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    LA “PESTILENZA” DEL PD - C’È LA CGIL DI SUSANNA CAMUSSO MA NON C’È LA FIOM ANCHE SE IL SUO CAPO MAURIZIO LANDINI È REGGIANO - C’È IL LEGHISTA ROBERTO MARONI MA NON C’È NESSUN LEADER DEL PDL - C’È PASSERA MA NON C’È ELSA FORNERO - NON C’È DI PIETRO MA DE MAGISTRIS - FISCHI PRONTI PER RENZI?...


     
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    Marco Marozzi per Repubblica

    BERSANI ALLA FESTA DEL PDBERSANI ALLA FESTA DEL PD

    Non c'è la Fiom anche se il suo capo Maurizio Landini e il suo predessore Gianni Rinaldini sono reggiani: c'è la Cgil di Susanna Camusso ma i metalmeccanici attaccano. «Siamo esterefatti». Non c'è Elsa Fornero, «valutazione politica» dicono i vertici del Pd, anche se crescono le proteste per l'assenza. C'è il leghista Roberto Maroni ma non c'è nessun leader del Pdl.

    BERSANI E MINEO ALLA FESTA DEL PD DA YOUDEMBERSANI E MINEO ALLA FESTA DEL PD DA YOUDEM

    Non c'è Antonio Di Pietro e l'Idv è rappresentato solo stasera da Luigi De Magistris in qualità di sindaco di Napoli sempre più lontano dall'ex pm. Ci sono Nichi Vendola e Pierferdinando Casini, alleati-coltelli, in incontri separati. C'è una lunga fila di ministri concentrato nei giorni finali, quelli più importanti prima della chiusura di Pierluigi Bersani, il 9 settembre.

    Il 2, undici giorni prima di cominciare il tour su camper per le primarie Pd, c'è Matteo Renzi che gli anziani volontari degli stand non sopportano «per le cene ad Arcore da Berlusconi». La Festa nazionale del Pd si scalda non solo per il caldo terribile che ha spinto Bersani in apertura ad invocare la pioggia insieme alla furia contro Beppe Grillo. Si scalda per le assenze e le presenze, che raccontano la strategia politica del partito verso le elezioni. Alle scelte non ci stanno i metalmeccanici, non ci stanno i liberal del Pd.

    MAURIZIO LANDINIMAURIZIO LANDINI

    «Il segretario nazionale ricarica le battaglie per le battaglie d'autunno - dicono alla Fiom -. Si prepara, pieno di amarezza». Landini delega a parlare i suoi e Bruno Papignani, capo dell'Emilia-Romagna, va giù furibondo: «Il Pd non ci ha chiamato alle sue Feste di Reggio Emilia, di Bologna dove ci sono undici dibattiti sul lavoro, di Torino dove c'è la Fiat e un poco dappertutto. Si vuole la litania? Escludendo chi non è un avversario però ha le sue idee, si impoverisce solo il dibattito».

    Luigi Paganelli responsabile della Festa ha detto di aver chiamato «i massimi rappresentanti delle sigle sindacali, Camusso, Bonanni e Angeletti, i rappresentanti di più di dieci milioni di lavoratori ». Valerio Bondi, segretario Fiom di Reggio Emilia, si guarda attorno in piazza Martiri del 7 luglio 1960. «Questa è una terra rossa, a grande vocazione metalmeccanica, qui ci sono stati gli ultimi operai Pci uccisi dalla polizia, sono esterrefatto: è inspiegabile non invitarci».

    ELSA FORNEROELSA FORNERO

    No a voi, no al ministro Fornero: no agli opposti estremismi? «Non so - risponde Papignani - certo è complicato parlare di Fiat, mercato del lavoro, Ilva, esodati senza di
    noi». Anche su Elsa Fornero esclusa, i malumori serpeggiano. «Le porgo le mie scuse come componente della segreteria del Pd e chiedo sia invitata alla Festa nazionale» ha protestato ieri Marco Meloni, vicino a Enrico Letta, impegnato a Reggio Emilia nel confronto con Francesco Profumo, il primo ministro invitato, contestato silenziosamente da un gruppo di precari della scuola.

    SUSANNA CAMUSSOSUSANNA CAMUSSO

    Poi arriverà una bella parte del governo: Cancellieri, Passera, Patroni Griffi, Riccardi, Clini, Balduzzi. Fornero niente, a nessuna Festa. Secondo Stefano Fassina non è stata chiamata per «una valutazione della segreteria». «Una questione politica. C'è stata difficoltà di dialogo sul drammatico problema degli esodati». Meloni contesta il responsabile per l'economia del suo partito.

    «Mai parlato della cosa in segreteria e comunque invito pubblicamente Elsa Fornero a intervenire a una delle nostre Feste nazionali tematiche, ad esempio quella sull'Università». La senatrice Magda Negri si arrabbia: «Il Partito comunista, non il Pd, invitava anche i "nemici" politici purchè fedeli al metodo democratico. Fornero è diventata l'ultra nemica?».

    DE MAGISTRIS ALLO STADIODE MAGISTRIS ALLO STADIO

    La parlamentare torinese contesta anche il no alla Fiom. «Assurde discriminazioni ». A Torino, la città della ministra, c'è molta agitazione. «Rispetto ma non condivido dice il capogruppo in consiglio comunale, Stefano Lo Russo, che ha chiamato Elsa Fornero a un seminario a porte chiuse -. Abbiamo o non sostenuto il ministro anche in Parlamento per respingere le mozioni di sfiducia di Lega e Idv?».

     

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