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    SKY ITALIA, UN BOCCONE GHIOTTO PER GLI USA - IL RAMO VALE UN QUINTO DI TUTTA LA MULTINAZIONALE CHE COMCAST VUOLE ACQUISTARE - QUANTO A RICAVI È SUL PODIO SUBITO DAVANTI A MAMMA RAI - MA NON È SOLO IL FATTURATO A INGOLOSIRE. SKY CONTINUA A ESSERE UNA BUONA MACCHINA DA SOLDI. GRAZIE AL SUO PARCO ABBONATI. QUEI 4,7 MILIONI DI CLIENTI PAGANTI


     
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    Fabio Pavesi per la Verità

     

    MURDOCH SKY MURDOCH SKY

    Si accende con forza il risiko delle televisioni in Europa. L' offerta allettante da 25 miliardi di euro lanciata dal gigante Usa della tv via cavo Comcast per rilevare le attività di Sky apre un nuovo fronte di battaglia sul mercato televisivo europeo.

     

    Comcast si contrappone a 21Century Fox del magnate australiano, Rupert Murdoch ,che aveva lanciato a sua volta un' offerta per rilevare la quota non in suo possesso di Sky. Il canale satellitare europeo attivo in Germania, Regno Unito e Italia, suoi mercati principali, fa gola evidentemente a molti.

     

    La sua piattaforma e la forte penetrazione della Pay tv nei mercati europei vuol dire acquisire ricavi e quote di mercato interessanti. L' Italia può rientrare in questo gioco, dato che Sky non è marginale.

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    La divisione italiana del colosso Sky plc quotato a Londra vale nei fatti il 20% del fatturato globale del colosso britannico.

     

    Il 2017, chiuso a giugno dello scorso anno, vede Sky primattore del mercato televisivo italiano. Il suo valore della produzione si è collocato a 2,88 miliardi in linea con l' andamento del giro d' affari degli ultimi anni. Tolte le attività spagnole di Mediaset, Sky è sul podio quanto a ricavi subito davanti a mamma Rai. Ma non è solo il fatturato a ingolosire eventuali pretendenti. Sky continua a essere una buona macchina da soldi. L' anno appena chiuso (il bilancio annuale si chiude a giugno) ha visto un utile netto di 41 milioni. In forte recupero sul 2016 annata no per la branch italiana del colosso inglese quando i conti chiusero in rosso per 38 milioni.

     

    Il recupero è stato forte anche confrontato con il 2015 con l' utile che allora si fermò a soli 24 milioni. In un mercato che vede l' antico duopolio tra Rai e Mediaset conservare strenuamente le posizioni, Sky gioca da sempre il ruolo del terzo incomodo.

    IL FESTIVAL DI SKY ARTE A NAPOLI IL FESTIVAL DI SKY ARTE A NAPOLI

    Ma un terzo incomodo che tutto sommato ha una redditività più alta nel tempo e più costante quanto a risultati.

     

    In fondo il vantaggio di Sky non è tanto sulla pubblicità, che è ovviamente residuale dato il peso strutturalmente rilevante della tv pubblica e di Mediaset sull' advertising televisivo, ma nel suo parco abbonati. Quei 4,7 milioni di clienti paganti per poter accedere ai contenuti della pay tv. Sky ha saputo difendere, pur nella crisi del mercato televisivo, il ricavo medio per utente e quindi il suo fatturato. Il resto per arrivare a essere profittevoli lo fa una gestione più che sparagnina dei costi. In particolare quelli del lavoro. I 2.900 dipendenti di Sky Italia pesano sul bilancio per soli 225 milioni di euro, meno dell' 8% del fatturato.

     

    COMCAST COMCAST

    La metà del costo del lavoro in Mediaset che vale il 15% del fatturato e addirittura un quinto del peso del costo del lavoro dell' inefficiente pachiderma Rai che arriva a valere il 38% del monte ricavi. I costi grandi per Sky sono i diritti per i grandi format e per lo sport che valgono 1,5 miliardi, quasi metà del fatturato, a cui si aggiungono costi operativi per la normale attività di poco più di 900 milioni.

     

    Con un costo del lavoro tenuto così basso ed evitando di svenarsi, come fatto in passato, per i diritti del calcio fare profitti non è poi così difficile. Anche perché, checchè si pensi, il mercato televisivo in Italia non è poi quel paese di Bengodi che molti immaginano. Vale nel suo insieme, quanto a giro d' affari, come documenta l' ultimo rapporto dell' Ufficio Studi di Mediobanca, circa 9,5 miliardi compreso il fatturato delle radio (600 milioni) ma non ha vissuto bene quanto a profittabilità negli ultimi anni.

     

    ANDREA SCROSATI ANDREA SCROSATI

    La crisi ha investito anche il comparto dei broadcaster nostrani. Le perdite aggregate per i primi cinque gruppi (Rai, Mediaset; Sky, Discovery e La7) infatti sono state dal 2012 al 2016 ben 1,3 miliardi.

    La parte del Leone come risultati netti cumulati l' hanno fatta Rai e Mediaset rispettivamente con 454 milioni di rosso nel periodo 2012-2016 e Mediaset con 545 milioni. Terza per perdite secche in 5 anni è La7 con 325 milioni. Sky tutto sommato ha limitato il rosso nell' intero quinquennio a soli 33 milioni mentre la grande sorpresa positiva è il canale Discovery che ha prodotto, tra il 2012 e il 2016, 23 milioni di utili.

     

    RICCARDO PUGNALIN RICCARDO PUGNALIN

    Ecco perché in un mercato che tiene, ma che langue quanto a redditività, Sky può essere un boccone ghiotto nel mercato italiano. In fondo vale un terzo del fatturato televisivo del Paese, riesce a fare utili e rappresenta un quinto del volume di fuoco di Sky plc oggi sotto attacco.

     

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    Ma, e la dinamica dei bilanci di Sky Italia lo dimostra, in un mercato calante, sia per giro d' affari che per profittabilità. Il picco di fatturato, vicino ai tre miliardi, Sky Italia lo toccò nel 2010. Da allora ha frenato rimanendo stabile a 2,7-2,8 miliardi. Ma il calo è grande sui margini. Nel 2010 faceva il 12% di margine lordo sul fatturato ora a malapena tocca il 5%. Mercato ancora ricco, ma in frenata rapida.

     

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