini è un termine tabù e gli spin doctor ne stanno cercando uno nuovo. L' altro nodo da sciogliere è l' intenzione attribuita a D' Alema di andare avanti con il tesseramento del suo movimento, per presentarsi più forte al tavolo delle candidature.
L' idea innervosisce Campo progressista, che a differenza di Mdp non ha fortini sul territorio e pensa a una struttura organizzativa più leggera. Ed è anche per questo che, dopo lo strappo del confronto saltato, bersaniani e dalemiani hanno passato giorni a tranquillizzare chi teme di essere egemonizzato dagli ex ds. «I comunisti non mangiano i bambini...», scherza un parlamentare di Mdp.
D ALEMA BERSANI
Tensioni che continuano a correre sottotraccia, perché ieri è stata la giornata del giubilo corale. Il ritorno di Pisapia dall' Irlanda e il comunicato a doppia firma cesellato con Speranza hanno risvegliato gli animi a sinistra. Bersani ha letto tra le righe del comunicato «un vero passo avanti» e si dice convinto che il progetto riuscirà a «mobilitare grandi energie» e a «rivitalizzare il centrosinistra». Arturo Scotto è felice di poter «rilanciare il sogno di una grande sinistra popolare e di governo» e anche i politici più vicini a Pisapia, da Massimiliano Smeriglio a Marco Furfaro, esternano soddisfazione.
Il mattoncino unitario incoraggia Andrea Orlando. Il ministro della Giustizia e leader della minoranza dem, convinto che «con il sistema proporzionale Renzi non tornerà più a Palazzo Chigi», si dice «ideologicamente per il disgelo», ma spera che le forze della sinistra non si saldino contro Renzi: «Mi auguro che questo dialogo ritrovato sia anche un modo per riprendere un dialogo più complessivo con il Pd».
RENZI E ORLANDO