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    “SIRI RACCONTA SEMPRE MINCHIATE” – VITO NICASTRI E PAOLO ARATA SI LAMENTAVANO DELLE PROMESSE DA MARINAIO DELL’EX SOTTOSEGRETARIO – LE INTERCETTAZIONI CONFERMANO LA TRATTATIVA CON PER LA CANDIDATURA ALLE POLITICHE DI FRANCESCO REGINA, MOLTO GRADITO A NICASTRI, CHE PERÒ SIRI NON RIUSCÌ A OTTENERE, COSÌ COME PER L’EMENDAMENTO ALLA MANOVRA CHE DOVEVA FAVORIRE IL MINI-EOLICO


     
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    Riccardo Arena per “la Stampa”

     

    armando siri. 2 armando siri. 2

    Sottosegretario non lo era ancora e nemmeno senatore, ma Armando Siri faceva disperare il suo amico Paolo Arata e proprio arrabbiare il socio di lui, Vito Nicastri. «Racconta sempre minchiate», diceva senza mezzi termini quest'ultimo, detto "il re dell'eolico", aggiungendo secco: «Bisogna essere duri». «Mi ha giurato e spergiurato!», lo difendeva Arata. Ma invano. Perché effettivamente quelle di Siri erano promesse da marinaio.

     

    francesco arata con manlio e vito nicastri francesco arata con manlio e vito nicastri

    Un tipo, Nicastri, che non è che fosse proprio raccomandabile: fiancheggiatore della latitanza di Matteo Messina Denaro, destinatario di una confisca (per mafia) da oltre un miliardo di euro, oggi in carcere sempre per mafia e per avere intestato fittiziamente e riciclato beni attraverso il suo socio di fatto, appunto Paolo Arata, faccendiere vicino alla Lega, finito anche lui in cella, un paio di settimane fa, proprio con Nicastri e con i rispettivi figli, Francesco Arata e Manlio Nicastri.

     

    VITO NICASTRI VITO NICASTRI

    Ora le intercettazioni confermano che tra il 19 e il 23 dicembre 2017 Nicastri e il professore trattarono con l'altro leghista Siri la candidatura alle politiche, nelle file del Carroccio, di Francesco Regina, ex deputato regionale siciliano dell'Udc, molto gradito al fiancheggiatore del superlatitante.

     

    Siri promise ma non raggiunse l'obiettivo, così come nel 2018, divenuto sottosegretario alle Infrastrutture, non riuscì a far passare un emendamento alla legge di bilancio, per favorire il mini eolico, su cui stava investendo massicciamente il duo Arata-Nicastri. È per questa storia, che Siri è indagato a Roma per corruzione e che il premier Giuseppe Conte gli ha dato il benservito.

    FRANCESCO REGINA 1 FRANCESCO REGINA 1

     

    Le pressioni

    Dagli ascolti effettuati dalla Dia di Trapani viene fuori come Nicastri uscisse progressivamente al naturale. Per candidare Regina si doveva passare dal referente siciliano della lista Noi con Salvini: però «a quello giù... ad Alessandro Pagano non è arrivata nessuna telefonata, nessun segnale, nulla... non è buono, Paolo. Se ti dicono che una telefonata la fanno, la devono fare». «Mi ha giurato e spergiurato, ti ho pure fatto leggere l'sms», assicurava Arata.» Ti racconta un sacco di minchiate», replicava alla siciliana il "re", convinto del bluff del leghista.

     

    ARMANDO SIRI ARMANDO SIRI

    Alla candidatura di Regina, Vito teneva parecchio: «Vediamo se lo dobbiamo sostenere... quello ci sostiene a noi... sosteniamolo pure noi», diceva. E organizzava incontri: «No, si vedono qua giovedì, con Alessandro Pagano». Fatto l'incontro, mancava solo la chiamata "di garanzia" per il candidato. Che però non arrivava.» Eh, ma hai visto - si difende Arata - me l'ha anche scritto, te l'ho fatto vedere», con riferimento a un sms di Siri. «E non è vero - taglia corto Nicastri -. Si sono visti ieri sera, ampia disponibilità, lui lo vuole, lo candida, lo sostiene, si vedranno la settimana prossima ma non gli è arrivato nessun messaggio». «Hai visto - insiste Arata - te l'ho fatto leggere che m'ha detto "ho parlato con..." (parte incomprensibile)».

     

    La figura da "scimunito"

    Alessandro Pagano Alessandro Pagano

    Nicastri è inflessibile: «Appena ti chiamano ci dici, "scusate, io che figura ci faccio, di scimunito, per colpa vostra, oppure no? Ditemelo"». Messo alle strette, il faccendiere chiama Siri e 8 minuti dopo, alle 9,48 del 23 dicembre 2017, riferisce la risposta: «Gli ho parlato adesso... Mi ha giurato e spergiurato che l'ha fatto e c'è rimasto molto male. M'ha detto, "non è possibile"». Nicastri non gli crede, non crede «che Alessandro Pagano lo piglia... uno che dev'essere preso in giro c'è qua...».

    PAOLO ARATA PAOLO ARATA

     

    «Lui mi ha detto che adesso gli scriveva - si schermisce ancora Arata - dicendogli (a Pagano, ndr) «ma perché hai detto così, io te l'ho sollecitata questa persona e mi hai fatto fare brutta figura», glielo dice duro perché è...». E Nicastri: «Guarda che bisogna essere duri, Paolo». Ancora Arata, come se parlasse con Siri: «Potevi benissimo dirmi che non lo puoi fare, non c'è nessun problema... «Ma Paolo, se ti dico una cosa così l'ho fatta, te l'ho anche scritto... per me è una fesseria, t'avrei detto che non lo potevo fare...». «Ricordami come si chiama, questo, Paolo». «Siri... Armando Siri...». «Siri, d'accordo, va bene. Ciao».

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