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    IL "SISTEMA" CASAMONICA: NOZZE E MOBILI SENZA PAGARE – C’E’ CHI E’ STATO CONDANNATO PER TRUFFA A UN ANNO E 2 MESI PER AVER ORDINATO E CONSUMATO CIBO PER 180MILA EURO IN OCCASIONE DEL SUO MATRIMONIO SENZA AVERE MAI SALDATO IL CONTO – UN IMPRENDITORE RIVELA LA STRATEGIA ADOTTATA DA ESPONENTI DEL CLAN PER TRASCINARE COMMERCIANTI NELLA TRAPPOLA DELL'USURA


     
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    Federica Angeli per “la Repubblica - Roma”

     

    pranzo nuziale a sbafo casamonica pranzo nuziale a sbafo casamonica

    Amabile Casamonica è stato condannato per truffa a un anno e 2 mesi per aver ordinato e consumato cibo per 180mila euro in occasione del suo matrimonio senza avere mai saldato il conto alla "Taverna del lupo" di Gubbio. Una tecnica collaudata come ha raccontato Christian Barcaccia, imprenditore romano, titolare di un mobilificio che svetta sul gra all' altezza della Romanina ieri nel corso del maxiprocesso per mafia.

     

    È la seconda udienza in cui l' uomo viene interrogato dal pm Stefano Luciani: ieri l' esame si è concentrato sui suoi rapporti con Laura Casamominca, sorella di Luciano, entrambi in carcere insieme ad altri 35 accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, usura, estorsione. « Lauretta aveva acquistato da me lampadari e una camera da letto e altri mobili per un importo di 15mila euro. La camera è stata consegnata, mi pagò solo 4000 euro in contanti e non saldò mai il resto».

     

    Di più: «È tornata mesi dopo - prosegue Barcaccia - per acquistare altra merce da regalare a un parente, a un avvocato, e per lei per un importo da 12mila euro e non ha mai pagato neanche quella commessa » . Se questo fosse tutto sarebbe già di per sé grave. Ma non è tutto. « Laura tornò da me all' inizio del 2018 e mi disse che voleva indietro i soldi che mi aveva dato, ovvero il valore della camera da letto acquistata ». La donna pretendeva dunque la restituzione di un importo che non aveva mai pagato, fatta eccezione per quei 4 mila euro.

    il sistema casamonica il sistema casamonica

     

    La kafkiana situazione viene descritta dalla vittima come un colpo di genio venuto in mente a Lauretta ma purtroppo come una strategia per trascinare commercianti nella trappola dell' usura.

    «Mi propose di cominciare a restituirle i soldi a rate: per un mese avrei dovuto pagarle gli interessi di duemila euro a settimana, poi trascorso quel periodo dovevo darle tutti i mila euro che le dovevo » . Un debito immaginario apparecchiato come fosse stato un importo da lui richiesto, con interessi mirabolanti.

     

    LA FELPA DEI CASAMONICA LA FELPA DEI CASAMONICA

    Inizia un pressing molto serrato: la donna si presenta quasi quotidianamente da lui dicendo di fare in fretta a ridarle quei soldi perché il marito doveva sottoporsi a un intervento costoso agli occhi. « Anche quando poi i carabinieri sono intervenuti ad arrestare i primi, lei ancora era fuori continuava a venire e a minacciarmi di ridarle quei soldi».

     

    Per chiudere quella storia che si protraeva da mesi Christian Barcaccia ha quindi deciso, essendo a corto di contanti, di dare al fratello Luciano una parure in oro da consegnare a Laura. « Valeva 5000 euro quell' oro ma lo stimammo per 4000. Solo che il giorno dopo la consegna mi chiamò dicendomi che non valeva nulla quello che gli avevo dato. Per cui mi tornò sotto la sorella, anche a muso duro, affrontandomi in un bar che sta accanto al mio mobilificio. Minacce e intimidazioni varie che me l' avrebbe fatta pagare e che non sarebbe finita bene se non restituivo i soldi » . Soldi non dovuti appunto, a fronte di 22mila euro di merce presa dal negozio, senza sborsare un euro. Solo perché "loro sono i Casamonica".

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